C’è un nuovo capitolo della complessa vicenda giudiziaria del caso Cucchi, il geometra romano arrestato per droga e spirato una settimana dopo all’ospedale Pertini di Roma nell’ottobre del 2009. Il ministero della Difesa sarà responsabile civile nel procedimento che vede tre carabinieri accusati di falsa testimonianza nell’ambito del processo sui depistaggi. Per questo filone erano già stati condannati in primo grado otto carabinieri, tra cui il generale Alessandro Casarsa a 5 anni e il colonello Lorenzo Sabatino a 1 anno e tre mesi. “Un intero Paese è stato preso in giro per sei anni”, affermò in aula il pm Giovanni Musarò. Per il pestaggio di Cucchi invece è definitiva la condanna per omicidio preterintenzionale emessa dalla Cassazione il 4 aprile 2022.

Il giudice per l’udienza preliminare di Roma non ha accolto, infatti, la richiesta di estromissione avanzata dall’avvocatura dello Stato per conto del dicastero da cui dipende l’Arma. A rischiare il processo sono Maurizio Bertolino, all’epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, Fortunato Prospero, capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma e il suo collega Giuseppe Perri, all’epoca dei fatti maresciallo. Secondo l’accusa, con le loro dichiarazioni avrebbero ostacolato la ricostruzione dei fatti durante il processo Cucchi-ter, relativo ai depistaggi. In particolare secondo il pm Giovanni Musarò, gli indagati avrebbero “ostacolato” e ”sviato” le indagini con diverse dichiarazioni false, anche durante il procedimento. Le accuse sono a vario titolo depistaggio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Il giudice, nella scorsa udienza, ha ammesso come parti civili Riccardo Casamassima, uno dei testimoni chiave che contribuì a svelare il pestaggio in caserma ai danni di Cucchi, e la moglie, rappresentati dagli avvocati Serena Gasperini e Daniele Fabrizi; si sono costituiti come parte civile anche i tre agenti della Polizia penitenziaria, finiti sul banco degli imputati nel primo processo Cucchi e poi assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto, rappresentati dagli avvocati Diego Perugini, Massimo Mauro e Massimo Amoroso. Ammessa come parte civile anche l’associazione Cittadinanzattiva. La prossima udienza è fissata per il 30 maggio quando ci sarà la discussione e il gup dovrà decidere se rinviare a giudizio i tre imputati.

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