Lo stop all’incremento demografico è una buona notizia? Non per chi è fermo agli anni del boom
Le grida d’allarme sull’inverno demografico si basano su ragionamenti distinti che meritano di essere collegati. Ad esempio, molti dicono che non sia un problema se siamo otto miliardi: ci stabilizzeremo a dieci miliardi. Domanda: come facciamo a stabilizzarci se continuano a dirci che dobbiamo fare più figli? Che ragionamento! “Loro” devono fare meno figli, noi ne dobbiamo fare di più!
In Italia siamo un po’ meno di 60 milioni: dobbiamo aumentare! Quanti abitanti può contenere il nostro paese? Cento, duecento milioni? Nessuno è così matto da auspicarlo: siamo già troppi. L’unico modo per non aumentare è figliare meno. E questo vale anche a livello globale. Ma così siamo un paese di anziani! Beata l’Africa: tanti giovani e pochi anziani! Ehi! ci sono pochi anziani perché la loro vita media è inferiore rispetto alla nostra: i nostri giovani diventano anziani, altrove muoiono prima di diventarlo. È normale che se ci si stabilizza, facendo meno figli, ci sia un periodo in cui gli anziani prevalgono: quando noi figli del boom demografico moriremo, i rapporti si stabilizzeranno.
E, allora, chi paga le pensioni? Le trattenute pensionistiche dovrebbero essere utilizzate per la pensione di chi le ha versate (io ho versato per 50 anni), invece sono state usate per altro, nella speranza di avere sempre più lavoratori a versare, un’aspettativa disattesa. Il Pil cresce e i salari sono i più bassi d’Europa: pochi guadagnano molto sfruttando manodopera pagata poco. E allora i laureati se ne vanno, a centinaia di migliaia, e pagano all’estero i loro fondi pensione. Sono matti, negli altri paesi, a pagarli di più rispetto a noi? O i matti siamo noi, visto che paghiamo la formazione universitaria e poi i “prodotti” di questi investimenti (i laureati) non trovano lavoro, e all’estero lo trovano?
È colpa loro se vanno dove gli stipendi sono più alti? Se i nostri giovani emigrano, ne arrivano altri da zone devastate da guerre e cambiamenti climatici: sono ricattati con i permessi e pagati pochissimo, sfruttati come schiavi: i manovali sono loro.
Il lavoro manuale, comunque, durerà ancora per poco. L’automazione, i robot, fino all’Intelligenza Artificiale, ci stanno “liberando dal lavoro”: ma una volta liberi dal lavoro come ci manteniamo? Se le macchine fanno il nostro lavoro, l’occupazione manuale cala e c’è bisogno di lavoratori altamente qualificati, per progettare, costruire e manutenere le macchine che lavorano al posto nostro. I braccianti con basso livello di istruzione servono meno, avremmo bisogno di lavoratori ad alta qualificazione e con lunga vita attiva e, invece, li espelliamo dai sistemi produttivi.
La decrescita demografica può essere “infelice” se non viene gestita bene, se si continua a pensare all’Italia come produttrice di braccianti, senza capire che non ci sono più giovani disposti a spaccarsi la schiena per quattro soldi. La decrescita è “felice” se si punta sull’alta formazione, basandoci sulla qualità e non sulla quantità. Il bello è che il sistema universitario lo sta facendo, ma il sistema produttivo resta ancorato a vecchi schemi. La prova? I nostri laureati, lo voglio ripetere, trovano lavoro all’estero perché sono ben preparati.
Se avessimo continuato a fare figli come negli anni Cinquanta e Sessanta, il problema demografico non ci sarebbe? Risposta: sarebbe maggiore. Invece di 300.000 giovani scappati dall’Italia negli ultimi dieci anni ne avremmo altrettanti più il surplus demografico dovuto all’incremento, e sarebbero ancora maggiori la disoccupazione e la sottocupazione giovanile. Senza immigrati, visti come invasori, l’agricoltura non avrebbe manodopera, come anche l’edilizia e in parte l’industria.
