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Si sottopone a un intervento di ingradimento del pene ma rimane impotente: risarcito con 110 mila euro

Siamo in Toscana e la storia la racconta Repubblica. Protagonista un uomo di 40 anni

di F. Q.

Decide di sottoporsi a un intervento per l’ingrandimento del pene ma dopo un lungo calvario si ritrova ad avere a che fare con varie complicanze: impotenza, malformazione dell’organo genitale e difficoltà motorie. Siamo in Toscana e la storia la racconta Repubblica. Protagonista un uomo di 40 anni: dopo il primo intervento per l’ingrandimento del pene, diventa per lui necessario sottoporsi a successivi ritocchi e aggiustamenti ma nulla si risolve e anzi, la situazione clinica peggiora. La vicenda arriva in Tribunale a Pistoia e viene riconosciuta la resposabilità primaria del chirurgo che non solo avrebbe dovuto valutare con più attenzione l’opportunità di ricorrere a un tipo di intervento come questo ma che avrebbe anche usato un materiale, il silicone, proibito dal 1993 e causa di parte delle complicanze. Il risarcimento al paziente è stato fissato a 110 mila euro con un 60% di colpa al medico e il 40% diviso tra le due strutture sanitarie in cui si sono svolti i vari interventi.

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