Si chiamava Auriane Nathalie Laisne e viveva a Saint-Priest, cittadina dell’area metropolitana di Lione, la ragazza di 22 anni trovata morta venerdì scorso nell’ex cappella di frazione Equilivaz, sopra La Salle in Valle d’Aosta. La ragazza è stata identificata ufficialmente dai genitori arrivati dalla Francia. Ieri sera a Lione è stato arrestato dalla Gendarmerie Teima Sohaib, 21 anni di nazionalità Italiana, sospettato di aver ucciso la ragazza. La notizia è stata data, mercoledì, dal procuratore di Grenoble e rilanciata dai media francesi. Il giovane, nato in Italia e di origini egiziane, è stato arrestato su mandato della procura di Aosta. La Gendarmerie era sulle sue tracce da giorni. Lo avevano cercato in particolare intorno a Grenoble, in val d’Isére nel sud-est della Francia, a meno di 200 chilometri dal luogo del delitto. E proprio a Grenoble il giovane sarà processato nelle prossime settimane per atti di violenza nei confronti della vittima, avvenuti nei mesi scorsi.

Il ragazzo era stato visto – in base ad alcune testimonianze – assieme alla vittima nella zona di La Salle, nei pressi del villaggio abbandonato di Equilivaz dove si trova l’ex chiesetta. Gli inquirenti non scartano l’ipotesi che la coppia fosse proprio alla ricerca di un borgo abbandonato: lo chiamano “urbex”, è un’esplorazione urbana che consiste nell’avventurarsi in strutture e edifici in rovina. Una sorta di turismo nei ruderi fantasma che attrae soprattutto i giovanissimi.

Cosa sia accaduto lassù, in mezzo alla boscaglia che nasconde quello che resta di una decina di case in pietra, ancora non è chiaro. Condotta dall’anatomopatologo Roberto Testi, l’autopsia lascia pochi dubbi: la vittima è stata colpita frontalmente al collo e all’addome con un coltello. È escluso che si sia auto-provocata le ferite. Il decesso, che risale ai giorni a cavallo tra marzo e aprile, è stato causato da un’emorragia: in pratica è morta dissanguata. La felpa beige che indossava era intrisa di sangue all’altezza della spalla, proprio sotto la gola. Sulla base di questi elementi la procura di Aosta aveva aperto un fascicolo per omicidio. Il corpo era raccolto in posizione fetale. “Sembrava che dormisse” ha raccontato un testimone. Vicino a lei c’erano solo una confezione di marshmallow e dei rifiuti. I segni sul terreno hanno fatto pensare che fosse stata trascinata dentro l’ex cappella, probabilmente agonizzante.

La ragazza arrivava dalla Svizzera ed era impegnata in un giro per l’Europa. Si era fermata in Valle d’Aosta con l’amico per campeggiare qualche giorno in montagna. A La Salle la coppia non era passata inosservata: alcuni testimoni avevano raccontato di aver visto, pochi giorni prima del ritrovamento del cadavere, il giovane passeggiare con la vittima, residente nella cittadina di Saint-Priest, nella cintura di Lione. I due erano stati visti a bordo di un furgone rosso-bordeaux. E proprio il mezzo aveva dato il via alle ricerche, sostanziate poi dall’identificazione della 22enne. Un altro testimone ha raccontato che i due giovani erano “vestiti come due dark, tutti di scuro” e “cercavano cibo”. A suo avviso, “sembravano due vampiri”: lei era “sofferente, emaciata”.

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