Le donne stanno disinnescando la bomba demografica con l’istruzione superiore, il miglior anticoncezionale mai concepito, e molte decidono di non far figli perché non hanno fiducia nel paese in cui nascerebbero: loro si sono evolute, il paese no. L’arresto dell’incremento demografico e l’allungamento della vita media sono ottime notizie, ma sembrano pessime a chi “pensa” al paese come quando le madri sfornavano braccianti e soldati.
La capacità portante, cioè il numero massimo di individui di una specie che un ecosistema può sostenere, è un concetto chiave dell’ecologia. Raggiunta la capacità portante la popolazione si stabilizza e i nuovi nati semplicemente rimpiazzano i morti. Vale anche per noi: dato che si muore più tardi, ci vorrà un po’ per arrivare all’equilibrio demografico, squilibrato dal baby boom degli anni Cinquanta e Sessanta. I nostri problemi sono altri. Il primo è l’evasione fiscale, il secondo è la gestione predatoria e clientelare del gettito fiscale, inclusi i contributi pensionistici, in un sottobosco dominato dalla corruzione malavitosa.
Perché abbiamo privatizzato gli asset pubblici regalandoli ai privati? Pochi guadagnano molto e non pagano tasse, molti sono sempre più poveri, chi può se ne va, gli altri sono disincentivati a votare oppure non capiscono. I giovani si sentono europei e non hanno nessuna intenzione di vivere in un paese che non dà prospettive, in mano ad incompetenti corrotti… e il problema è che non facciano figli?
La mia generazione voleva cambiare il mondo e ce l’ha fatta: nessuno ha mai vissuto così bene come noi, ma ha generato sistemi produttivi inadeguati. Buona parte delle nuove generazioni, invece di impegnarsi per cambiare questo mondo, semplicemente cambia mondo.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
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Ferdinando Boero
Naturalista
Società - 6 Aprile 2024
Lo stop all’incremento demografico è una buona notizia? Non per chi è fermo agli anni del boom
Le grida d’allarme sull’inverno demografico si basano su ragionamenti distinti che meritano di essere collegati. Ad esempio, molti dicono che non sia un problema se siamo otto miliardi: ci stabilizzeremo a dieci miliardi. Domanda: come facciamo a stabilizzarci se continuano a dirci che dobbiamo fare più figli? Che ragionamento! “Loro” devono fare meno figli, noi ne dobbiamo fare di più!
In Italia siamo un po’ meno di 60 milioni: dobbiamo aumentare! Quanti abitanti può contenere il nostro paese? Cento, duecento milioni? Nessuno è così matto da auspicarlo: siamo già troppi. L’unico modo per non aumentare è figliare meno. E questo vale anche a livello globale. Ma così siamo un paese di anziani! Beata l’Africa: tanti giovani e pochi anziani! Ehi! ci sono pochi anziani perché la loro vita media è inferiore rispetto alla nostra: i nostri giovani diventano anziani, altrove muoiono prima di diventarlo. È normale che se ci si stabilizza, facendo meno figli, ci sia un periodo in cui gli anziani prevalgono: quando noi figli del boom demografico moriremo, i rapporti si stabilizzeranno.
E, allora, chi paga le pensioni? Le trattenute pensionistiche dovrebbero essere utilizzate per la pensione di chi le ha versate (io ho versato per 50 anni), invece sono state usate per altro, nella speranza di avere sempre più lavoratori a versare, un’aspettativa disattesa. Il Pil cresce e i salari sono i più bassi d’Europa: pochi guadagnano molto sfruttando manodopera pagata poco. E allora i laureati se ne vanno, a centinaia di migliaia, e pagano all’estero i loro fondi pensione. Sono matti, negli altri paesi, a pagarli di più rispetto a noi? O i matti siamo noi, visto che paghiamo la formazione universitaria e poi i “prodotti” di questi investimenti (i laureati) non trovano lavoro, e all’estero lo trovano?
