È Sarah Disabato la candidata del Movimento 5 stelle alla presidenza della Regione Piemonte. L’ufficializzazione della candidatura è arrivata durante una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche la vicepresidente Movimento ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino. Disabato è attuale consigliere regionale e presidente del gruppo consiliare pentastellato a Palazzo Lascaris oltre che coordinatrice regionale del M5s. Sfiderà il presidente della Regione uscente Alberto Cirio, forzista sostenuto dall’intero centrodestra e la candidata del Partito democratico Gianna Pentenero.

Le regionali in Piemonte si terranno l’8 e 9 giugno, quindi insieme alle elezioni europee. Rispetto alle elezioni in Sardegna, Abruzzo e Basilicata (qui si voterà il 21 e 22 aprile), in Piemonte Pd e M5s non avranno una candidatura unitaria. La notizia era nota. Inizialmente Elly Schlein e Giuseppe Conte avevano provato a tentare di proporre anche qui il campo largo: ma sin da subito era stato chiaro che trovare un punto di convergenza era impresa quasi impossibile. Le posizione dei due partiti a livello regionale erano molto distanti. “La loro forzatura sulla scelta della candidata è stato solo l’ultimo elemento che ha reso evidente l’impossibilità di presentarsi insieme. Le divergenze sono politiche: dai diritti, all’ambiente, passando per il consumo di suolo”, aveva detto in un’intervista al Corriere della Sera Chiara Appendino il 21 marzo scorso ricordando che “ogni territorio ha problematiche e opportunità differenti”.

Pochi giorni prima il Pd aveva ufficializzato la sua scelta trovando l’unità interna sul nome di Gianna Pentenero: educatrice in una cooperativa, ex assessora regionale all’Istruzione con Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino, è attualmente assessora con deleghe a Lavoro e polizia locale nella giunta del sindaco di Torino Stefano Lo Russo (successore di Appendino). Il centrodestra, invece, aveva anticipato tutti il 29 febbraio annunciando, con una nota congiunta, la ricandidatura dell’uscente Alberto Cirio che correrà per un secondo mandato appoggiato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Unione di Centro e Noi moderati.

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