Se erano chiamati a una risposta dopo l’inaspettato out in Australia, allora Max Verstappen e la Red Bull l’hanno data forte a Suzuka, come spesso hanno abituato in passato. Era la fine dello scorso settembre quando l’olandese, dopo la gara-no di Singapore (e la vittoria di Sainz), volava in Giappone rifilando 19,1 secondi a Norris, allora secondo al traguardo. Discorso simile a Imola 2022: reduce dal secondo ritiro in Australia (dopo quello in Bahrain), l’olandese e il suo compagno Pérez si presero la doppietta al Santerno, davanti allo sconsolato Leclerc favorito alla vigilia. Nella gara della mattinata giapponese, “Super Max” ha rispettato le premesse del weekend, che davano la sua vettura davanti a tutti senza rivali. Pérez, così, si è dovuto accontentare del secondo posto e non ha potuto nulla contro la furia dell’olandese, che lo ha distanziato di 12,5 secondi e si è preso la 57esima vittoria in carriera. Con la sua tripletta di vittorie consecutive a Suzuka, ha eguagliato inoltre il primato di successi in Giappone ottenuti da Michael Schumacher con la Ferrari tra 2000 e 2002.

Ferrari, è ancora un ottimo Sainz. E Horner lo osserva per il 2025…
Ma se davanti si è rivisto il super domino di super Max, che con Pérez si è preso la terza doppietta su quattro in stagione, le Ferrari possono sorridere per aver raccolto tutto quello che si poteva prendere, sbarazzandosi di una McLaren buona ma dalle dubbie strategie di gara. Sainz ha battuto Leclerc per la terza volta su quattro in stagione (escludendo il forfait di Jeddah per l’appendicite) e si è preso il podio dopo una super rimonta finale, con le hard più fresche, che lo ha portato a superare sia Norris sia il compagno di squadra (quarto). Per un attimo gli amanti del Cavallino hanno temuto il peggio come a Monza l’anno scorso, quando entrambi i ferraristi se l’erano suonata di santa ragione per ottenere il terzo posto finale. Ma il monegasco, con meno ritmo dello spagnolo e le gomme più vecchie, ha solo infastidito il compagno di squadra, lasciandolo andare. Un’altra solida prestazione, quella di Sainz, senza dubbio il più in forma dei due. E un altro messaggio lanciato così a Chris Horner, team principal della Red Bull, che ora non dovrebbe farsi sfuggire l’occasione di offrirgli un contratto dalla prossima stagione al posto di Pérez, in scadenza e ancora opaco in pista.

Per la Ferrari passo-gara ottimo, ma giro-secco da migliorare
Il risultato del Giappone dimostra una Ferrari attenta nelle strategie di gara e molto valida sul passo-gara. Il lavoro che sta facendo Vasseur a Maranello sta portando lentamente i suoi frutti e può far sorridere gli amanti di Maranello, dopo una stagione e una vettura (la SF-23) dal comportamento inspiegabile la scorsa stagione. Lo dimostra la mossa al 27esimo giro voluta dal team, quando Leclerc è rientrato ai box insieme a Norris, prendendogli la posizione, per difendere poi alla grande al rientro in pista su Russell, che arrivava con le hard fresche e più calde. Da lì il monegasco ha potuto allungare sul britannico della McLaren, che ha perso nel finale la posizione anche sullo scatenato Sainz. Se il degrado gomma è notevolmente migliorato, come avevano già dimostrato le prime libere del weekend, servirà fare qualcosa in più in qualifica, nel 2023 vero punto di forza ora “controllato” da un Verstappen irraggiungibile (quattro pole su quattro in stagione). Con una migliore posizione in griglia al via, infatti, Sainz avrebbe potuto lottare contro Pérez senza problemi per il secondo posto. La speranza è che con l’arrivo degli aggiornamenti — alcuni a Miami, ma il pacchetto più consistente è atteso a Imola — la SF-24 possa fare il salto in avanti anche di sabato, per potersela giocare anche nelle gare dove ci sarà la Sprint. La prima è attesa proprio nel prossimo GP di Shanghai (domenica 21 aprile), che tornerà in calendario dopo cinque anni di stop per il Covid.

McLaren, da rivedere le strategie. L’idolo di casa Tsunoda a punti
Se la Ferrari sorride e alla Red Bull fa festa per la doppietta, la McLaren del team principal Andrea Stella conferma le buone prestazioni della sua vettura, in crescita oramai dalla seconda metà della scorsa stagione (dopo gli aggiornamenti portati a Silverstone) ma deve rivedere le strategie. Non si spiega perché Norris, con le gomme meno vecchie di Leclerc, sia stato richiamato al 27esimo giro ai box insieme al monegasco, perdendo così posizione e decimi importanti per essersi ritrovato dietro anche a Russell. Stesso discorso sei giri dopo, quando Piastri è entrato per mettere gomma dura, non rallentando Leclerc così da far riavvicinare il suo compagno di squadra. Il monegasco ha potuto così avere strada libera, allungando sul britannico. Norris e Piastri si sono dovuti accontentare del 5° e 7° posto, Fernando Alonso ha chiuso 6° nonostante la possibilità di partire al via con un set di Soft nuove. Ottavo e nono posto per le Mercedes di Russell e Hamilton. A punti l’idolo di casa Yuki Tsunoda con la Racing Bulls: bellissimo il sorpasso all’esterno sulla Haas di Nico Hulkenberg, valso la decima posizione.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

F1, Gp Giappone: la Red Bull torna dominante, vince Verstappen. Ma la Ferrari risponde presente – Ordine d’arrivo e nuova classifica

next
Articolo Successivo

MotoGp, gli orari del Gp Austin 2024 in Texas: dove vedere prove, qualifiche e gara (Sky, Now, Tv8)

next