“Nessun bambino dovrebbe morire per il morbillo che è una malattia grave, ma prevenibile”. Antonietta Filia, medico di Medicina preventiva e Sanità pubblica e prima ricercatrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ricorda che recentemente nell’Unione europea ci sono stati sette decessi, sei in Romania e uno in Irlanda, a testimonianza del fatto che possono intervenire anche complicanze letali. Si deve riparlare di morbillo e dell’importanza della vaccinazione in Italia dopo la pubblicazione del bollettino dell’Istituto superiore di Sanità in cui si evidenzia un boom di casi: 213 da inizio dell’anno, nella stragrande maggioranza di casi, oltre l’88%, non vaccinati. Quasi il quintuplo di tutti i casi del 2023 che erano stati 43 e moltissimi di importazione.
In Italia il vaccino antimorbillo è stato immesso sul mercato nel 1976 ed è raccomandato dal ministero della Salute fin dal 1979, eppure nel 2017, mentre era in corso una vasta epidemia di morbillo, fu necessaria una legge per innalzare la percentuale di vaccinati: l’immunizzazione era un requisito obbligatorio all’iscrizione. A distanza di poco meno di 7 anni, abbiamo ancora coperture vaccinali inadeguate se si considera che per raggiungere l’eliminazione del morbillo sono necessarie coperture vaccinali di almeno il 95% per due dosi di vaccino, come raccomandato dall’Oms. “Abbiamo registrato un aumento dei casi dalla fine del 2023 ed è probabile che il numero dei casi continui a crescere, come già segnalato nella recente valutazione del rischio fatta dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)”.
A cosa è dovuto questa impennata di casi?
L’impennata è dovuta a vari fattori, le coperture vaccinali subottimali e le importazioni di casi da zone con una elevata circolazione del virus. Il virus del morbillo circola ancora in molti paesi nel mondo e l’aumento non è stato osservato solo in Italia, ma nel resto del mondo e in Europa, inclusa l’Ue, e a livello mondiale negli Stati Uniti e in Canada. Se guardiamo all’Europa nel 2023 sono stati notificati 30mila casi, nell’area dell’Unione europea 2361. Il paese con i maggior numero di casi è la Romania, ma ci sono anche l’Austria e la Francia. Ci sono almeno 10 paesi europei con epidemie e sono stati segnalati decessi: in Romania sei e uno in Irlanda. Durante la pandemia si è osservato una diminuzione delle coperture vaccinali per morbillo e ora si vedono le conseguenze.
E i dati italiani?
Durante la pandemia abbiamo registrato una notevole riduzione dei casi. Si pensi che nel periodo 2021-2022 sono stati registrati solo 27 casi e, in tutto il 2023 i casi erano stati 43, di cui il 42% importati: ovvero persone che andavano in vacanza e tornavano con il morbillo. Nei soli primi tre mesi del 2024 invece i casi segnalati sono 213 di cui solo l’8% è importato, il resto è trasmissione locale. Per eliminare il morbillo è necessario superare la soglia del 95% della popolazione con due dosi vaccino. La prima va fatta ai 12 mesi, la seconda ai 5/6 anni. Gli ultimi dati disponibili sono del 2022 e indicano una copertura vaccinale per morbillo, a livello nazionale del 94,4% per la prima dose nei bambini di due anni e una copertura vaccinale del solo l’87% per la seconda dose a 5-6 anni. Inoltre, c’è una variabilità tra le Regioni con la provincia autonoma di Bolzano al 76,2% e l’Emilia-Romagna al 97,8%. Anche Lombardia e Lazio sopra il 95%. Mentre nessuna regione ha superato la soglia del 95% con la seconda dose. Abbiamo un altro problema, molti giovani adulti suscettibili al morbillo come mostrano i dati riguardo l’età mediana dei casi recenti che è pari a 31 anni.
L’infettivologo Bassetti dice che teme che il peggio debba ancora arrivare. È d’accordo?
