La Questura e la Procura di Milano hanno richiesto per il 22enne Zaccaria Mouhib, il trapper noto con il nome d’arte Baby Gang, tre anni di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Il diretto interessato era stato già condannato in due processi a Milano, tra cui uno su una sparatoria, e tornato ai domiciliari con braccialetto elettronico nei mesi scorsi. Il procedimento è stato rinviato al 20 giugno.
Baby Gang ha però voluto rilasciare delle dichiarazioni spontanee in aula: “Sono cambiato, non ho mai sgarrato una prescrizione, ho fatto volontariato e non ho sbagliato nulla, solo le persone che ho frequentato in passato. Pesa il mio nome Baby Gang la vittima sono io, arrivo da una situazione non facile, sono cambiato e volevo andare a Sanremo quest’anno“. A queste parole il giudice Maria Gaetana Rispoli ha così risposto al trapper: “Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo esempio, lei ha una grandissima responsabilità, la ascoltano milioni di ragazzi e io le faccio la paternale. Non la pistola, non le armi, non la cocaina, perché lei ha la possibilità di cambiare la mentalità, lei è riuscito a fare di tutto, trovi un modo”.