Missione numero 1 del mondo. Comincia da Montecarlo il nuovo percorso di Jannik Sinner dopo la conquista della seconda posizione mondiale e i titoli agli Australian Open e a Miami. Il Masters 1000 del Principato dà il via a una stagione sulla terra rossa che vede l’azzurro come il grande favorito per la vetta del ranking, detenuta sempre da Novak Djokovic ma lontana “solo” mille punti. Un ruolo che non deriva soltanto dagli ultimi mesi vissuti come autentico dominatore del circuito, ma soprattutto dai risultati che l’altoatesino sarà chiamato a difendere. Il fardello di Sinner infatti pesa soltanto 585 punti, molti meno rispetto a tutti gli altri rivali. Djokovic ne ha ben 2.315, Alcaraz 2.265, Medvedev 1.280. L’esordio contro uno tra Sebastian Korda e Alejandro Davidovich-Fokina (dopo il bye iniziale) aprirà un crocevia fondamentale, forse ancor più dei tornei successivi che precederanno il Roland Garros. A Montecarlo infatti Sinner deve difendere ben 360 dei suoi 585 punti raccolti sul rosso nel 2023.
La terra è la superficie storica del tennis italiano. Genera rituali diversi, insidie inaspettate, spinge a diverse considerazione. La racchetta che picchia sotto le scarpe, le scivolate, il gioco che si fa più lento, gli scambi prolungati, i rimbalzi irregolari e alti della pallina, l’umidità, il vento. È un tennis diverso, più fisico. Per l’azzurro si tratta di una nuova prova lungo la strada verso la vetta, dal momento che è la superficie dove ha raccolto minori soddisfazioni e dove ha vinto solo uno dei suoi 13 titoli in carriera (il 250 di Umago nel 2022). Un dato che fa emergere una domanda immediata: può questo nuovo Sinner dominare anche la terra rossa? I presupposti ci sono.
I molteplici miglioramenti raggiunti si faranno sentire, così come la fiducia raccolta in questi mesi di esplosione tennistica. La capacità di non mollare e di lottare fino alla fine – mostrata in occasioni speciali come la Coppa Davis (Djokovic) e l’Australian Open (Medvedev) – sulla terra viene esaltata. A livello tecnico Sinner ha ormai tutte le caratteristiche per fare bene. Le variazioni, i cambi di traiettoria, le palle corte (spesso decisive su una superficie che tende ad “assorbire” i colpi). Il dritto stretto poi è diventato uno dei marchi di fabbrica e sul rosso fa molto male a chi lo subisce.
Gli avversari dell’azzurro ovviamente non mancano, in primis Carlos Alcaraz. Lo spagnolo vuole riprendersi il numero 2 del mondo perso a Miami e per farlo ha a disposizione un torneo che l’anno scorso non ha disputato, in cui esordirà contro un qualificato oppure Felix Auger-Aliassime. Nella classifica virtuale di conseguenza Alcaraz partirà con 295 punti di vantaggio sull’azzurro. Questo significa che Sinner manterrà sicuramente la posizione con la vittoria del titolo, con una finale e Alcaraz che non andrà in semifinale, oppure con la semifinale ed Alcaraz che non raggiungerà i quarti. Con tutte le altre combinazioni invece lo spagnolo tornerà davanti. I due si potranno incontrare soltanto nell’ultimo atto.
Oltre al rivale spagnolo, ecco Novak Djokovic. Dopo il divorzio da Ivanisevic e una prima parte di stagione molto deludente, c’è grande attesa nel vedere il serbo nel Principato. L’assalto di Sinner e Alcaraz alla vetta della classifica è ufficialmente cominciato e Nole adesso necessita di una scossa. Il serbo a Montecarlo ha vinto in due occasioni (2013 e 2015), ma non supera i quarti di finale da nove anni. Un arco di tempo molto lungo, all’interno del quale sono arrivate alcune delle sconfitte più sorprendenti: Vesely nel 2016, Evans nel 2021, Davidovich Fokina nel 2022. Prima partita contro Roman Safiullin o un qualificato.
La stagione sulla terra rossa presenta anche altri giocatori temibili in cerca di riscatto, come Alexander Zverev o Holger Rune. Senza dimenticare Daniil Medvedev (l’anno scontro campione a Roma) e Stefanos Tsitsipas, in crisi da mesi ma anche vincitore nel Principato nel 2021 e 2022. Chi invece non sarà un pericolo è Rafael Nadal. Il maiorchino non sarà al via del torneo che ha vinto 11 volte. I problemi fisici continuano imperterriti e adesso sul suo futuro aleggiano nubi quanto mai nere.
