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Il Regno Unito dice addio al programma Erasmus+: “Costa troppo e i britannici hanno scarse competenze nelle altre lingue”

In Gran Bretagna, gli inglesi sanno solo parlare inglese. Lo ha ammesso lo stesso governo del Regno Unito che, per questo motivo, ha deciso di abbandonare il programma di scambio studentesco Erasmus+ dell’Unione europea. Il motivo sarebbero le scarse competenze nelle lingue straniere dei britannici che rendevano troppo costosa l’adesione al programma, visti gli scarsi risultati.

Dunque, dopo la Brexit, per la Gran Bretagna è un altro divorzio con l’Ue. “C’è sempre stato uno squilibrio tra la nostra incapacità di parlare bene le lingue e quindi di approfittare delle opportunità di mobilità all’estero e le persone che volevano venire nel Regno Unito”, dice il diplomatico Nick Leake, durante una riunione della Commissione a Bruxelles, giustificando la posizione presa dal governo di Londra.

Ma non solo. Secondo quanto riporta Politico, Leake avrebbe aggiunto che partecipare al programma comporterebbe per il Paese una spesa di “2 miliardi di euro in più di quanto avremmo ricevuto nel corso di un programma di 7 anni”, cioè una perdita di circa 300 milioni di euro ogni anno. “Gli interessi dei contribuenti britannici sono la ragione per cui abbiamo deciso di non partecipare all’Erasmus+”, ha poi aggiunto.

Certo, non tutti sembrano aver mandato giù la decisione del Regno Unito. I giovani, soprattutto, non sono contenti e chiedono a gran voce un ripensamento. In particolare, il gruppo delle associazioni giovanili European Youth Forum e l’ente promotore dei giovani britannici British Youth Council hanno parlato di una “perdita devastante di opportunità di scambio ed educative per i giovani da entrambe le parti della Manica”.

Un appello è anche stato fatto alla Commissione europea attraverso una raccomandazione che chiede di riammettere il Regno Unito al programma di mobilità internazionale. Da Londra, intanto, anche il sindaco laburista Sadiq Khan si è schierato a favore dell’Erasmus+. E in vista delle elezioni nella città entro la fine dell’anno, un’inversione di rotta – in caso di vittoria laburista – è quindi possibile.