Da mezzanotte, a bordo di 17 imbarcazioni, sono arrivate a Lampedusa oltre 600 persone. Sono così più di 1.800 i migranti sbarcati in appena tre giorni, dal 3 al 5 aprile (nella foto i dati del Viminale aggiornati alle 8:00 del 5 aprile). Dopo il calo degli arrivi registrato negli ultimi mesi, i numeri degli ultimi giorni sono decisamente in linea con quelli dell’anno scorso, quando ad aprile erano arrivate 14.506 persone, triplicando il dato dello stesso mese del 2022, quando gli arrivi erano stati 3.929. E a riprendere sono anche le partenze dalla Tunisia. Così, per l’hotspot di contrada Imbriacola da 380 posti che al momento ospita 1.270 migranti, nonostante il trasferimento di 300 profughi con il traghetto di linea salpato per Porto Empedocle, è l’ennesima emergenza. Nella struttura anche 87 minori non accompagnati, mentre in 180 partiranno in giornata con volo Oim per Bergamo. Intanto la prefettura di Agrigento ha già disposto il trasferimento di altri 300 profughi che lasceranno l’isola in serata.
I primi sette barchini di oggi sono arrivati nella notte con a bordo 333 persone. Sei imbarcazioni sono state soccorse al largo dell’isola, una settima è arrivata autonomamente sulla spiaggia della Guitgia con a bordo 58 tra bengalesi, egiziani e pakistani partiti da Zuara, in Libia. Sui 6 natanti salpati da Sfax, El Amra, Soussa e Mahdia, in Tunisia e bloccati dalle motovedette di guardia costiera e guardia di finanza, viaggiavano tra i 33 e i 57 profughi: gambiani, nigeriani, senegalesi, guineani, malesi e ivoriani, fra cui donne e minori. Dopo un primo triage sanitario al molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot. Nel corso della giornata sono state intercettate, poi, altre 5 imbarcazioni, una delle quali è approdata direttamente a Cala Uccello. I profughi hanno detto di venire da Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Mali e Senegal. Infine, nelle ultime ore, a bordo di altre quattro imbarcazioni sono arrivate altre 88 persone, compresi cittadini tunisini partiti da Chebba. Per un totale di oltre 600 arrivi dalla mezzanotte.
E’ giunta invece a Pozzallo la Mare Jonio, l’imbarcazione della ong Mediterannea bersaglio di spari della guardia costiera libica mentre operava in zona Sar libica. I migranti soccorsi “sono sotto shock, alcuni presentano segni di tortura e un uomo è stato colpito con il calcio del fucile”, spiega Luca Casarini, capo missione di Mediterranea che ha postato un video dell’attacco subito. Attorno alle 6 di stamane infine la Life Support, la nave umanitaria di Emergency che si trovava in acque internazionali, in zona Sar (ricerca e soccorso) libica, ha individuato tramite radar due imbarcazioni di legno sovraffollate di persone. “Appena le abbiamo viste abbiamo lanciato i due rhib, i gommoni per il salvataggio, per valutare la situazione”, racconta Annabel Montes Mier, capo missione. “Siamo riusciti a portare a bordo 200 persone, tra cui 21 donne e 14 bambini e bambine. Otto di loro sono minori stranieri non accompagnati”, ha aggiunto. Un uomo è stato portato sulla nave in stato di incoscienza e dopo le prime cure si è ripreso, ma rimane sotto costante osservazione dello staff medico di Emergency.