“A tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico, ritiro la mia candidatura per le elezioni di giugno. Prima di essere un uomo pubblico con responsabilità politica sono un padre e un marito”. Raffaelle Gallo, capogruppo Pd in Regione Piemonte, si ritira dalla corsa per le prossime regionali dopo la notizia che il padre Salvatore “Sasà” Gallo, ex manager della concessionaria autostradale Sitaf, è indagato per estorsione, peculato e violazione della normativa elettorale nell’inchiesta Echidna della Procura di Torino sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti dell’A32 Torino-Bardonecchia. Come rivelato domenica dal Fatto, la Prefettura del capoluogo piemontese potrebbe inviare al Viminale una relazione sul caso già nei prossimi giorni, e ci sono stati contatti tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
“Sottolineo con forza la mia totale estraneità a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza alla ‘ndrangheta. Sono fiducioso che mio padre potrà chiarire tutti gli aspetti contestati dagli inquirenti in tempi rapidi”, scrive Gallo junior, non coinvolto nell’indagine. Il politico comunica di aver rinunciato anche all’incarico di presidente del gruppo dem in Consiglio regionale, “lasciando il mandato“, comunica, “nelle mani del segretario Mimmo Rossi e del gruppo stesso per identificare il nuovo capogruppo in queste ultime settimane dì legislatura, connesse con gli adempimenti formali per le liste da presentare. Alla candidata presidente Gianna Pentenero (scelta dal Pd a marzo, ndr) e alle candidate e ai candidati che correranno in lista l’8 e il 9 giugno va il mio personale in bocca al lupo”, conclude.
Domenica mattina il Corriere della Sera e La Stampa hanno pubblicato stralci di intercettazioni, depositate agli atti dell’indagine, da cui emerge come Raffaele Gallo esultasse con il padre per la nomina di una donna al consiglio di amministrazione della fondazione Film Commission di Torino. Si tratta – scrive il Corriere – della nuora di un noto industriale cittadino che “fa parte della ragnatela di favori e consenso costruita dai Gallo”. Dalle indagini è emerso inoltre un sistema di distribuzione di pass gratuiti per l’autostrada (dal costo massimo di 12,80 euro) di cui venivano omaggiati a piacimento medici, colletti bianchi, giornalisti e politici: tessere emesse dall’azienda su richiesta di Gallo senior, ormai in pensione, allo scopo di consolidare il suo bacino di preferenze.
Dalle conversazioni riportate dalla Stampa risulta come, il 2 aprile 2021, Sasà Gallo contattasse la primaria di Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino, Maria Rosa Conte, per offrirle una tessera: “L’ho chiamata per farle gli auguri e dirle che ancora per quest’anno me le hanno portate. Quindi se ha bisogno di quella tesserina per Bardonecchia…”. Qualche mese prima, a gennaio, era il consigliere comunale leghista Antonello Angeleri a sondare il terreno dopo la cessione al gruppo Gavio delle quote di Sitaf prima in mano pubblica: “Ti chiedevo una cosa, ma secondo te quest’anno riusciamo lo stesso ad avere una tessera lì”.