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“Grassi e brutti”, guai sul set per Sylvester Stallone accusato di comportamento tossico e body shaming

L’attore avrebbe fatto commenti sgradevoli nei confronti di alcune comparse sul set

di F. Q.
“Grassi e brutti”, guai sul set per Sylvester Stallone accusato di comportamento tossico e body shaming

Accuse pesanti per Sylvester Stallone. L’attore e produttore esecutivo della serie tv “Tulsa King” è stato messo sotto torchio dai media americani. Stando a quanto riporta anche la bibbia del cinema americano Variety, la star durante la lavorazione della seconda stagione sul set ad Atlanta avrebbe insultato alcune comparse. “Grassi e brutti” sarebbero stati gli epiteti usati da Stallone verso alcuni partecipanti. Da qui le accuse di “comportamento tossico e body shaming sulle comparse” tanto che la responsabile del casting, Rose Locke, dell’agenzia CL Casting ha lasciato la produzione protestando. “Abbiamo scelto di chiudere i rapporti lavorativi per la serie Tulsa King. – si legge sul profilo social dell’agenzia – Finiremo i lavori e il 12 aprile sarà il nostro ultimo giorno. Facciamo gli auguri a chi subentrerà nello show”. Fonti vicino alla produzione hanno riferito che sono in corso delle “indagini”.

La serie Paramount+ “Tulsa King” racconta del capo della mafia newyorkese Dwight “Il Generale” Manfredi (Stallone), appena uscito di prigione dopo 25 anni e esiliato senza complimenti dal suo capo per stabilirsi a Tulsa, in Oklahoma. Rendendosi conto che la sua famiglia mafiosa potrebbe non avere a cuore i suoi interessi, Dwight costruisce lentamente una squadra composta da un gruppo di personaggi improbabili che lo aiutano a stabilire un nuovo impero criminale in un luogo che per lui potrebbe davvero essere un altro pianeta.

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