Dopo qualche mese e con il coordinamento tra il distretto di Ostia e i carabinieri di Pomezia, si arriva al nome del presunto aggressore, un 21enne di Pomezia
Se il nonno Bud Spencer dava botte da orbi ma per finta e per esigenze di copione, per la legge del contrappasso il nipote invece è stato vittima di un pestaggio e senza apparente motivo. Il manager 32enne Alessandro Pedersoli era con la sua macchina a noleggio, lo scorso novembre, al quartiere Prati e mentre era fermo al semaforo sul Lungotevere delle Armi è stato preso di mira da un altro ragazzo a bordo di una Smart, sempre a noleggio. Volano parole grosse e ad un certo punto si arriva alle botte. Pedersoli viene colpito in pieno volto mentre era a bordo della sua vettura. L’aggressore poi scappa via. Al Pronto Soccorso il referto riporta la rottura di tre denti e una frattura al pavimento oculare con conseguente intervento chirurgico.
Dopo qualche mese e con il coordinamento tra il distretto di Ostia e i carabinieri di Pomezia, si arriva al nome del presunto aggressore, un 21enne di Pomezia. Gli agenti del commissariato di Prati lo hanno arrestato.
Pedersoli raggiunto da La Repubblica ha commentato: “Sono stato fortunato, poteva finire peggio. Nei cinque giorni che sono stato ricoverato ho visto molte persone vittime di aggressioni simili alla mia. Sono stato preso a pugni senza un motivo, a Roma c’è bisogno di maggiore sicurezza”.