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Shopper compostabili, Antitrust apre indagine su una società del gruppo Eni: “Accordi con i supermarket per escludere altri produttori”

L’Antitrust ha aperto un’istruttoria su Novamont, società controllata da Eni attiva nella produzione di bioplastiche, con l’ipotesi di abuso di posizione dominante sul mercato degli shopper bio-compostabili. Nei mesi scorsi – si legge sul bollettino settimanale – sono pervenute all’Autorità garante della concorrenza alcune segnalazioni anonime secondo cui Novamont aveva stipulato con la grande distribuzione organizzata diversi accordi per escludere dalle forniture i produttori di sacchetti che non utilizzano la sua materia prima, il Mater-Bi. Dalle informazioni preliminari acquisite – prosegue il comunicato – sembra emergere che l’azienda abbia chiuso sia accordi di esclusiva con gli utilizzatori (supermercati e simili) che impegnano gli stessi ad acquistare sacchetti realizzati esclusivamente con Mater-Bi, sia accordi di partnership con parte maggioritaria dei trasformatori nazionali, volti a impegnarli a realizzare i loro prodotti con la materia Novamont.

Secondo l’Autorità, almeno a partire dal 2017, queste condotte “potrebbero integrare un abuso di posizione dominante” in violazione del diritto dell’Unione europea, limitando gli sbocchi al mercato di bioplastiche alternative e concorrenti, con il rischio di impedire “lo sviluppo di prodotti eco-compatibili più economici o di miglior qualità”. Per questo giovedì 4 aprile i funzionari dell’ente “hanno svolto ispezioni nelle sedi di Novamont spa e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza”, comunica l’Agcm. Sulla vicenda lunedì Eni ha diffuso un comunicato: “Abbiamo preso atto dell’iniziativa dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato a cui stiamo fornendo la massima collaborazione, nella convinzione della correttezza dell’operato di Novamont”.