“Sono sempre stato abbastanza critico sul sistema di potere che c’è in Puglia, soprattutto sulle posizioni di Emiliano sull’Ilva e sulla Tap. Però qui c’è una grande ipocrisia di fondo, perché i 5 Stelle in quella giunta regionale ci stavano. E allora la verità è che l’unico obiettivo che ha Conte è quello di disintegrare il Pd in modo che alle prossime elezioni sarà lui il capo della coalizione di centrosinistra. Questo continuo a ripeterlo agli amici del Pd, ma sono fattacci loro. Dopodiché, siccome io penso che i 5 Stelle siano una iattura per l’umanità, non me ne frega niente“. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite di 24 Mattino (Radio 24), commenta lo strappo avvenuto nella giunta regionale pugliese tra il M5s e il Pd, non risparmiandosi i suoi soliti attacchi alle due forze politiche.
“Conte – rincara Calenda – ogni volta che avrà la possibilità di dare un colpo al Pd, glielo darà. Il Pd è paralizzato. Io sono uscito dal Pd nel governo Conte Due perché già sapevo quello che poi è effettivamente accaduto, e cioè che i 5 Stelle, che erano morti, avrebbero avuto una nuova vita e che quindi inevitabilmente tutto il loro modo di fare politica basato sullo spendi e spandi sussidi avrebbe contagiato il Pd. È chiaro che se ti metti su quella linea politica, viene preferito l’originale alla copia. E purtroppo – continua – ormai la linea della segretaria del Pd è la copia dei 5 Stelle. Questo li mette inevitabilmente in una posizione subordinata. A me dispiace molto, io credo che il Pd debba usare questi anni di opposizione per mandare a quel paese i 5 Stelle e ricostruire la sua base elettorale”.
Al conduttore Simone Spetia, che gli riferisce alcune lamentele di radioascoltatori per aver accolto l’ex grillino Federico Pizzarotti, appena passato da +Europa ad Azione, Calenda risponde: “Pizzarotti è il meno 5 Stelle di chiunque altro ed è una persona seria. Io mi sono preso una ex Forza Italia, Mara Carfagna, perché è una persona di qualità che ha fatto un lavoro ottimo nel governo Draghi ed è una persona seria. Mi son preso un ex Pd, Matteo Richetti, perché è una persona seria, perbene e riformista. Bisogna mettere insieme le persone intelligenti e Pizzarotti è stato un sindaco super-pragmatico, anche rieletto”.
Sulle prossime elezioni europee, infine, il leader di Azione si dimostra ottimista: “Penso che supereremo lo sbarramento del 4%. Ricordo che alle elezioni comunali di Roma ci davano all’8% e abbiamo preso il 20%. E alle elezioni nazionali addirittura ci fu un sondaggio che dopo la rottura col Pd stavamo al 2,1% e invece abbiamo preso l’8%”.