A processo a Busto Arsizio con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. È quanto accaduto a un imprenditore della provincia di Varese per una stretta di mano troppo forte. I fatti risalgono al 2016, quando l’azienda del 40enne fu visitata da due ispettrici dell’Ufficio territoriale del lavoro . L’impresa, con sede a Cantello, è operativa nel settore della lavorazione delle materie plastiche. La denuncia fu presentata dalle due donne pubblici ufficiali che avevano ritenuto eccessiva la stretta di mano, ma anche violento e intimidatorio il comportamento dell’uomo con una delle due ispettrici. Una delle due ispettrice avrebbe subito urla a distanza ravvicinata.

Le parti si sono ritrovate il 3 aprile davanti al giudice Chiara Pannone e sia il pubblico ministero Antonia Rombolà, sia il difensore dell’imprenditore Stefano Ghilotti hanno chiesto l’assoluzione per l’imputato. Molti gli elementi portati dalla difesa per giustificare l’atteggiamento dell’uomo, fra cui dei tappi antirumore, mostrati in aula, indossati in uscita dal reparto produzione che giustificherebbero l’alto tono di voce del 40enne. Per quanto riguarda la stretta di mano troppo forte, la difesa ha constatato che non si tratterebbe di una minaccia in relazione al fisico piuttosto massiccio dell’imputato. La sentenza definitiva è in programma per maggio.

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