E gli altri italiani? A Montecarlo saranno presenti in tabellone anche Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini. Il carrarino ritrova la sua superficie preferita, con l’obiettivo di confermare le ottime sensazioni arrivate nel Masters 1000 di Miami. Il Principato è fautore di ottimi ricordi per Musetti. Qui l’anno scorso è arrivato fino ai quarti di finale (sconfitto da Sinner), centrando la vittoria più importante della carriera contro Djokovic. Il sorteggio però non è stato benevolo. Il suo primo avversario sarà infatti Taylor Fritz. Matteo Arnaldi invece sarà all’esordio a Montecarlo. Emil Ruusuvuori rappresenta il primo ostacolo di un percorso sulla terra che mira a conquistare una delle 32 teste di serie del prossimo Roland Garros. Dopo Sinner però, tutte le attenzioni saranno rivolte verso un altro Matteo, che di cognome fa Berrettini. Il romano sta proseguendo nel suo percorso di recupero e i primi segnali sono stati più che incoraggianti. Nel Challenger di Phoenix (primo torneo dopo il lungo infortunio) è arrivata immediatamente una finale. A Montecarlo gioca grazie a una wild card e se la vedrà all’esordio contro Miomir Kecmanovic in un match non semplice. Un nuovo test per mettere alla prova fisico e tennis, con la prospettiva di continuare la scalata nel ranking mondiale.
ATP Montecarlo, il primo turno degli italiani
[2] Sinner bye (al secondo turno contro Korda o Davidovich Fokina)
Musetti – [13] Fritz (Usa)
Arnaldi – Ruusuvuori (Fin)
[WC] Berrettini – Kecmanovic (Srb)
ATP Montecarlo, il tabellone (ipotetici ottavi)
Parte alta
[1] Djokovic (Srb) – [13] Fritz (Usa)
[11] De Minaur (Aus) – [6] Rublev
[3] Alcaraz (Esp) – [14] Humbert (Fra)
[10] Hurkacz (Pol) – [8] Ruud (Nor)
Parte bassa
[5] Zverev (Ger) – [12] Tsitsipas (Gre)
[15] Khachanov – [4] Medvedev
[7] Rune (Den) – [9] Dimitrov (Bul)
[16] Bublik (Kaz) – [2] Sinner (Ita)
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Atp Montecarlo, il tabellone degli italiani – Da qui parte la missione di Jannik Sinner sulla terra rossa
Missione numero 1 del mondo. Comincia da Montecarlo il nuovo percorso di Jannik Sinner dopo la conquista della seconda posizione mondiale e i titoli agli Australian Open e a Miami. Il Masters 1000 del Principato dà il via a una stagione sulla terra rossa che vede l’azzurro come il grande favorito per la vetta del ranking, detenuta sempre da Novak Djokovic ma lontana “solo” mille punti. Un ruolo che non deriva soltanto dagli ultimi mesi vissuti come autentico dominatore del circuito, ma soprattutto dai risultati che l’altoatesino sarà chiamato a difendere. Il fardello di Sinner infatti pesa soltanto 585 punti, molti meno rispetto a tutti gli altri rivali. Djokovic ne ha ben 2.315, Alcaraz 2.265, Medvedev 1.280. L’esordio contro uno tra Sebastian Korda e Alejandro Davidovich-Fokina (dopo il bye iniziale) aprirà un crocevia fondamentale, forse ancor più dei tornei successivi che precederanno il Roland Garros. A Montecarlo infatti Sinner deve difendere ben 360 dei suoi 585 punti raccolti sul rosso nel 2023.
La terra è la superficie storica del tennis italiano. Genera rituali diversi, insidie inaspettate, spinge a diverse considerazione. La racchetta che picchia sotto le scarpe, le scivolate, il gioco che si fa più lento, gli scambi prolungati, i rimbalzi irregolari e alti della pallina, l’umidità, il vento. È un tennis diverso, più fisico. Per l’azzurro si tratta di una nuova prova lungo la strada verso la vetta, dal momento che è la superficie dove ha raccolto minori soddisfazioni e dove ha vinto solo uno dei suoi 13 titoli in carriera (il 250 di Umago nel 2022). Un dato che fa emergere una domanda immediata: può questo nuovo Sinner dominare anche la terra rossa? I presupposti ci sono.
I molteplici miglioramenti raggiunti si faranno sentire, così come la fiducia raccolta in questi mesi di esplosione tennistica. La capacità di non mollare e di lottare fino alla fine – mostrata in occasioni speciali come la Coppa Davis (Djokovic) e l’Australian Open (Medvedev) – sulla terra viene esaltata. A livello tecnico Sinner ha ormai tutte le caratteristiche per fare bene. Le variazioni, i cambi di traiettoria, le palle corte (spesso decisive su una superficie che tende ad “assorbire” i colpi). Il dritto stretto poi è diventato uno dei marchi di fabbrica e sul rosso fa molto male a chi lo subisce.
