La candidatura alle elezioni europee di Giovanni Mori, giovane ingegnere ambientale e già portavoce dei Fridays for future, rischia di far scoppiare l’alleanza tra Verdi e Sinistra italiana a Brescia. Il motivo? Le sue posizioni sull’energia nucleare. I co-portavoce provinciali di Europa Verde, Salvatore Fierro ed Elisa Minelli, insieme a Cesare Giovanardi dell’esecutivo regionale, hanno scritto una lettera contro la scelta presa dal partito a Roma, contestando le valutazioni espresse da Mori su uno dei temi considerati cruciali dalla galassia ambientalista. “La federazione di Europa Verde-Verdi Brescia non era al corrente di questa scelta della Direzione nazionale e non condivide la candidatura di Mori (tra l’altro non ci risulta tesserato), perché in conflitto con uno dei massimi principi ispiratori e guida della Carta dei Verdi europei, adottata a Ginevra nel 2006”, affermano. Quel manifesto citava: “I Verdi traggono origine da molti movimenti sociali: ambientalisti e attivisti contro il nucleare preoccupati per i danni crescenti arrecati al nostro pianeta (…). I Verdi sostengono un’Europa libera dal nucleare, per i rischi civili e militari che il nucleare presenta, per gli oneri che esso impone alle generazioni future e per l’apparato di sicurezza che esso richiede. Per i Verdi, la priorità è mettere a punto fonti di energia alternativa decentrate e rinnovabili”.

I tre esponenti verdi ricordano di aver segnalato un mese fa alla Direzione nazionale i nomi di tre iscritti quali possibili candidati per le elezioni (Dario Balotta, Elisa Minelli e Carmine Piccolo). Poi ricordano che, quando Mori era stato invitato come ospite a un convegno dell’Alleanza Verdi-Sinistra (il gruppo parlamentare formato dai due partiti) a Roma, avevano “ritenuto opportuno avvisare la segreteria nazionale delle sue posizioni, espresse a mezzo stampa. Ciononostante la nostra segnalazione è stata completamente ignorata e priva di risposta”, lamentano. Ma quali sono le dichiarazioni dell’ingegnere considerate inaccettabili dai firmatari? Eccole: “L’energia nucleare è a basse emissioni, quindi fa pochissime emissioni di C02. Ha però due questioni non facilmente superabili: i tempi lunghi (in Italia probabilmente servirebbero 15 anni per costruire una nuova centrale) e i costi molto elevati. Nei prossimi 15 anni noi dovremmo già aver affrontato la questione climatica”. Poi però aveva aggiunto: “L’energia nucleare può essere mantenuta nelle nazioni che già le hanno”. In sostanza una difesa della produzione nucleare esistente, da escludere in Italia soltanto per ragioni di tempi e costi.

Il 6 aprile Mori ha partecipato alla kermesse di Alleanza Verdi e Sinistra in vista delle Europee, che si è tenuta a Milano: una benedizione ricevuta dai vertici dei due partiti, contestata ora dai militanti bresciani. “È una polemica basata sul nulla, surreale, probabilmente a Brescia non sono informati delle mie posizioni. Io sono attaccato per le mie attività dai turbo-nuclearisti, perché sono favorevole alle energie rinnovabili, all’utilizzo dell’energia solare, al risparmio energetico”, dice lui al fattoquotidiano.it. Ma cosa pensa dell’energia nucleare che per i Verdi storici appare come un tabù invalicabile? “Per me l’energia nucleare non è una soluzione praticabile in Italia, se si vuole affrontare la crisi del clima nei tempi richiesti dalla gravità della situazione”, ribadisce.

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