Cronaca

Esplosione a 30 metri di profondità in una centrale idroelettrica Enel a Bargi: “Tre morti, 4 dispersi e 5 feriti gravi”

Un incidente gravissimo, le cui proporzioni rischiano di trasformarlo nella più grande strage sul lavoro in Italia dai tempi del crollo della Torre Piloti di Genova, dove il 7 maggio 2013 morirono in nove. Questa volta tutto è avvenuto nel cuore della centrale idroelettrica di Bargi di Enel Green Power, una partecipata dello Stato. Sono da poco passate le 14.30 quando le sponde del bacino artificiale di Suviana, nell’Appennino Bolognese, vengono scosse da un boato che arriva dalle viscere della terra, dove scoppia un trasformatore collegato a una turbina durante i lavori di messa in opera dei nuovi impianti.

Tre morti, 4 dispersi e 5 feriti – In quel momento tra il piano sotterraneo 8 e quello 9 della centrale, oltre 30 metri sottoterra, c’è una squadra di 15 operai, tutti di diverse ditte esterne. In tre sono miracolosamente illesi. Per altri dodici quei due piani diventano una trappola. In 8 sono stati riportati in superficie nelle ore successive: tre sono morti e altri cinque, gravissimi, sono ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa. Di quattro loro colleghi, ancora martedì sera, non c’era alcuna traccia: dispersi, con speranze sempre più flebili di ritrovarli in vita al passare delle ore. Alcuni sono sono stati investiti dal soffitto crollato, prima che un tubo refrigerante della turbina allagasse l’ambiente.

I soccorsi – I sessanta vigili del fuoco arrivati da diverse province dell’Emilia-Romagna, compresi alcuni sommozzatori, li cercano in un ambiente devastato dall’esplosione. Il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Francesco Notaro, a tardo pomeriggio sperava ancora: “Nonostante lo scoppio abbia determinato un allagamento, potrebbe essere che abbiano trovato ricovero da qualche altra parte della piastra, la speranza è trovare qualcun altro in vita”. I lavori sono andati per ore, tra mille difficoltà legate alla tenuta della struttura nonché al fumo e alle temperature. Uno scenario “impressionante”, lo ha definito chi si è calato nel cuore della centrale idroelettrica per le ricerche degli operai.

Lo scenario a sera – A èTv-Rete 7 il comandante dei vigili del fuoco di Bologna Calogero Turturici aveva sottolineato già nei primi momenti le grandi difficoltà a raggiungere tutti i locali interessati dall’incidente, spiegando che la situazione è rischiosa anche per i soccorritori, poiché all’interno “c’è parecchio fumo e dobbiamo provare ad abbassare le temperature” per riuscire a raggiungere le aeree dove era al lavoro la squadra di operai. A sera, seppur in mutate condizioni, le difficoltà operative sono rimaste molteplici: “Le nostre squadre di ricerca provenienti da Pisa, le Urban search and rescue, stanno cercando sotto le macerie al piano meno 8, i nostri sommozzatori stanno lavorando al meno 9 allagato, dove serve immergersi”, ha chiarito Luca Cari dei Vigili del fuoco definendo la situazione “molto complessa, sia nella parte asciutta sia in quella allagata”.

Cosa stavano facendo gli operai – Nel cantiere della centrale idroelettrica era in corso il collaudo di una pompa dopo la revisione della valvola rotativa del gruppo 2, un lavoro appaltato all’esterno per un importo di 2,25 milioni di euro, come si legge sul foglio dei lavori all’ingresso della centrale. L’impresa esecutrice è la tedesca Voith Hydro, a cui si aggiungono come imprese selezionate Meca, Siemens Energy, Engineering automation, Tovoli Primo, Tcm, Impel System e Altameccanica. Non si sa al momento quali di queste fossero ancora all’opera nei sotterranei al momento dello scoppio. Chi si trovava nelle vicinanze ha parlato di un “boato”, seguito nel giro di pochi minuti da una nuvola di fumo che è risalita di piano in piano fino alla superficie.

Mattarella: “Sia fatta piena luce” – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è messo in contatto con il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per esprimere il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente. La premier Giorgia Meloni ha detto di seguire “con apprensione la terribile notizia” e ha espresso “tutta la mia vicinanza e quella del governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti”, ringraziando quindi i soccorritori. “Tutta la comunità del Pd si stringe al dolore dei familiari delle vittime dell’esplosione ed è in forte apprensione per le persone rimaste ferite e per quelle che ancora risultano disperse. La nostra gratitudine va ai soccorritori impegnati in questa grave e drammatica circostanza”, ha scritto sui social la segretaria del Pd Elly Schlein.

La nota dell’azienda – Enel ha diffuso una nota per precisare di aver “tempestivamente attivato tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne” per “garantire il corretto svolgimento” dell’evacuazione a “tutela del proprio personale” e di essere in “stretto coordinamento” con i soccorritori e le autorità. L’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, “si è immediatamente recato sul posto per seguire di persona l’evolversi della situazione”, comunica la stessa azienda del gruppo Enel. La società, viene spiegato in una nota, “sta collaborando con tutte le autorità competenti ed esprime cordoglio e vicinanza al personale coinvolto e alle famiglie, che rappresentano la priorità per l’azienda”.

Articolo aggiornato fino alle 23.20 del 9/4/2024