Emanuele Orsini è stato designato presidente di Confindustria con 147 voti del consiglio generale su 173 presenti, dopo che mercoledì Edoardo Garrone ha fatto un passo indietro. Sono quattordici gli assenti, mentre in 9 hanno consegnato una scheda bianca e sono 17 le schede nulle.

Orsini dopo la designazione si è rivolto al parlamentino di industriali sottolineando l’obiettivo di “unità“, l’importanza di un passaggio che cancella le divisioni, permette ora di guardare avanti “tutti insieme”, e l’esigenza, emersa in questa fase elettorale, “di cambiare regolamento” per le elezioni. Il 18 aprile presenterà la sua squadra, con l’obiettivo di dare “un colpo di spugna sulle divisioni”.

Classe 1973, nato a Sassuolo, sposato, tre figli, Orsini è entrato dopo gli studi nell’azienda di famiglia Sistem Costruzioni, specializzata nella realizzazione di strutture in legno. Emanuele Orsini parte dal cantiere, segue ogni punto della realtà produttiva “per comprenderla al meglio” e diventa, nel 2014, amministratore delegato di un gruppo che detiene quote di altre 10 società passando da azienda a sistema. Nel 2020 diventa presidente e amministratore delegato agli investimenti di Tino Prosciutti spa, azienda parmense con quattro stabilimenti produttivi. E’ stato presidente di Assolegno e di Federlegno Arredo. In Confindustria approda nel 2015 come membro della giunta di Confindustria Modena, nel 2017 entra nel Consiglio generale e a maggio 2020 Carlo Bonomi lo chiama nella sua squadra come vicepresidente con delega al credito, alla finanza e al fisco.

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