Una clavicola e diverse costole rotte, una contusione polmonare e un pneumotorace, ovvero la presenza di aria nello spazio pleurico, che provoca un collasso parziale o completo del polmone. La caduta di Jonas Vingegaard nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi rischia di cambiare la stagione del ciclismo. Il vincitore degli ultimi due Tour de France aveva iniziato alla grande il 2024 dominando il Gran Camiño e la Tirreno Adriatico: si era presentato in Spagna con l’ambizione di vincere la terza corsa a tappe dell’anno. Il tutto in preparazione del Tour de France, dove puntava al terzo sigillo consecutivo. Ma ora tutto è cambiato. L’infortunio del danese, sommato a quello di Remco Evenepoel, rischia di stravolgere le carte in tavola alla Grand Boucle e, più in generale, di rovinare una stagione che si annunciava spettacolare.

Se le classiche di primavera hanno perso Wout Van Aert, che si è fratturato sterno, clavicola e varie costole all’Attraverso le Fiandre, spianando la strada a Mathieu Van der Poel, adesso a pagare le conseguenze delle cadute sono i Grandi Giri. Vingegaard starà fuori per almeno 10 settimane. Evenepoel, che ha riportato la frattura della clavicola e della scapola destra, due mesi. Entrambi, salvo imprevisti, saranno al via del Tour de France il 29 giugno, ma bisognerà capire in quali condizioni. Chi potrebbe approfittarne è Tadej Pogacar. Lo sloveno nei primi nove giorni di corsa del 2024 ha vinto cinque volte, salendo in sette occasioni sul podio. E quest’anno ha in programma di tentare la doppietta Giro d’Italia-Tour de France, che manca dal 1998 quando ci riuscì Marco Pantani. Se alla corsa rosa Pogacar non avrebbe incontrato grandi ostacoli a parte il veterano Geraint Thomas anche prima della terribile caduta nei Paesi Baschi, lo stesso non si può dire del Tour de France. Oltre allo sloveno alla Grand Boucle sono iscritti Vingegaard, Evenepoel e Primoz Roglic, i quattro corridori più forti del momento nelle corse tappe. Lo spettacolo sembrava assicurato, ma quanto accaduto al Giro dei Paesi Baschi potrebbe mettere fuori gioco due dei rivali più temibili. Lo stesso Roglic è stato coinvolto nell’incidente, ma per sua fortuna non ha riportato fratture.

Anche il Giro d’Italia potrebbe perdere un protagonista annunciato, ovvero Van Aert. Il belga rischia di non recuperare in tempo per la partenza da Venaria Reale il 4 maggio. A dirlo è stata la stessa Visma | Lease Bike, la sua squadra, dichiarando che la partecipazione di Van Aert è incerta. Una mazzata per la corsa rosa. Il 2024 è anche anno olimpico e la prova in linea dei Giochi di Parigi è attesissima. La gara è prevista per il 3 agosto e potrebbe essere il palcoscenico più bello della stagione. Tutti i ciclisti citati potranno parteciparvi, ma anche qui rimane il dubbio su quali saranno le loro condizioni fisiche.

Complice i progressi tecnologici sia nelle biciclette che negli allenamenti, oggi i corridori viaggiano a velocità altissime. Tutti vogliono stare nelle prime posizioni e, di conseguenza, le cadute sono dietro l’angolo. A dirlo è stato anche Van der Poel: “Siamo noi stessi a prenderci i rischi e questo è il problema più grande – ha sottolineato il fresco vincitore del Giro delle Fiadre – La velocità è molto elevata e con i rapporti e i cambi di adesso riesci a pedalare anche se stai andando a 70 km/h. I vestiti ci proteggono poco a determinate velocità. Non saremo mai sicuri al 100%”. Insomma, potrebbe non essere l’ultima volta che vedremo cadute gravi come quella di giovedì 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi. Ma una cosa è certa: quella che doveva essere una stagione spettacolare con i grandi campioni a sfidarsi nelle classiche, al Giro d’Italia, al Tour de France e alle Olimpiadi rischia di trasformarsi in una annata priva di emozioni.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Roma, scontri tra tifosi vicino allo stadio Olimpico prima del derby. Tre arresti: tra loro il capo ultras della Lazio Claudio Corbolotti

next
Articolo Successivo

Boxe, l’infermiera Pamela Malvina conquista il titolo europeo: “Un sogno diventato realtà grazie alla palestra popolare”

next