Sì, possiamo aspettarci un aumento ulteriore di casi, viste le nostre coperture vaccinali, la contagiosità elevata del morbillo e la stagionalità del virus che tipicamente circola tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Inoltre, con l’aumento dei viaggi c’è un alto rischio di circolazione e di importazione da stati membri. Anche l’Ecdc ha elaborato una valutazione sul rischio dell’aumento dei numeri dei casi nell’Ue e dello spazio economico europeo nei prossimi mesi, esaminando la probabilità dell’infezione e il suo impatto; complessivamente ha valutato il rischio come moderato.
Tra gli 11 operatori contagiati, segnalati nel bollettino, sei erano non vaccinati. Come commenta questo dato?
Gli operatori sanitari, oltre ad avere un maggior rischio di esposizione al virus e quindi di contrarre l’infezione se suscettibili, con il rischio di sviluppare complicanze gravi, aumentano anche il rischio di trasmissione della malattia in ambito nosocomiale esponendo al rischio di infezione persone che magari hanno deficit immunitari, bambini piccoli o donne in gravidanza che sono a rischio di una malattia più grave. La trasmissione nosocomiale (in ambito sanitario, negli ospedali, ambulatori, etc.) è spesso un importante ambito di trasmissione del morbillo. È quindi importante che gli operatori sanitari siano vaccinati contro questa malattia.
Tra i 213 casi di morbillo del 2024 per 104 è stato necessario il ricovero, eppure viene considerata una malattia poco grave.
Il morbillo non è una malattia lieve, oltre all’esantema, causa malessere, febbre alta, diarrea, e altre complicanze. Fino al 20-30% sviluppa complicanze ed è possibile anche il decesso: uno o due casi per 1000. I nostri dati indicano che il 26% dei casi notificati ha registrato una complicanza. Per quanto riguarda i casi per cui è stato necessario il ricovero, la percentuale osservata è più elevata dell’atteso e potrebbe indicare una sotto notifica dei casi meno gravi: persone che non si rivolgono al medico o casi che non vengono segnati dai medici delle cure primarie. È opportuno ricordare qui l’importanza della sorveglianza nel processo di eliminazione del morbillo e la necessità di sensibilizzare tutti i medici e operatori sanitari a riguardo. È importante segnalare tempestivamente ogni caso di morbillo al sistema di sorveglianza, per attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica, interrompere la trasmissione, capire i motivi della trasmissione e identificare i gruppi di popolazione a rischio.
Possiamo elencare i rischi per gli adulti non vaccinati? E le complicanze più frequentemente riportate?
Le complicanze più gravi sono la polmonite (che può complicare 1- 6% dei casi), e l’encefalite acuta (0,1% o 1 caso su 1000). Altre complicanze includono l’otite media, la laringotracheobronchite, la diarrea, la disidratazione, la cheratite, la trombocitopenia e le convulsioni febbrili. Il 20-30% delle encefaliti può avere delle sequele neurologiche.
Possiamo spiegare ancora una volta perché la vaccinazione è così importante?
La vaccinazione è importante perché il morbillo è una malattia potenzialmente molto grave e con la vaccinazione è possibile prevenirla. I bambini sotto i 5 anni di età, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con deficit immunitario hanno il rischio più elevato di complicanze. Il vaccino è in uso da circa sessant’anni e ha un alto livello di sicurezza ed efficacia. I bambini sotto l’anno (la prima dose viene consigliata ai 12 mesi, ndr) e le persone con deficit immunitari che non possono ricevere il vaccino (essendo il vaccino vivo attenuato) dipendono dall’immunità della popolazione, della famiglia e delle persone che sono a contatto con loro. C’è anche il rischio di panencefalite sclerosante subacuta che è un raro disturbo degenerativo progressivo del sistema nervoso centrale causato proprio dall’infezione persistente del virus del morbillo che si presenta a distanza di anni dall’infezione: una malattia letale. Le persone a maggior rischio sono i bambini che hanno acquisito l’infezione prima dei 5 anni di età.
