L'ex dirigente è diventato cittadino onorario di Napoli con una cerimonia che si è svolta oggi al Centro di Produzione di Napoli
Il 21 ottobre 1996 debuttava sulla Rai “Un posto al sole”, la soap italiana più longeva della televisione. Il progetto nacque da una intuizione di Giovanni Minoli. Ventotto anni dopo proprio per aver ideato la serie partenopea, l’ex dirigente è diventato cittadino onorario di Napoli con una cerimonia che si è svolta oggi al Centro di Produzione di Napoli. “Un posto al sole”dal 1996, ha creato 7.000 posti di lavoro e oggi è la più grande industria di Napoli.
Ti aspettavi di diventare cittadino onorario di Napoli?
No, era però una grande speranza e una grande ispirazione.
Quando hai capito esattamente che “Un posto al sole” poteva avere del potenziale?
Dal primo giorno.
Come mai hai deciso di investire proprio su questo titolo, quali erano le circostanze?
Era un momento in cui c’era la necessità di rinverdire il parco dei programmi della Rai. Un momento in cui bisognava avere delle idee nuove e l’occasione è stata l’incontro con una donna eccezionale come Elvira Sellerio che, all’epoca, era diventata consigliere d’amministrazione Rai. Lei che mi ha spronato a farlo e mi ha sostenuto mentre gli altri consiglieri volevano vendere il Centro di produzione di Napoli per fare cassa.
Quale tra i personaggi storici della serie (presenti ancora oggi) ti faceva più simpatia e perché?
No, questo non lo dico perché sono tanti che mi fanno simpatia per ragioni diverse e che sono anche cambiati nel tempo.
La tua intuizione fu anche coraggiosa e nuova. Nella tv di oggi sono caratteristiche che mancano?
Sì.
Perché si vuole puntare sulla lunga serialità dei titoli di successo?
Perché hanno successo.