Scontro tra il conduttore di Radio 24 e l'attrice romana, all'esordio alla regia con il film "Flaminia": ecco cos'è accaduto
Tra gli ospiti di Giuseppe Cruciani a La Zanzara, il programma di Radio 24, anche Michela Giraud. La talentuosa attrice comica romana adesso è anche regista, al cinema con “Flaminia“, che segna di fatto il suo esordio dietro alla camera da presa. In questi giorni, dunque, passa da un’intervista all’altra per pubblicizzare la pellicola. Ne ha parlato anche con Cruciani, non senza qualche battibecco. Niente di sorprendente, visto che il conduttore non è nuovo a frasi esagerate, provocatorie, anche volgari. A Giraud – durante la puntata dello scorso 8 aprile – per esempio ha chiesto se facesse diete dimagranti. La sua risposta è stata epica: “Tu ti lavi? No, e allora“. Ma vediamo nel dettaglio lo scambio di battute.
“Michela Giraud, buonasera. Io non vado al cinema dai tempi di mio nonno. Ma comunque, questo film – Flaminia – quando esce?”, ha esordito Cruciani. “In sala dall’11 aprile. La protagonista, nonostante io sia della Roma, è della Lazio”, ha detto lei. Però poi la discussione è subito virata, con Cruciani che ha chiesto all’attrice se avesse o meno l’alluce valgo. Quando lei ha risposto di sì (“leggermente”), lui ha detto: “Quindi sei curvy e hai pure l’alluce valgo”. Giraud ha sbottato: “Curvy? Ti do una pizza. Non si dice. Ma piuttosto dimmi che so’ grassa così ti posso menare. Scusa eh, è una definizione. Piantala di dare queste etichette. Come quando uno dice: ‘Due botte te le darei’ oppure ‘Ma sei bella anche così’. Cos’è sta roba? Generalmente questa roba te la dice gente che è una busta di cocce di fave.. non dirmi niente, non c’è bisogno di dare definizioni”.
“Vabbè ma stai bene con te stessa o no?”, ha incalzato lui. Allora l’ospite: “Ma che vuol dire ‘stai bene con te stessa’? Ma non è che uno sta sempre bene con se stesso. Le diete? Sono ca**i miei. Scusa ma tu ti lavi? No, e allora? Se siamo insieme, nello stesso ambiente, diventano anche affari miei”. “Io faccio due docce a settimana – ha detto Cruciani -. Senti.. a te, se per strada, ti dicono ‘che figa che sei?’, ‘hai una bella faccia’, ‘tr**a’? Insomma, il classico catcalling.. io odio le femministe del 2024, qualsiasi loro battaglia”. Allora Giraud: “Hai detto tutte cose diverse, quindi dipende. Scusami: ma chi sono queste femministe? Comunque tu lo sai che ci sono alcune cose per cui basta stare in ascolto, non serve fare una battaglia uomini contro donne. Il catcalling? Anche no. A una certa uno può passeggiare senza che uno ti dice: ‘Ammazza che cu*o che c’hai’. Non è violenza sessuale, però.. ‘Tro*a’ me lo puoi pure dire, ma io poi te meno”.
Quindi Giraud ha aggiunto: “Io ho scelto la via dell’aggressività, però non è una cosa che va bene per tutti. Se qualcuno mi manda una sua foto intima, facendo sexting? Dipende dalle situazioni, dalla confidenza che abbiamo. Ti dico una cosa: una volta ero in sauna e uno, un bellissimo ragazzo, questo arriva, apre le gambe e fa vedere tutto. Quindi la bellezza non c’entra niente (Cruciani sosteneva che fosse quello l’elemento decisivo, ndr). A un certo punto devi capire che persona sei. Se tu mi mandi una foto del ca**o vuol dire che sei insicuro, ma cosa devi farmi vedere? Che ci faccio? Ti mando da un andrologo”. Insomma, questo il tenore dell’intervista, nata probabilmente semplicemente per promuovere l’esordio alla regia di Michela Giraud.