Gli avversari dell’azzurro ovviamente non mancano, in primis Carlos Alcaraz. Lo spagnolo vuole riprendersi il numero 2 del mondo perso a Miami e per farlo ha a disposizione un torneo che l’anno scorso non ha disputato, in cui esordirà contro un qualificato oppure Felix Auger-Aliassime. Nella classifica virtuale di conseguenza Alcaraz partirà con 295 punti di vantaggio sull’azzurro. Questo significa che Sinner manterrà sicuramente la posizione con la vittoria del titolo, con una finale e Alcaraz che non andrà in semifinale, oppure con la semifinale ed Alcaraz che non raggiungerà i quarti. Con tutte le altre combinazioni invece lo spagnolo tornerà davanti. I due si potranno incontrare soltanto nell’ultimo atto.
Oltre al rivale spagnolo, ecco Novak Djokovic. Dopo il divorzio da Ivanisevic e una prima parte di stagione molto deludente, c’è grande attesa nel vedere il serbo nel Principato. L’assalto di Sinner e Alcaraz alla vetta della classifica è ufficialmente cominciato e Nole adesso necessita di una scossa. Il serbo a Montecarlo ha vinto in due occasioni (2013 e 2015), ma non supera i quarti di finale da nove anni. Un arco di tempo molto lungo, all’interno del quale sono arrivate alcune delle sconfitte più sorprendenti: Vesely nel 2016, Evans nel 2021, Davidovich Fokina nel 2022. Prima partita contro Roman Safiullin o un qualificato.
La stagione sulla terra rossa presenta anche altri giocatori temibili in cerca di riscatto, come Alexander Zverev o Holger Rune. Senza dimenticare Daniil Medvedev (l’anno scontro campione a Roma) e Stefanos Tsitsipas, in crisi da mesi ma anche vincitore nel Principato nel 2021 e 2022. Chi invece non sarà un pericolo è Rafael Nadal. Il maiorchino non sarà al via del torneo che ha vinto 11 volte. I problemi fisici continuano imperterriti e adesso sul suo futuro aleggiano nubi quanto mai nere.
E gli altri italiani? A Montecarlo saranno presenti in tabellone anche Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini. Il carrarino ritrova la sua superficie preferita, con l’obiettivo di confermare le ottime sensazioni arrivate nel Masters 1000 di Miami. Il Principato è fautore di ottimi ricordi per Musetti. Qui l’anno scorso è arrivato fino ai quarti di finale (sconfitto da Sinner), centrando la vittoria più importante della carriera contro Djokovic. Il sorteggio però non è stato benevolo. Il suo primo avversario sarà infatti Taylor Fritz. Matteo Arnaldi invece sarà all’esordio a Montecarlo. Emil Ruusuvuori rappresenta il primo ostacolo di un percorso sulla terra che mira a conquistare una delle 32 teste di serie del prossimo Roland Garros. Dopo Sinner però, tutte le attenzioni saranno rivolte verso un altro Matteo, che di cognome fa Berrettini. Il romano sta proseguendo nel suo percorso di recupero e i primi segnali sono stati più che incoraggianti. Nel Challenger di Phoenix (primo torneo dopo il lungo infortunio) è arrivata immediatamente una finale. A Montecarlo gioca grazie a una wild card e se la vedrà all’esordio contro Miomir Kecmanovic in un match non semplice. Un nuovo test per mettere alla prova fisico e tennis, con la prospettiva di continuare la scalata nel ranking mondiale.
ATP Montecarlo, il primo turno degli italiani
[2] Sinner bye (al secondo turno contro Korda o Davidovich Fokina)
Musetti – [13] Fritz (Usa)
Arnaldi – Ruusuvuori (Fin)
[WC] Berrettini – Kecmanovic (Srb)
ATP Montecarlo, il tabellone (ipotetici ottavi)
Parte alta
[1] Djokovic (Srb) – [13] Fritz (Usa)
[11] De Minaur (Aus) – [6] Rublev
[3] Alcaraz (Esp) – [14] Humbert (Fra)
[10] Hurkacz (Pol) – [8] Ruud (Nor)
Parte bassa
[5] Zverev (Ger) – [12] Tsitsipas (Gre)
[15] Khachanov – [4] Medvedev
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[16] Bublik (Kaz) – [2] Sinner (Ita)
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.