Si svolgerà domenica 7 aprile la 12° edizione della Run For Autism (RFA) che rappresenta il momento centrale nell’ambito dell’evento internazionale del Progetto Filippide. Si tratta di una corsa su strada inclusiva con corridori neurotipici a fianco di persone autistiche e con altre disabilità. L’iscrizione prevista è di 12 euro, gratuita per le persone con disabilità. Si inizia alle 9.30 da Piazza Bocca della Verità al Foro Boario a Roma. Sono previsti due itinerari diversi: la stracittadina da 5 km e poi la 10 km sia in versione competitiva che non agonistica. “E’ l’unico esempio, certamente in Europa probabilmente nel mondo, in cui oltre 600 atleti autistici possono svolgere una competizione sportiva insieme a persone neurotipiche”, dice a ilfattoquotidiano.it Nicola Pintus l’ideatore dell’evento e fondatore di Filippide. “L’obiettivo è dimostrare che anche una persona nello spettro autistico per quanto complessa è in grado di partecipare ad un evento sportivo come questo”.
La RFA è promossa dal Progetto Filippide, un programma sportivo specifico per persone autistiche e praticabile anche da persone con malattie rare. L’Associazione Sport e Società, che fa parte di Filippide, è benemerita del Comitato Paralimpico ed è associata alle Nazioni Unite Dipartimento della Comunicazione Globale. Nasce sulla base di un’esperienza sviluppata negli anni ‘90 e con un riscontro importante di praticanti in molte regioni d’Italia e, oggi, anche in alcuni paesi esteri prioritari per la cooperazione italiana. Filippide parte dopo l’esperienza vissuta con Alberto Rubino, il primo atleta autistico a raggiungere nel 1999 il Campo Base dell’Everest a 5mila metri e da cui ne è nato anche un docufilm realizzato da Rai Sport.
“Un esempio unico a livello internazionale che beneficia del riconoscimento dell’Onu” – Dal 2006 è nata l’idea di “incontrarsi” in una Run internazionale per avere un momento inclusivo. Negli anni gli organizzatori hanno reso possibile l’evento da Siracusa a Porto Torres, a Livorno. Dal 2012 si svolge ininterrottamente a Roma vista la grandezza dei numeri dei partecipanti. “Essere associati all’Onu – dichiara Pintus – significa ricevere il mandato di affermare, diffondere e attuare la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità, divenuta Legge dello Stato italiano nel 2009”. In ambito Onu, Filippide attua la risoluzione dell’Assemblea Generale del 6 dicembre 2018 sullo sport come attivatore dello sviluppo sostenibile e inclusivo in cui l’italia è co-sponsor. Viene chiesto di “incoraggiare gli Stati membri a promuovere programmi e partnership, nonché facilitare l’integrazione dello sport a sostegno degli obiettivi comuni dell’Onu”. Ed è quello che ha realizzato il Progetto Filippide, sottoscrivendo ad esempio un Protocollo d’intesa con il governo dell’Albania che ha permesso l’avvio del Progetto Filippide Albania, o con un progetto delle Nazioni Unite – DESA sull’inclusione sociale di bambini e giovani con autismo attraverso lo sport che ha permesso di includere la Repubblica Dominicana. Saranno presenti il 7 aprile anche le delegazioni del Libano (da una zona sotto controllo UNIFIL) e della Tunisia.
Le testimonianze dei partecipanti alla RFA – Antonio Esposito è il papà di Enrico e Walter due gemelli autistici di 32 anni e da vent’anni fanno sport partecipando alle iniziative della sezione Filippide di Siracusa, attività come nuoto e tennis tavolo con circa 50 ragazzi tesserati. “Partecipare alla Run For Autism, rappresenta un momento di grande condivisione ed aggregazione rispetto alla consapevolezza dell’esistenza dell’autismo, mettersi in gioco rispetto a questa condizione, sfidarla, porsi contro ogni pregiudizio, mettendo in mostra le potenzialità, le capacità dei nostri ragazzi ed i risultati entusiasmanti che, attraverso la pratica dello sport, si possono ottenere”, dice Esposito a ilfattoquotidiano.it. Anche in questa edizione l’ASD Filippide Siracusa sarà presente con 22 partecipanti fra atleti ed operatori. Che emozione regala? “La reazione all’arrivo dei miei figli è quella che riescono a dimostrare con i loro sguardi – risponde -, oltre alla consapevolezza della fatica che comporta la non competitiva di 5 Km, all’arrivo il gesto dell’esultanza dimostra come siano consapevoli dei traguardi raggiunti e della loro gioia per aver conquistato un obiettivo”.
Da anni partecipano con entusiamo alla RFA anche la mamma caregiver Alessandra Cortini con il figlio Giacomo Nevi, 28enne nella condizione autistica. “Il Progetto Filippide è una realtà molto importante perché sono stati dei pionieri che hanno captato quanto lo sport sia essenziale nella riabilitazione e nell’integrazione dei nostri ragazzi”, spiega Cortini. I giovani di Filippide a Roma si allenano quotidianamente nel campo sportivo Paolo Rosi in un contesto insieme ad atleti amatoriali, giovani promesse dell’atletica o fine a pochi mesi fa con campioni olimpici come Jacobs. “Non si tratta solo di praticare sport ma è un progetto di vita che sostiene non solo i giovani ma anche le famiglie nei momenti di emergenza o di crisi”, sottolinea la madre di Giacomo. “Quando mio figlio era piccolo – aggiunge – era molto difficile trovare una realtà adatta a lui, benché Giacomo sia sempre stato un bambino e poi un ragazzo molto atletico e predisposto per lo sport era difficile comunque trovare un contesto sportivo di inclusione reale”. Consigli alle altre famiglie che non conoscono ancora RFA? “Da genitore suggerisco di venire a provare questa realtà fondamentale per il benessere psicofisico di molti ragazzi nella condizione autistica, è previsto al loro fianco durante la corsa anche personale formato perché con l’autismo non ci si improvvisa. Vi aspetto numerosi”, spiega. Cortini infine lancia un appello “al Comune di Roma di continuare a rendere possibile il Progetto Filippide che ogni anno rischia di non essere rinnovato per problemi burocratici e amministrativi”.