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Le difficoltà della sanità pubblica italiana sono rappresentante anche dalla situazione dei Pronto Soccorso. Nel 2023, secondo i dati Simeu (Società italiana medicina di emergenza-urgenza) sono stati 4mila i medici di emergenza-urgenza mancanti rispetto al necessario. Sempre lo scorso anno, 1.033 medici hanno lasciato i PS, a fronte di 567 nuovi ingressi, cioè il 45% di chi è lasciato non è stato sostituito. Per coprire i turni di fronte a un’evidente carenza di personale, le soluzioni adottate vanno dall’utilizzo di contratti atipici (il 54% dei casi), medici di altri reparti (il 48%), specializzandi di emergenza-urgenza (il 32%) o altri reparti (il 29%), cooperative (il 28%) e medici non MEU comandanti dalla Direzione (il 20%).
Questa situazione di emergenza ha portato nel 2022 – secondo il Tribunale dei diritti del malato – 300mila persone a 3 giorni di attesa prima di avere un posto letto. “I dati SIMEU certificano la situazione di estrema difficoltà dei Pronto Soccorso nazionali, ma in realtà rivelano carenze critiche del SSN che ne sono le cause profonde”, ha commentato il dottor Fabio De Iaco, presidente nazionale SIMEU, società italiana medicina di emergenza urgenza. “A ben leggerli, quel che dovrebbe stupire è il fatto che i Pronto Soccorso riescano ancora ad erogare un servizio, seppure in una condizione di grave e inaccettabile disagio. È la prova dell’esistenza di un tessuto sano di professionisti ancora motivati, sui quali deve essere basata la ricostruzione del SSN”.
Di questo si parlerà durante l’evento “#SALUTE24 – Sanità pubblica: l’autonomia differenziata delle Regioni nell’Unione della salute” che si terrà il 15 aprile alle 14,30 a Roma. Al centro, il grande tema del processo dell’autonomia differenziata iniziato nel 2017 e approdato lo scorso 14 febbraio in Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei deputati. Se con il ddl si sta lavorando nella direzione di consentire agli enti locali di individuare percorsi anche differenti per garantire omogenei livelli essenziali di prestazioni, ampliando di fatto poteri e responsabilità delle Regioni, la questione sul tavolo è se davvero l’autonomia differenziata riuscirà a ricucire le differenze tra Regioni in ambito sanitario e a risollevare il SSN.
All’evento, organizzato dalla piattaforma editoriale Withub, insieme al sito d’informazione con sede a Bruxelles Eunews, all’agenzia di stampa GEA Green Econmy Agency e a Fondazione art.49, che ha l’obiettivo di diffondere la cultura della partecipazione in ogni ambito, interverranno, tra gli altri, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il Presidente della Lombardia Attilio Fontana, il Presidente della Toscana Eugenio Giani, la Senatrice Beatrice Lorenzin, Ministra della Salute 2013-2018, il Presidente di Egualia Stefano Collatina, il Vice Presidente & General Manager di Incyte Italia Onofrio Mastandrea e il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.
Oltre che in presenza, presso l’Esperienza Europa David Sassoli in Piazza Venezia 6c a Roma, sarà possibile seguire i dibattiti in diretta streaming all’indirizzo www.withub.it/salute24/.