L’età mediana dei contagiati è 31 anni, ma abbiamo bambini di meno di un anno e anche over 60. Come si spiega questa riluttanza alla vaccinazione soprattutto dopo la pandemia di Covid che ne ha dimostrato l’essenzialità
Le persone contagiate sopra sono i 60 anni sono poche, mentre la metà dei casi è tra 15-39 anni, 23% nella fascia 44-64 anni. La maggior parte delle persone non è riluttante, infatti oltre l’85% dei bambini sono vaccinati con due dosi di vaccino. Tuttavia, essendo il morbillo molto contagioso, per interrompere la circolazione del virus sono necessari livelli di immunità altissimi (>95%) nella popolazione. I motivi per la non vaccinazione sono diversi e possono includere preoccupazioni legate alla sicurezza del vaccino, una bassa percezione del rischio della malattia, la disinformazione, la mancata conoscenza della gravità del morbillo o anche motivi legati all’accesso. Per questo è necessario conoscere i motivi per la non vaccinazione e mettere in atto strategie mirate per promuovere la vaccinazione.
Scienza
Epidemia di morbillo, l’infettivologa dell’Iss: “Malattia che può essere letale. Nei primi 3 mesi del 2024 casi quintuplicati rispetto a tutto il 2023”
“Nessun bambino dovrebbe morire per il morbillo che è una malattia grave, ma prevenibile”. Antonietta Filia, medico di Medicina preventiva e Sanità pubblica e prima ricercatrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ricorda che recentemente nell’Unione europea ci sono stati sette decessi, sei in Romania e uno in Irlanda, a testimonianza del fatto che possono intervenire anche complicanze letali. Si deve riparlare di morbillo e dell’importanza della vaccinazione in Italia dopo la pubblicazione del bollettino dell’Istituto superiore di Sanità in cui si evidenzia un boom di casi: 213 da inizio dell’anno, nella stragrande maggioranza di casi, oltre l’88%, non vaccinati. Quasi il quintuplo di tutti i casi del 2023 che erano stati 43 e moltissimi di importazione.
In Italia il vaccino antimorbillo è stato immesso sul mercato nel 1976 ed è raccomandato dal ministero della Salute fin dal 1979, eppure nel 2017, mentre era in corso una vasta epidemia di morbillo, fu necessaria una legge per innalzare la percentuale di vaccinati: l’immunizzazione era un requisito obbligatorio all’iscrizione. A distanza di poco meno di 7 anni, abbiamo ancora coperture vaccinali inadeguate se si considera che per raggiungere l’eliminazione del morbillo sono necessarie coperture vaccinali di almeno il 95% per due dosi di vaccino, come raccomandato dall’Oms. “Abbiamo registrato un aumento dei casi dalla fine del 2023 ed è probabile che il numero dei casi continui a crescere, come già segnalato nella recente valutazione del rischio fatta dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)”.
A cosa è dovuto questa impennata di casi?
L’impennata è dovuta a vari fattori, le coperture vaccinali subottimali e le importazioni di casi da zone con una elevata circolazione del virus. Il virus del morbillo circola ancora in molti paesi nel mondo e l’aumento non è stato osservato solo in Italia, ma nel resto del mondo e in Europa, inclusa l’Ue, e a livello mondiale negli Stati Uniti e in Canada. Se guardiamo all’Europa nel 2023 sono stati notificati 30mila casi, nell’area dell’Unione europea 2361. Il paese con i maggior numero di casi è la Romania, ma ci sono anche l’Austria e la Francia. Ci sono almeno 10 paesi europei con epidemie e sono stati segnalati decessi: in Romania sei e uno in Irlanda. Durante la pandemia si è osservato una diminuzione delle coperture vaccinali per morbillo e ora si vedono le conseguenze.
E i dati italiani?
