“I due piedi sinistri” di Sofia Goggia. No, non c’entra lo sport anche perché – ed è una battuta che ha fatto pure il mio cane Lando – avere un palmares come il suo con due estremità inferiori mancine sarebbe un’impresa da eroina di un cartoon Marvel. Un po’ lo è un’eroina dello sport, Goggia, con 2 medaglie olimpiche, 2 Mondiali e 4 Coppe del Mondo di discesa libera. Perché si parla dei suoi ‘due piedi sinistri’? Sono quelli stampati a imperitura memoria sulla cover del settimanale 7 del Corriere della Sera nella quale la campionessa appare sotto le lenzuola, assieme al suo cane, con ‘i suoi piedi sinistri’ e un braccio eccessivamente lungo, a volerla dire tutta. Se ne parla da 48 ore, più della copertina che del contenuto dell’intervista. Tipico, quando la foto ha un’intenzione volutamente provocatoria (vedi Chiara Ferragni come Joker nell’ormai dimenticata cover de L’Espresso) o, come in questo caso, quando c’è un errore marchiano nell’uso delle tecniche di ritocco. La stessa Goggia ci ha scherzato su con un video postato su Instagram (ma com’è possibile che la protagonista di una cover di un settimanale così importante, mica Patatine per Voi, non abbia visto la bozza prima di andare in stampa?). E sui social, come immaginabile, una girandola di commenti: da un laconico “la Sinistra riparta dalla Goggia” ai classici “I miei piedi sinistri”.
Attesa, è arrivata la replica del fotografo che ha scattato le immagini di copertina e del servizio interno, Massimo Sestini, non proprio uno preso dal mucchio dei dilettanti fotografi da Instagram ma un pluripremiato fotoreporter toscano. Scrive Sestini: “Mi è accaduto un incidente con la copertina di 7 su Sofia Goggia. Il mio postproducer ha deciso di sostituire un piede che aveva una posizione meno bella con un altro, a mia insaputa, e ha sbagliato. Purtroppo avrei dovuto verificare ogni singolo fotogramma ma stavo partendo per la Terra del Fuoco, dove mi sono imbarcato sull’Amerigo Vespucci, un viaggio di due settimane che non mi ha dato modo di controllare il suo lavoro con l’attenzione necessaria. Preciso che dalla redazione di 7 non mi era stato chiesto nessun intervento di postproduzione. Mi scuso per questo errore con i lettori, con la redazione e con Sofia Goggia i cui piedi sono bellissimi, anche senza ritocchi”. Insomma, la redazione di 7 non c’entra. Sestini è partito per la Terra del Fuoco e “purtroppo avrebbe dovuto verificare ogni singolo fotogramma” ma non l’ha fatto sicché eccolo, il ‘colpevole’: il postproducer. D’altronde è uso e costume dei tempi d’oggi non saper dire “mi assumo ogni responsabilità dell’errore”. Qui siamo un (piccolo) passo avanti, almeno ci sono delle scuse, doverose d’altra parte. Ma che bel modo di comportarsi sarebbe stato evitare un’attribuzione di responsabilità all’assistente peraltro senza nome, anonimo, solo segnalato come autore del misfatto. Chissà quante castagne dal fuoco ha tolto, il fantomatico assistente. Pizza, mandolino e “a mia insaputa”.
Visualizza questo post su Instagram