ROMA - 2/10
Il cilindro indossato a Sanremo nel ’78, dono di Renato Zero, ma anche l’accappatoio con cui cantò all’Arena di Verona per il Festivalbar, il pigiama indossato al Q concert: Rino Gaetano faceva di ogni esibizione una performance complessa e irriverente, allestita con semplici oggetti divenuti cimeli in mostra al Museo di Trastevere di Roma fino al 28 aprile, nel quartiere che l’artista romano ma di origini calabresi amò più di tutti. La mostra, a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano, racchiude un intero mondo e non solo musicale. Per chi ha amato e conosciuto quest’autore sarà emozionante anche solo vedere gli oggetti – gentilmente concessi dalla sorella Anna – che hanno segnato la sua quotidianità, dalla tessera dell’Atac a quella di elettricista, il suo primo lavoro, alle cartoline che puntualmente inviava alla famiglia in via Nomentana 53 durante i suoi viaggi attraverso il Mondo in cui all’epoca era amato e apprezzato. Ci sono gli innumerevoli strumenti che ancora una volta testimoniano, attraverso la varietà degli stessi, l’apertura stilistico-musicale all’origine del sound che ancora oggi per certi versi è insuperato e che chissà dove lo avrebbe portato se la sua vita non fosse stata spezzata da un platano sulla via Nomentana a causa di un malore mentre era alla guida. La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 20.