Durante la pandemia abbiamo registrato una notevole riduzione dei casi. Si pensi che nel periodo 2021-2022 sono stati registrati solo 27 casi e, in tutto il 2023 i casi erano stati 43, di cui il 42% importati: ovvero persone che andavano in vacanza e tornavano con il morbillo. Nei soli primi tre mesi del 2024 invece i casi segnalati sono 213 di cui solo l’8% è importato, il resto è trasmissione locale. Per eliminare il morbillo è necessario superare la soglia del 95% della popolazione con due dosi vaccino. La prima va fatta ai 12 mesi, la seconda ai 5/6 anni. Gli ultimi dati disponibili sono del 2022 e indicano una copertura vaccinale per morbillo, a livello nazionale del 94,4% per la prima dose nei bambini di due anni e una copertura vaccinale del solo l’87% per la seconda dose a 5-6 anni. Inoltre, c’è una variabilità tra le Regioni con la provincia autonoma di Bolzano al 76,2% e l’Emilia-Romagna al 97,8%. Anche Lombardia e Lazio sopra il 95%. Mentre nessuna regione ha superato la soglia del 95% con la seconda dose. Abbiamo un altro problema, molti giovani adulti suscettibili al morbillo come mostrano i dati riguardo l’età mediana dei casi recenti che è pari a 31 anni.
L’infettivologo Bassetti dice che teme che il peggio debba ancora arrivare. È d’accordo?
Sì, possiamo aspettarci un aumento ulteriore di casi, viste le nostre coperture vaccinali, la contagiosità elevata del morbillo e la stagionalità del virus che tipicamente circola tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Inoltre, con l’aumento dei viaggi c’è un alto rischio di circolazione e di importazione da stati membri. Anche l’Ecdc ha elaborato una valutazione sul rischio dell’aumento dei numeri dei casi nell’Ue e dello spazio economico europeo nei prossimi mesi, esaminando la probabilità dell’infezione e il suo impatto; complessivamente ha valutato il rischio come moderato.
Tra gli 11 operatori contagiati, segnalati nel bollettino, sei erano non vaccinati. Come commenta questo dato?anche il rischio di trasmissione della malattia in ambito nosocomiale esponendo al rischio di infezione persone che magari hanno deficit immunitari, bambini piccoli o donne in gravidanza che sono a rischio di una malattia più grave. La trasmissione nosocomiale (in ambito sanitario, negli ospedali, ambulatori, etc.) è spesso un importante ambito di trasmissione del morbillo. È quindi importante che gli operatori sanitari siano vaccinati contro questa malattia.
Gli operatori sanitari, oltre ad avere un maggior rischio di esposizione al virus e quindi di contrarre l’infezione se suscettibili, con il rischio di sviluppare complicanze gravi, aumentano
Tra i 213 casi di morbillo del 2024 per 104 è stato necessario il ricovero, eppure viene considerata una malattia poco grave.
Il morbillo non è una malattia lieve, oltre all’esantema, causa malessere, febbre alta, diarrea, e altre complicanze. Fino al 20-30% sviluppa complicanze ed è possibile anche il decesso: uno o due casi per 1000. I nostri dati indicano che il 26% dei casi notificati ha registrato una complicanza. Per quanto riguarda i casi per cui è stato necessario il ricovero, la percentuale osservata è più elevata dell’atteso e potrebbe indicare una sotto notifica dei casi meno gravi: persone che non si rivolgono al medico o casi che non vengono segnati dai medici delle cure primarie. È opportuno ricordare qui l’importanza della sorveglianza nel processo di eliminazione del morbillo e la necessità di sensibilizzare tutti i medici e operatori sanitari a riguardo. È importante segnalare tempestivamente ogni caso di morbillo al sistema di sorveglianza, per attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica, interrompere la trasmissione, capire i motivi della trasmissione e identificare i gruppi di popolazione a rischio.
Possiamo elencare i rischi per gli adulti non vaccinati? E le complicanze più frequentemente riportate?
Le complicanze più gravi sono la polmonite (che può complicare 1- 6% dei casi), e l’encefalite acuta (0,1% o 1 caso su 1000). Altre complicanze includono l’otite media, la laringotracheobronchite, la diarrea, la disidratazione, la cheratite, la trombocitopenia e le convulsioni febbrili. Il 20-30% delle encefaliti può avere delle sequele neurologiche.
Possiamo spiegare ancora una volta perché la vaccinazione è così importante?
