“II Pd non si fa dare lezioni di europeismo dal Presidente del Ppe Manfred Weber che dimostra di essere completamente asservito alla destra ultranazionalista. Il Ppe vuole trasformare la politica europea in materia di asilo e migrazione in una questione puramente securitaria, usare i fondi europei per costruire mura e recinzioni alle frontiere dell’Unione e per l’esternalizzazione “modello Ruanda”. E’ quanto dichiara Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati Pd al, annunciando che il compromesso sui migranti “per noi italiani del Pd è davvero troppo poco e per questo voteremo contro”. Tensione al Parlamento europeo alla vigilia del voto sul Patto migrazione e asilo, l’insieme di provvedimenti, nove tra regolamenti e direttive, che riforma le regole dell’accoglienza dei migranti. L’obiettivo è quello di chiudere tutto entro le elezioni europee di giugno, ma l’approvazione dell’Eurocamera, che si riunirà in plenaria nel pomeriggio di mercoledì 10 aprile, non è scontata. E il voto contrario su alcuni dei provvedimenti potrebbe portare alla sospensione e a un repentino ritorno ai negoziati.

A dimostrarlo sta l’appello del presidente del gruppo del Ppe, Manfred Weber, che nelle scorse ore ha provato a sferzare il Partito democratico: “I socialdemocratici italiani non devono sottrarsi alle loro responsabilità. L’Italia è il paese più colpito. Se il patto migratorio fallisse, causerebbero danni enormi all’Europa e in particolare all’Italia. Questo non deve accadere. Il voto di domani deciderà se il Pd continuerà ad essere un partito europeista”. Dello stesso tenore l’appello della commissaria Ue all’Interno Ylva Johansson: “C’è chi non vuole che abbiamo successo. Ci sono forze politiche che puntano sulla migrazione come tema tossico da sfruttare ma speriamo che sia una minoranza dello spettro politico. Non temo che l’estrema destra possa ostacolare l’attuazione del Patto: i Paesi sono davvero convinti e per la Commissione è una priorità”. Tra gli italiani a votare contro sarà la Lega, allineata agli alleati dell’Est Europa che respingono soprattutto le norme del Regolamento crisi che chiede, se non la redistribuzione dei migranti, almeno il sostegno ai Paesi esposti alle emergenze. Posizioni che sembrano spingere anche il partito della premier Meloni a valutare la bocciatura di parte del Patto, fino a ieri rivendicato come un successo del governo italiano. Decisioni definitive saranno prese nella mattinata, prima del voto previsto per il pomeriggio. E tuttavia non è la destra il problema. A spaccarsi è soprattutto il fronte dei Socialisti europei ed è qui che i voti contrari potrebbero davvero far saltare l’approvazione.

Come già annunciato al termine dei negoziati tra i governi e il Parlamento, i dem ribadiscono la loro contrarietà. “La valutazione politica degli europarlamentari, in grande sintonia con numerosi rappresentanti della società civile europea, è infatti quella di respingere la filosofia complessiva di un accordo che lascia solo un Paese come l’Italia e non fornice assolutamente garanzie sul pieno ed effettivo rispetto dei diritti umani evitando, inoltre, di scommettere con decisione su vie d’accesso legali e sicure”, ha detto il responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd, Pierfrancesco Majorino, dopo le parole di Weber. In particolare c’è forte contrarietà su alcuni file del Patto, modificati in seno al Consiglio Ue l’anno scorso. Tra i più controversi è il cosiddetti Regolamento procedure che introduce limitazioni al diritto d’asilo, rendendo più difficile ottenere protezione internazionale, ma anche più complicato assicurare il rispetto dei diritti. La relatrice del regolamento, l’eurodeputata dei centristi di Renew, Fabiane Keller, ha spiegato oggi, martedì 9 aprile, che “il Patto ha 4 caratteristiche: una governance strategica, un meccanismo di solidarietà inedito, un miglior controllo dell’immigrazione irregolare con procedure accelerate per chi ha poche chance di ottenere l’asilo e procedure più armonizzate”. Ammettendo però che quello di domani “non è un voto scontato”. Del resto anche gli europarlamentari di Renew non arrivano compatti all’appuntamento di Bruxelles. Secondo alcuni dei relatori, poi, il Patto lascia agli Stati una problematica discrezionalità, e alcune disposizioni potrebbero essere interpretate come favorevoli a politiche di respingimento più rigide e senza garanzie per i diritti.

A questo punto, spiegano fonti del Parlamento, di fronte alla bocciatura del regolamento sulle procedure di asilo si potrebbe anche decidere per la sospensione del voto, per evitare le bocciature di altri provvedimenti che rischierebbero di diventare irrimediabili visti i tempi stretti e le elezioni che incombono. Si tornerebbe ai negoziati per tentare, ancora una volta, la soluzione politica. Sarebbe l’ennesimo rinvio, dopo due legislature e otto anni di lavori e interruzioni, ma anche la dimostrazione che il Parlamento, titolare di soluzioni più garantiste sui diritti umani, non ha digerito il testo partorito dai governi in Consiglio Ue, e ha deciso di rialzare la testa. A votare contro il Patto saranno anche Verdi, i sovranità di Id, e gli stessi liberali potrebbero spaccarsi. The Left, convintamente contrari al pacchetto, domani celebreranno un funerale del diritto d’asilo in Europa. Un no senza appello anche dal Movimento 5 stelle: “Il nuovo Patto migrazione e asilo che verrà votato domani dal Parlamento europeo è inutile e dannoso. Inutile per l’Italia visto che le nuove norme non ci aiutano nella sfida epocale della gestione dei flussi migratori illegali che dal Nord Africa approdano in Europa”, ha dichiarato Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento riferendosi al regolamento di Dublino che impone ai paesi di primo ingresso come l’Italia l’onere dell’esame delle domande d’asilo, e che nel Patto non viene superato, ma inasprito. “E dannoso per i diritti dei migranti che vengono sacrificati sull’altare della demagogia con procedure lunghe e farraginose che trasformeranno i centri di accoglienza in veri e propri lager”, aggiunge.

“In questi ultimi giorni abbiamo ricevuto numerose email di associazioni italiane ed europee che ci chiedono di respingere questo accordo. II Movimento 5 Stelle risponde positivamente. Respingeremo il Patto Ue sulla migrazione e asilo e ci appelliamo a tutte le forze progressiste presenti al Parlamento europeo: non fate questo regalo alla destra”, conclude l’europarlamentare M5s. Ancora in queste ore, nove organizzazioni, tra cui Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Rivolti ai Balcani, Europasilo, Italy must act, Refugees Welcome Italia, Mediterranea Saving Humans, Recosol e Stop Border Violence, chiedono ai parlamentari italiani in Europa di non votare il Patto Migrazioni e Asilo. La mobilitazione prevede una mail bombing per informare i parlamentari sulle conseguenze negative del patto sulla vita dei migranti. La “Road Map per il diritto d’asilo e la libertà di movimento” ha attraversato l’Italia per sottolineare tali rischi. Giovanna Cavallo, a nome della rete della Road Map, esorta i parlamentari a non votare il patto, richiamando i valori europei di dignità umana, solidarietà e libertà. La mobilitazione include l’invio di lettere ai parlamentari e la partecipazione a una giornata di mobilitazione a Bruxelles il giorno del voto, organizzata da diverse associazioni internazionali che si preannuncia molto partecipata.

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