Simba La Rue è tornato agli arresti domiciliari. Il motivo? Sarebbe uscito di casa in orari non consentiti. Ma facciamo un passo indietro. Condannato in primo grado a 6 anni e 4 mesi per una sparatoria tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, nei pressi di corso Como per una “volontà di controllo del territorio” assieme all’amico-collega Baby Gang (condannato a 5 anni e 2 mesi per aver ferito con colpi d’arma da fuoco due senegalesi), il rapper 25enne aveva ottenuto misure cautelari più leggere.
Mohamed Lamine Saida, in arte Simba La Rue, aveva l’obbligo di firma e di dimora con la prescrizione di non uscire nelle ore serali e notturne, se non autorizzato. Tuttavia, le imposizioni concesse per rendere “meno amara” la detenzione sono servite a poco. La Rue avrebbe violato gli accordi stipulati. Il risultato? L’aggravamento ai domiciliari, che sono costati al trapper l’annullamento del Tunnel live tour per cause “indipendenti dalle loro volontà (gli organizzatori degli eventi, ndr) e da quella dell’artista”.
La sentenza è stata comunicata al rapper nel giorno di Pasqua, anche se emersa solamente dopo l’annullamento delle esibizioni dell’artista, che si sarebbero concluse con uno show al Fabrique di Milano, il 9 maggio. Oltre alla sparatoria con Baby Gang, sulla fedina penale di Simba La Rue pesa la condanna ad ulteriori 4 anni per la – così denominata – “faida tra trapper”, finita con il pestaggio ai danni del cantante rivale Baby Touché. Dopo il ‘dentro-fuori’ dal carcere, i domiciliari e la comunità, l’infrazione commessa da Simba sembra rappresentare un ulteriore passo indietro. La speranza è che in futuro si possa parlare di lui per la sua musica e non per i fatti di cronaca. Il successo dell’ultimo album “Tunnel” è stato (parzialmente) offuscato dai continui problemi con la legge. Il tutto in attesa del processo d’appello che inizierà a maggio.