La vaccinazione è importante perché il morbillo è una malattia potenzialmente molto grave e con la vaccinazione è possibile prevenirla. I bambini sotto i 5 anni di età, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con deficit immunitario hanno il rischio più elevato di complicanze. Il vaccino è in uso da circa sessant’anni e ha un alto livello di sicurezza ed efficacia. I bambini sotto l’anno (la prima dose viene consigliata ai 12 mesi, ndr) e le persone con deficit immunitari che non possono ricevere il vaccino (essendo il vaccino vivo attenuato) dipendono dall’immunità della popolazione, della famiglia e delle persone che sono a contatto con loro. C’è anche il rischio di panencefalite sclerosante subacuta che è un raro disturbo degenerativo progressivo del sistema nervoso centrale causato proprio dall’infezione persistente del virus del morbillo che si presenta a distanza di anni dall’infezione: una malattia letale. Le persone a maggior rischio sono i bambini che hanno acquisito l’infezione prima dei 5 anni di età.
L’età mediana dei contagiati è 31 anni, ma abbiamo bambini di meno di un anno e anche over 60. Come si spiega questa riluttanza alla vaccinazione soprattutto dopo la pandemia di Covid che ne ha dimostrato l’essenzialità
Le persone contagiate sopra sono i 60 anni sono poche, mentre la metà dei casi è tra 15-39 anni, 23% nella fascia 44-64 anni. La maggior parte delle persone non è riluttante, infatti oltre l’85% dei bambini sono vaccinati con due dosi di vaccino. Tuttavia, essendo il morbillo molto contagioso, per interrompere la circolazione del virus sono necessari livelli di immunità altissimi (>95%) nella popolazione. I motivi per la non vaccinazione sono diversi e possono includere preoccupazioni legate alla sicurezza del vaccino, una bassa percezione del rischio della malattia, la disinformazione, la mancata conoscenza della gravità del morbillo o anche motivi legati all’accesso. Per questo è necessario conoscere i motivi per la non vaccinazione e mettere in atto strategie mirate per promuovere la vaccinazione.
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Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - "Affronterò il processo con la massima serenità e con la consapevolezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato, avendo sempre agito nel pieno rispetto del regolamento previsto dall’Assemblea Regionale Siciliana. Non ho mai, nella mia vita, sottratto un solo centesimo in modo indebito e confido che nel corso del giudizio emergerà la verità, restituendo chiarezza e trasparenza alla mia posizione. Resto fiducioso nella giustizia e determinato a far valere le mie ragioni con il rispetto e la serietà che ho sempre riservato alle istituzioni". Così Gianfranco Miccichè, rinviato a giudizio per l'uso dell'auto blu, commenta il processo che partirà a luglio. "Sono però amareggiato da quanto la stampa riporta sul fatto che, secondo il pm avrei arraffato quanto più possibile- dice - Nella mia vita non ho mai arraffato alcun che e su questo pretendo rispetto da parte di tutti".
Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - L'ex Presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè è stato rinviato a giudizio con l'accuaa di peculato e concorso in truffa aggravata il. La prima udienza del processo si terrà il 7 luglio davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo. Secondo l'accusa il politico, ex viceministro dell'Economia, avrebbe usato l'auto blu in dotazione, in quanto ex Presidente dell'Ars, per fini personali. In particolare avrebbe usato, non per fini istituzionali, l’Audi della Regione, per una trentina di volte, tra marzo e novembre del 2023, anche per fare visite mediche, e persino per andare dal veterinario con il gatto. Avrebbe fatto salire sull'auto anche componenti della sua segreteria e familiari.
Il suo ex autista, Maurizio Messina, che ha scelto il rito abbreviato, è stato invece condannato dal giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta a un anno e mezzo di carcere per truffa, più sei mesi con l'accusa di avere sottratto la somma che gli era stata sequestrata durante le indagini.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - La Corte di Assise di Appello di Milano ha assolto, ribaltando la sentenza a sette anni inflitta in primo grado, Salvatore Pace per il concorso nell'omicidio di Umberto Mormile, l'educatore del carcere di Opera ammazzato l'11 aprile 1990. Il delitto fu rivendicato dalla Falange Armata, organizzazione terroristica sulla quale gravitavano mafiosi, 'ndranghetista e componenti dei servizi segreti deviati. Mormile, 34 anni, venne assassinato a Carpiano, nel Milanese, mentre andava al lavoro, quando due individui in sella a una moto esplosero contro di lui sei colpi di pistola. Secondo l'accusa, Pace, 69 anni, diventato collaboratore di giustizia, si sarebbe messo a disposizione dei mandanti dell'omicidio. "Attendo di leggere le motivazioni" è il commento dell'avvocato Fabio Rapici, legale di alcuni dei familiari della vittima.
