La strana coppia, ma in fondo nemmeno così tanto strana alla fine, della musica italiana. Francesco De Gregori, dopo l’avventura musicale con Antonello Venditti, ha deciso di unire il suo percorso artistico con Checco Zalone. Uscirà domani l’album “Pastiche”, registrato in presa diretta fra il 2023 e il 2024 dai suoni jazz e vintage, con l’inedito “Giusto o sbagliato”. La copertina è un dichiarato omaggio a un vecchio disco di Renato Carosone, “Carosello Carosone n.2”.
Nella tracklist – oltre ai brani storici di De Greogori e Zalone – ci sono diverse incursioni nella musica italiana e omaggi ad artisti e colleghi come Paolo Conte, Pino Daniele e Antonello Venditti. C’è anche una versione speciale del singolo “Giusto o sbagliato” che vede al piano Checco Zalone con l’Orchestra Italiana del Cinema diretta dal maestro Roberto Molinelli. Il duo non ha in programma un tour in comune. Ci saranno solo due date evento alle Terme di Caracalla di Roma il 5 e il 9 giugno con “De Gregori Zalone – Voce e piano (& Band)”.
Checco Zalone in gran forma e con una battuta ironica ha messo subito le mani avanti a FqMagazine: “A chi si chiede perché siamo insieme, risponderei: fatti i ca**i tuoi (ride, ndr)“. Due mondi che sembrano apparentemente lontanissimi ma che , in realtà, sono accomunati dal grande amore per la musica. Ed è per questo che “Pastiche” all’ascolto strega per l’eleganza dell’esecuzione.
“Scherzi a parte il nostro incontro – ha continuato Checco – nasce tra una cacio e pepe e una carbonara. De Gregori mi ha blandito e fatto i complimenti per il mio modo di suonare finché è nata questa idea ed è così che ho accolto di buon grado la volontà di fare questa marachella, come dice il maestro. Sono felice del prestigio di collaborare con l’ultimo e il più grande dei cantautori e poi non ho mai fatto una cosa seria prima di questa. La mia prima esperienza come pianista. Di Francesco ho apprezzato molto la qualità umana e siamo diventati amici. Gli artisti quando superano i 70 anni diventano livorosi e incazzati con l’età che avanza. De Gregori non l’ho mai sentito parlare male della trap e della musica moderna. Tende a smitizzare tutti. L’assenza di retorica è quello che mi piace di lui”.
Poi è intervenuto De Gregori: “Ho conosciuto Checco attraverso i suoi film e l’ho amato sempre perché trovo che lui abbia uno sguardo innocente e dolce sulla natura umana e sulla società, a volte corrosivo. Un po’ quello che facevano Alberto Sordi e Vittorio Gassmann, non c’è mai cattiveria in quello che fa ma disincanto e delicatezza. Così nella musica è privo di manierismo è istintivo e affettuoso”.
Sulla natura di questo progetto discografico il cantautore ha specificato: “Convivo con le critiche e per quanto ve la posso raccontare serenamente su questo disco, posso assicurare che questo progetto nasce da una volontà sincera di accompagnare la mia voce al pianismo di Checco. Voglia di stupire? Ma no, non abbiamo necessità. Ci siamo semplicemente incontrati per fare musica e fare una marachella insieme. Abbiamo scelto ‘Pastiche’ come titolo del disco perché è una parola antica perché questo disco è pieno di cose vintage, questo disco ha varie intuizioni e un grande mash up di tanta musica diversa e anche di autori diversi”.
Dalla musica al cinema sembra proprio che i due stiano già riflettendo per realizzare una esperienza insieme sul set. “A me piacerebbe molto”, ha confidato il cantautore e da parte sua l’attore e regista ha aggiunto: “Ha un volto cinematografico, perché no?”. Se son rose fioriranno.