Tre tornei, due finali: un rientro migliore Matteo Berrettini probabilmente non lo aveva nemmeno sognato. Il romano ha battuto l’argentino Mariano Navone, numero 60 al mondo, nella semifinale dell’Atp 250 di Marrakech sulla terra rossa. Dopo il percorso quasi netto nel Challenger di Phoenix (sconfitta all’ultimo atto contro Borges) e l’uscita al primo turno di Miami contro Andy Murray, al suo esordio sul rosso Berrettini ha dimostrato di essersi preparato al 100 per cento per il suo ritorno dopo il lungo infortunio. Domenica contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena, numero 64 del ranking Atp, si gioca il titolo di Marrakech: un successo che manca dalla vittoria al Queen’s di Londra nel 2022.

Berrettini contro Navone ha vinto al terzo set, dopo una battaglia lunga 2 ore e 44 minuti. L’argentino si è preso il primo set al tie-break, poi però ha ceduto al rientro del romano che si è imposto con un netto 6-3 6-2: segno di una tenuta fisica che fa ben sperare anche in vista della finale contro Carballes Baena, comunque favorito e specialista della superficie. Al di là del risultato, per Berrettini si chiude un’altra settimana da incorniciare: solitamente un giocatore fermo così a lungo ci mette anche alcuni mesi per ritrovare il giusto feeling. Il romano, 28 anni da compiere il prossimo 12 aprile, invece ha già bruciato le tappe e cominciato una ripida risalita nella classifica mondiale. Aveva cominciato il torneo di Marrakech da numero 135 del ranking Atp, lo finirà rientrando nella top 100, a prescindere dall’esito delle finale.

È un grande biglietto da visita guardando ai prossimi tornei. Il futuro immediato dice Montecarlo: al Masters 1000 è in tabellone grazie a una wild card e gioca il primo turno contro il serbo Kecmanovic. Ma all’orizzonte ci sono gli Internazionali di Roma, il Roland Garros e soprattutto la stagione su erba, la sua superficie preferita. Sognando di ripetere le grandi imprese che lo hanno visto protagonista a Stoccarda, al Queen’s e soprattutto a Wimbledon.

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