Roma, 12 mar (Adnkronos) - La Difesa europea non salva il Pd. Anzi, lo spacca. A Strasburgo, al momento del voto sul piano ReArmEu, gli europarlamentari dem si sono divisi: 10 favorevoli e 11 astenuti. Non un banale testa a testa, che già sarebbe una notizia, ma una spaccatura politica. La prima, almeno così evidente, nella gestione di Elly Schlein. I riformisti dem, infatti, si sono tutti schierati per il sì. Mentre sino all'ultimo istante il capo delegazione Nicola Zingaretti ha lavorato per portare il gruppo sull'astensione in modo da disinnescare ogni tentazione a votare no. Ma la frattura non si è ricomposta.
Dopo il voto, la segretaria dem ha tenuto il punto, confermando le "molte critiche" avanzate su ReArmEu: "Quel piano va cambiato" e per farlo "continueremo a impegnarci ogni giorno", ha detto tra le altre cose. Ma l'onda del voto sulla Difesa Ue è arrivata fino al Nazareno, aprendo una discussione interna al partito in cui è riemersa anche la parola 'magica' Congresso. La foto di Strasburgo, del resto, è netta. Per il sì si sono schierati Stefano Bonaccini (il presidente del partito), Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo.
Tra gli astenuti Zingaretti, Lucia Annunziata, Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan. Dalle tabelle dell'aula emerge tra l'altro che nel gruppo S&D gli unici ad astenersi sono stati gli italiani più un bulgaro, un irlandese e uno sloveno. Per non farsi mancare nulla, c'è stato anche il 'giallo' Annunziata, inizialmente conteggiata tra i sì e poi conteggiata come astenuta.
(Adnkronos) - Mentre a Strasburgo i più maliziosi hanno enfatizzato non solo la presenza di Nardella tra gli astenuti, ma soprattutto quella di Strada e Tarquinio: apertamente contrari al Piano Ue, alla vigilia erano dati certi tra i no. "C'è stato l'aiutino per non far vincere il sì", ha valutato un eurodeputato dem. Lo stesso Tarquinio, del resto, a Un giorno da pecora ha ammesso: "Se avessi votato no sarebbe mancato quel po' di più che ha consentito alla delegazione Pd di avere la maggioranza pro Elly Schlein".
"E' stata sconfitta la linea dell'astensione? E' stato sconfitto il no, perché si partiva dal no", è stata la valutazione di Lia Quartapelle. La deputata dem è stata tra quelli che hanno subito chiesto l'apertura di un confronto interno. "Dobbiamo dimostrarci all'altezza. Il Pd, un grande partito, deve argomentare dove vuole stare con una discussione che sino ad oggi non c'è stata", ha spiegato. Sulla stessa linea Piero Fassino e anche Marianna Madia: "Abbiamo la necessità di discutere e capire. Non possiamo fare tutto questo stando zitti o con un mezzo voto. Congresso o Direzione? Va bene tutto, basta che ci sia una discussione", ha detto la deputata.
Ai riformisti ha risposto Laura Boldrini: "Mi sarei aspettata che il gruppo del Pd al Parlamento europeo votasse compatto sull'astensione, che è la strada trovata dalla segretaria Schlein. Non è il momento di alimentare divisioni". Ma anche nell'area di maggioranza interna non è mancata la chiamata al confronto: "E' giusto che ci sia una discussione seria. E' una responsabilità che abbiamo tutti ed è interesse della segretaria, che io sostengo, che questa discussione si faccia nelle forme e con la rapidità necessarie", ha detto Gianni Cuperlo. Mentre è stato Andrea Orlando a chiedere un Congresso tematico: "Potrebbe essere utile anche per portare la discussione fuori dal solo gruppo dirigente" e per "chiarirsi le idee".
