“Questa chicane è ancora più pericolosa. Non mi sento a mio agio in gruppo verso la foresta”. Con queste parole Mathieu van der Poel, campione del mondo in carica e vincitore della passata edizione della Parigi-Roubaix, ha commentato la chicane introdotta dagli organizzatori della Regina delle Classiche all’ingresso della foresta di Arenberg. Prima dell’inizio del tratto di pavé più famoso del mondo, i ciclisti impegnati nell’Inferno del Nord dovranno compiere praticamente una “U“.

La novità alla Parigi-Roubaix è stata introdotta per rallentare la velocità del gruppo proprio prima dell’ingresso nella foresta di Arenberg, in modo da limitare il rischio di cadute. La modifica però non piace a van der Poel, che la ritiene anzi peggiorativa: “Avevo immaginato qualcosa di diverso, non proprio una curva a 180 gradi. È giusto che se ne parli e fare dei passi avanti, ma cambiare per il solo gusto di farlo non ha senso“.

Van der Poel ha così espresso la sua preoccupazione per la tanto discussa chicane, dando ulteriori argomenti al dibattito sul tema della sicurezza nel ciclismo. Un argomento particolarmente sentito in seguito alla terribile caduta avvenuta al Giro dei Paesi baschi. Il 29enne della Alpecin, comunque, non ha potuto far altro che accettare la novità: “Frenare a 60 all’ora nei pressi di un passaggio a livello… Ma se la maggioranza di noi pensa che sia meglio così, lo accetto”.

L’olandese si ritroverà a difendere il titolo della terza Monumento della stagione, al via domenica 7 aprile, che si disputerà su un tracciato di 259,9 km di cui quasi 56 in pavé.

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