È colpa loro se vanno dove gli stipendi sono più alti? Se i nostri giovani emigrano, ne arrivano altri da zone devastate da guerre e cambiamenti climatici: sono ricattati con i permessi e pagati pochissimo, sfruttati come schiavi: i manovali sono loro.
Il lavoro manuale, comunque, durerà ancora per poco. L’automazione, i robot, fino all’Intelligenza Artificiale, ci stanno “liberando dal lavoro”: ma una volta liberi dal lavoro come ci manteniamo? Se le macchine fanno il nostro lavoro, l’occupazione manuale cala e c’è bisogno di lavoratori altamente qualificati, per progettare, costruire e manutenere le macchine che lavorano al posto nostro. I braccianti con basso livello di istruzione servono meno, avremmo bisogno di lavoratori ad alta qualificazione e con lunga vita attiva e, invece, li espelliamo dai sistemi produttivi.
La decrescita demografica può essere “infelice” se non viene gestita bene, se si continua a pensare all’Italia come produttrice di braccianti, senza capire che non ci sono più giovani disposti a spaccarsi la schiena per quattro soldi. La decrescita è “felice” se si punta sull’alta formazione, basandoci sulla qualità e non sulla quantità. Il bello è che il sistema universitario lo sta facendo, ma il sistema produttivo resta ancorato a vecchi schemi. La prova? I nostri laureati, lo voglio ripetere, trovano lavoro all’estero perché sono ben preparati.
Se avessimo continuato a fare figli come negli anni Cinquanta e Sessanta, il problema demografico non ci sarebbe? Risposta: sarebbe maggiore. Invece di 300.000 giovani scappati dall’Italia negli ultimi dieci anni ne avremmo altrettanti più il surplus demografico dovuto all’incremento, e sarebbero ancora maggiori la disoccupazione e la sottocupazione giovanile. Senza immigrati, visti come invasori, l’agricoltura non avrebbe manodopera, come anche l’edilizia e in parte l’industria.
Le donne stanno disinnescando la bomba demografica con l’istruzione superiore, il miglior anticoncezionale mai concepito, e molte decidono di non far figli perché non hanno fiducia nel paese in cui nascerebbero: loro si sono evolute, il paese no. L’arresto dell’incremento demografico e l’allungamento della vita media sono ottime notizie, ma sembrano pessime a chi “pensa” al paese come quando le madri sfornavano braccianti e soldati.
La capacità portante, cioè il numero massimo di individui di una specie che un ecosistema può sostenere, è un concetto chiave dell’ecologia. Raggiunta la capacità portante la popolazione si stabilizza e i nuovi nati semplicemente rimpiazzano i morti. Vale anche per noi: dato che si muore più tardi, ci vorrà un po’ per arrivare all’equilibrio demografico, squilibrato dal baby boom degli anni Cinquanta e Sessanta. I nostri problemi sono altri. Il primo è l’evasione fiscale, il secondo è la gestione predatoria e clientelare del gettito fiscale, inclusi i contributi pensionistici, in un sottobosco dominato dalla corruzione malavitosa.
Perché abbiamo privatizzato gli asset pubblici regalandoli ai privati? Pochi guadagnano molto e non pagano tasse, molti sono sempre più poveri, chi può se ne va, gli altri sono disincentivati a votare oppure non capiscono. I giovani si sentono europei e non hanno nessuna intenzione di vivere in un paese che non dà prospettive, in mano ad incompetenti corrotti… e il problema è che non facciano figli?
La mia generazione voleva cambiare il mondo e ce l’ha fatta: nessuno ha mai vissuto così bene come noi, ma ha generato sistemi produttivi inadeguati. Buona parte delle nuove generazioni, invece di impegnarsi per cambiare questo mondo, semplicemente cambia mondo.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.