È morto l’ex giocatore di football americano O.J. Simpson. Era stato colpito dal cancro. Aveva 76 anni. Lo riporta Tmz citando la famiglia. L’atleta, running back dei Buffalo, è statao anche attore ed è finito nella Hall of Fame. Fu accusato di aver assassinato nel 1994 l’ex moglie Nicole Brown Simpson e di Ronald Goldman. Simpson, assolto nel processo penale dall’accusa di omicidio fu condannato in sede civile al risarcimento danni. Simpson, dopo che i sospetti si erano concentrati su di lui, fu protagonista di una fuga seguita in diretta tv. Nel 2008 è stato condannato a 33 anni di carcere per rapina a mano armata e sequestro di persona. Fu liberato nell’ottobre 2017 e si trovava ancora in regime di libertà vigilata.
On April 10th, our father, Orenthal James Simpson, succumbed to his battle with cancer.
He was surrounded by his children and grandchildren.
During this time of transition, his family asks that you please respect their wishes for privacy and grace.
-The Simpson Family
— O.J. Simpson (@TheRealOJ32) April 11, 2024
La vicenda giudiziaria – Tutta la vicenda giudiziaria del campione afroamericano ebbe un enorme seguito in America, con una forte componente razziale in una Los Angeles dove era ancora vivo il ricordo della sommossa scoppiata dopo il pestaggio da parte della polizia nel 1992 dell’afroamericano Rodney King. Ma soprattutto fu un evento televisivo, a partire dal famoso inseguimento da parte della polizia della Ford Bronco di O.J. – che non si era presentato dalla polizia due giorni dopo che il 17 giugno 1994 l’ex moglie Nicole Brown era stata trovata uccisa insieme all’amico Ron Goldman nella sua casa di Brentwood – trasmesso in diretta per ore dagli elicotteri delle news che sorvolavano le autostrade di Los Angeles. Il processo poi fu uno degli eventi televisivi americani più seguiti della storia, in particolare il momento in cui, il 3 ottobre 1995, da una giuria a maggioranza afroamericana, O.J. Simpson fu dichiarato non colpevole.
Un risultato ottenuto grazie al “dream team” di avvocati, guidati dall’afroamericano Johnnie Cochran, che riuscì a spostare l’attenzione non sugli evidenti elementi di colpevolezza, ma sui comportamenti scorretti e razzisti del dipartimento di polizia di Los Angeles. Elementi di colpevolezza che invece furono riconosciuti nel processo civile, due anni dopo, in cui Simpson fu condannato a pagare 25 milioni di dollari di risarcimento alle famiglie delle due vittime.
La carriera sportiva e nello spettacolo – Prima della vicenda giudiziaria che rimarrà sempre legata al suo nome, O.J. era stato uno dei più famosi e amati campioni di football dei suoi tempi, cambiando il modo in cui gli atleti afroamericani venivano percepiti nel mainstream. Tanto che contemporaneamente alla carriera sportiva, prima come star della Usc e poi nella Nfl, con i San Francisco 49ers e i Buffalo Bills, O.J. divenne una celebrità, partecipando a film, serie tv, pubblicità – come quella della Hertz – e conquistando le copertina di riviste come Rolling Stone. Una volta lasciato il campo sportivo, fu tra i protagonisti delle serie dei film La pallottola spuntata, e fece anche il commentatore sportivo per “Monday Night Football’’.
Una decina di anni dopo i processi per omicidio, Simpson fu al centro di un’altra vicenda giudiziaria: nel 2008 fu condannato per rapina e sequestro di persona in Nevada, in relazione ad un incidente in un albergo di Las Vegas riguardo a memorabilia della sua carriera sportiva che Simpson sosteneva gli fossero state rubate. Trascorse così nove anni in prigione prima di essere rilasciato. Il processo per omicidio di O.J. rimane comunque uno dei più celebri della storia americana, usato come pietra di paragone di tutti i processi mediatici che sono seguiti. Nel 2016 Fx ha realizzato la serie “The People vs. O.J. Simpson: American Crime Story” che è stato un successo, mentre Espn l’anno dopo ha realizzato il documentario “O.J.: Made in America”.