Domandona pubblicata sul sito della Gazzetta: “La Serie A è il campionato più noioso? Cosa dicono le statistiche”. Non sappiamo quali sia il riscontro dei numeri, basta e avanza il turno di metà settimana della Premier per rispondere: tra il nostro campionato e quello inglese non c’è partita. Mercoledì sera, per cominciare, abbiamo assistito allo show di Phil Foden in Manchester City-Aston Villa, finita 4-1 con tripletta da urlo del talento lanciato da Pep Guardiola. Foden, qui i numeri sono davvero pertinenti, ha giocato 44 partite nella stagione in corso e segnato 21 gol. Deve ancora compiere 23 anni e vanta già 261 presenze con i Citizens, con 81 reti complessive. Contro il Villa di Emery ha illuminato l’Etihad: il terzo gol, quello che ha archiviato il match, è stato un capolavoro, ma niente male anche il colpo da biliardo del 3-1. Guardiola si coccola il suo talento e dice: “Se insisterà a giocare in posizione più centrale, aumenterà la sua media-reti”.

Giovedì, grande show lungo l’asse Anfield-Stamford Bridge. La partita Liverpool-Sheffield United è iniziata prima di quella londinese. La corazzata kloppiana contro l’ultima della classe, dieci punti di ritardo sulla quartultima (Nottingham Forest) e un piede e mezzo in Championship. Il Liverpool è passato al 17’ con Nunez, ma lo Sheffield Utd non ha abbassato la testa e al 58’ è arrivato il pareggio, su autorete, del giovane Bradley. A quel punto il match ha spiccato il volo. Klopp ha piazzato la mossa a sorpresa: fuori Salah, dentro Elliot, poi, a ruota, Gakpo ha sostituito Gomez. Il match è diventato una sfida coast to coast: agli assalti dei Reds, lo Sheffield ha risposto con le ripartenze. Il Liverpool, che stava giocandosi il primato, ha trovato il 2-1 con un gol straordinario dell’argentino Alexis Mac Allister: una sassata in corsa, di destro, che ha infilato il pallone all’incrocio dei pali. L’Anfield è esploso. “Macca”, come è stato ribattezzato l’ex giocatore del Brighton, è andato a festeggiare con i tifosi, impazziti: altra immagine-spot della Premier. Mac Allister ha sfiorato il bis colpendo la traversa su punizione. Al 3-1 ci ha pensato Gakpo, di testa, dopo una ripartenza bruciante dei Reds. Già: lo Sheffield Utd se l’è giocata fino all’ultimo. Le “Lame” sono uscite dal campo a testa altissima.

Zapping ed eccoci allo Stamford Bridge. Breve riassunto: Chelsea avanti 2-0 con i gol di Gallagher (4’) e Palmer (19’ rigore). In cinque minuti il 2-2 che ha riportato in quota il Manchester United: Garnacho (34’) e Bruno Fernandes (39’). Ripresa sferzata da vento e pioggia, con il Chelsea all’assalto e lo United del modernista Ten Hag pronto a far scattare il contropiede. Il 3-2 di Garnacho (67’), con un tocco elegante di testa dopo una ripartenza cento all’ora, è stato un gioiello. Scenario: Chelsea nello sprofondo, Mauricio Pochettino inghiottito dalla panchina, fischi del popolo Blues. Minuto 99’ e 17 secondi: Madueke atterrato da Dalot, lunga analisi del VAR, rigore per il Chelsea e 3-3 di Palmer. Pallone a centrocampo, un minuto ancora da giocare: affondo dei Blues, tiro di Palmer con deviazione di McTominay: 4-3 e Stamford in delirio, Pochettino impazzito, Ten Hag statua di marmo. Tradotto: in 82 secondi, tra il 99’ e il 101’, siamo passati dal 3-4 al 4-3. Al netto di tutto quello che si può pensare sulle tattiche difensive di Ten Hag, che sotto gli occhi del nuovo azionista di minoranza Jim Ratcliffe si è probabilmente giocato la conferma con i Red Devils, la partita è stata uno show: 101 minuti senza tregua. Palmer king of the night: l’ex Manchester City – la sua cessione resta un mistero – con la sua tripletta ha replicato, a distanza, all’exploit di Foden di ventiquattro ore prima.

Il resoconto spiega in modo esauriente le ragioni della differenza tra Premier e serie A, ma c’è qualcosa da aggiungere. Foden 23 anni. Mac Allister 25. Palmer 21. Garnacho, madrileno che l’Argentina ha soffiato alla Spagna grazie alle origini della madre, 19. La Premier è un inno alla gioventù. In Italia vanno di moda gli over 30. In Premier sono state realizzate finora 978 reti. In Serie A siamo a quota 773. Il calcio vive di gol, fatti e incassati. Il gol è l’acuto del tenore, l’assolo del chitarrista, il triplo salto mortale del ginnasta. Tra Inghilterra e Italia ballano 205 reti di differenza. Non c’è altro da aggiungere.

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