Quali sono le sfide che daranno forma all’umanità XXI secolo? Alcune sono state preannunciate dal saggio di Yuval Noah Harari “HOMO DEUS. Breve storia del futuro”, dalla robotica alla biotecnologia, dall’ingegneria genetica all’Intelligenza Artificiale. Un saggio che ha ispirato l’ottava edizione di PARMA 360, il Festival della creatività contemporanea, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo, in programma nel comune emiliano dal 6 aprile al 19 maggio 2024. La parola chiave, il fil rouge che accomunerà tutte le mostre, è infatti proprio Homo Deus: le opere di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei – come Emanuele Giannelli e Piero Gilardi – indagheranno tematiche legate al superamento della dimensione antropocentrica dell’uomo in favore di una visione tecno-umanistica (o trans-umanista) e datocentrica. Nel corso di un mese e mezzo sono previste cinque mostre di pittura, scultura, illustrazione, arte digitale e nuovi media, allestite in dialogo con chiese e palazzi storici della città di Parma, in un percorso diffuso sul territorio che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città. L’edizione prevede inoltre una serie di talk, incontri e workshop con gli autori protagonisti delle mostre e alcuni relatori, critici d’arte, curatori, giornalisti, operatori culturali in dialogo con loro.
Humanoid – Emanuele Giannelli è il protagonista della mostra “Humanoid”, a cura di Camilla Mineo, allestita nella Chiesa sconsacrata di San Ludovico con quaranta opere di grandi dimensioni e presente in città con l’iconica Mr. Arbitrium, opera monumentale di oltre 5 metri che sorregge la Chiesa di San Francesco del Prato. Al centro del lavoro dello scultore – diplomato all’Accademia di Carrara e da Roma approdato con il suo laboratorio a Pietrasanta, in Versilia – c’è l’Uomo, indagato nel suo essere contemporaneamente primitivo e futuristico, umano e non umano, in bilico fra uno stato primigenio (l’ironica Monkey Tribù) e un futuro incerto e globalizzato. In mostra è esposta una selezione di opere degli ultimi anni, realizzate prevalentemente in resina e ceramica: gruppi scultorei composti da singole figure o da gruppi di umani che dialogano fra loro, creando un universo dall’estetica futuristica impregnato di atmosfere filmiche e letterarie. Nei lavori di Giannelli i corpi sono modellati come fossero entità ibride, dotate di protesi tecnologiche: occhiali da saldatore, binocoli e visori (Korf) proiettano l’Uomo in un mondo virtuale che lo allontana dalla realtà, un universo in cui il progresso tecnologico, l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie hanno rivoluzionato e messo in crisi i più fondanti concetti identitari. Giannelli sembra proiettarci in scenari apocalittici e fantascientifici raccontandoci di un’umanità alienata e omologata, dotata di numeri seriali sul petto: eserciti ieratici e silenziosi, come nell’opera Mr. Kirbiati, o come invece nei Sospesi, sculture in cui l’artista rappresenta lo sforzo fisico del corpo umano che cerca di opporsi alla forza di gravità, figure fluttuanti in una dimensione sospesa, alla ricerca di un equilibrio.
Survival – Il piano nobile di Palazzo Pigorini, edificio settecentesco affrescato con scene mitologiche da Francesco Scaramuzza, ospita la mostra “Survival” di Piero Gilardi. Un omaggio al Maestro dell’Arte Povera –recentemente scomparso – ecologista ante-litteram e tra gli autori italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale. Il progetto espositivo, a cura di Chiara Canali, racconta il percorso di Gilardi a partire dal suo complesso rapporto con la natura, soggetto del suo lavoro, e con la tecnologia, che ne ha condizionato tecniche e modelli di fruizione. Dal 1965 Piero Gilardi inizia a realizzare i “Tappeti-natura” con l’intento di stimolare nella società futura la percezione sensoriale dell’ambiente naturale, riproposto attraverso “dispositivi domestici” artificiali. Opere d’arte che rappresentano in modo realistico e meticoloso sezioni tridimensionali di suolo e paesaggio a grandezza naturale (piante di fico, palmeti, girasoli, cavoli, zucche, pesche…), intagliate nel poliuretano espanso e dipinte con pigmenti sintetici, sino al limite dell’iperrealismo. Sono sculture dipinte che non vanno contemplate passivamente, bensì devono interagire sensorialmente con il corpo del fruitore, ed essere toccate, udite, percorse. La mostra riunisce una ventina di opere dell’artista, anche di grandi dimensioni, e si avvale di prestiti da parte della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, della Galleria Giraldi di Livorno, della Galleria Enrico Astuni di Bologna e di collezionisti privati.
CIRCUITO OFF – Come nelle precedenti edizioni, il Festival si allarga alla città attraverso un CIRCUITO OFF, organizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Rigenerazione Urbana e Attività economiche, per far rivivere in modo nuovo gli spazi della città, promuovere la cultura artistica presente nel territorio e coinvolgere la cittadinanza attraverso un percorso ramificato nel centro storico di Parma. All’appello sono chiamati una cinquantina di spazi creativi della città, tra negozi, ristoranti, librerie, studi d’artista ed esercizi vari. Quest’anno il CIRCUITO OFF sbarca inoltre in Galleria Polidoro e Galleria Bassa dei Magnani proponendo un’offerta culturale che ha l’obiettivo di rivitalizzare e riqualificare lo spazio delle Gallerie attraverso il presidio della zona, il decoro, la cura e la realizzazione di attività artistiche e creative articolate in un calendario di eventi in collaborazione con i commercianti e una rete di partner come il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom e Bia Garden Store. Promosso dalle associazioni culturali 360° Creativity Events ed Art Company, il Festival ha ricevuto il patrocinio e il contributo del Comune di Parma, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna ed è sostenuto da un’ampia rete di partner pubblici e privati.