Con l’inverno ormai alle spalle, arriva anche il momento di spegnere i caloriferi. Lo spegnimento del riscaldamento è previsto in periodi differenti nelle diverse zone della penisola, a causa delle diverse condizioni climatiche. Si tratta di un’operazione regolata dalle autorità locali e dai gestori del servizio, in base a un decreto del Presidente della Repubblica del 2013, che definisce i criteri generali per l’utilizzo degli impianti termici.

Le date possono essere cambiate anche con le singole ordinanze dei sindaci in caso di temperature troppo alte o troppo basse rispetto alla media stagionale. La regolamentazione legislativa ha lo scopo di limitare il consumo energetico. Nel caso in cui non vengano rispettate queste norme, si può incorrere sanzioni amministrative dal costo compreso tra i 500 e i 3000 euro. Un decreto del 1993, inoltre, suddivide l’Italia in sei diverse zone climatiche, a seconda delle quali possono cambiare anche le date di spegnimento.

Zone a, b, c – Nei comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle i caloriferi devono essere spenti il 15 marzo. Due settimane prima delle altre principali province del sud e del centro-sud: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani, Imperia, Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto, dove l’ultimo giorno è fissato al 31 marzo.

Zone d, e, f – Nel centro e nel nord della penisola, invece, mancano ancora alcuni giorni allo spegnimento: la data prevista per lo stop al riscaldamento è il 15 aprile quasi in tutte le province (Genova; La Spezia; Savona; Forlì; Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia; Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Campobasso; Enna; L’Aquila e Potenza). Nelle province della zona f, invece, non c’è limitazione: si tratta di Cuneo, Belluno e Trento.

Eccezioni – Alcune ordinanze locali hanno anticipato il momento in cui dovranno essere spenti i termosifoni. A Milano e Torino due ordinanze comunali hanno stabilito che la data per staccare i termosifoni non sarà il 15 aprile, ma l’8. Cambio di programma anche a Roma: non più il 15, ma nella giornata del 7 aprile.

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