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - "Morte naturale per infarto". Sono questi i primi risultati dell'autopsia per Carmine Gallo, l'ex super poliziotto protagonista della lotta contro la criminalità organizzata a Milano e ai domiciliari dallo scorso ottobre per l'inchiesta Equalize sui presunti dossier illeciti, morto domenica nella sua abitazione a Garbagnate Milanese. Si tratta dei primi riscontri dei medici legali, poi "arriveranno i tossicologici" chiesti in via precauzionale per escludere qualsiasi altra causa.
Roma, 12 mar (Adnkronos) - "Il libro di Follini rappresenta la foto di un mondo rovesciato rispetto al presente, un’America rovesciata, ieri prevaleva il senso della misura e il ragionamento, oggi prevale il populismo”. Lo ha detto il deputato del Pd Stefano Graziano presentando in conferenza stampa a Montecitorio il libro di Marco Follini 'Beneficio d’inventario'.
"Centrale è la parte che racconta della vita politica all’epoca del padre di Marco Follini, Vittorio, e dei leader politici del tempo da Francesco Cossiga, ad Aldo Moro, passando per Marco Pannella. Non tutti avevano la stessa idea politica ma erano tutti uniti nella forza di voler difendere la democrazia, una democrazia ottenuta con lotte, sangue, catastrofi e quindi seppur lontani politicamente, erano uniti dal dialogo. Una differenza abissale con l’Italia di oggi pericolosamente in mano ai sovranisti, dove tutto è concepito fuorché il dialogo. Forse questo abisso non è solo italiano ma sta prevalendo in tutto l’Occidente e la cosa è abbastanza preoccupante”, ha aggiunto Graziano.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - "La manovra repentina, improvvisa e del tutto imprevedibile, frutto certamente di una decisione di decimi di secondo attuata dal conducente del motoveicolo TMax non ha consentito al conducente del veicolo Giulietta di poter attuare alcuna manovra difensiva efficace". E' quanto sostiene la consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano e affidata all'ingegnere Domenico Romaniello. La relazione attribuisce la responsabilità dell'incidente a Fares Bouzidi, già indagato per omicidio stradale, l’amico di Ramy Elgaml che guidava lo scooter. Quando lo scooter da via Ripamonti svolta a sinistra verso via Quaranta, "con una deviazione improvvisa", per il consulente Fares imprime "una correzione di rotta verso destra", in direzione del marciapiede, e il carabiniere alla guida "non poteva certamente prevedere tale pericolosissima manovra e nulla ha potuto fare per evitare tale contatto, in ragione della impossibilità di poter attuare sia una correzione di rotta, sia una frenata efficace nello spazio a disposizione".
Non solo: il militare alla guida "non avrebbe altresì potuto neanche sterzare verso destra per la presenza del pedone (il testimone che riprende la scena con il cellulare) che per il conducente dell’autovettura è stato chiaramente percepito con la vista periferica" spiega l'ingegnere che ha realizzato la consulenza ricostruendo le condizioni di visibilità e velocità dell'inseguimento avvenuto la notte del 24 novembre scorso. Quella che mette in atto il carabiniere ora indagato per omicidio stradale (per lui si va verso la richiesta di archiviazione) è "una manovra difensiva obbligata": se lo scooter guidato da Fares avrebbe mantenuto la traiettoria 'naturale' chi guidava la Giulietta "non avrebbe sostanzialmente avuto problemi a mantenere il proprio veicolo iscritto nella curva da percorrere per la svolta a sinistra".
Quando Fares imposta la curva verso via Quaranta il T Max viaggia a una velocità di quasi 55 chilometri l'ora, quando il motociclo finisce la sua corsa contro il palo semaforico l'urto avviene a circa 33 chilometri orari. Per il consulente incaricato dalla procura la macchina che insegue, per evitare l'urto, "avrebbe dovuto disporre di uno spazio complessivo per l’arresto di circa 24 metri", mentre "il conducente aveva a disposizione circa 12 metri soltanto prima di giungere all’urto contro il palo semaforico".