Il diritto al nome diventa più flessibile in Germania. La nuova legge voluta dal Governo ed approvata oggi dal Bundestag dà più possibilità di decisione a chi cambia il cognome in caso di matrimonio, adozione o separazione. Solo la AfD ha votato contro. Le nuove regole entreranno in vigore dall’inizio di maggio 2025 per permettere alle anagrafi di adeguarsi.

Mentre finora col matrimonio uno dei coniugi rinuncia al proprio cognome o entrambi mantengono il proprio, in futuro saranno ammessi i cognomi doppi e questo varrà anche per i figli. Se uno dei cognomi dei coniugi è già doppio, solo una parte potrà però confluire nel cognome familiare. I doppi cognomi, salvo che i coniugi non lo vogliano, saranno divisi da un trattino. Anche chi è già coniugato potrà scegliere il cognome composto.

I figli di una coppia potranno avere anche in futuro il cognome di uno solo dei genitori, oppure un cognome doppio. Diventati maggiorenni potranno decidere autonomamente di cambiare il cognome per acquisire quello dell’altro genitore, prendere quello doppio, o se già lo hanno accorciarlo. In caso di una separazione potranno acquisire il cognome del genitore con cui vivono e così pure i figliastri. In caso di adozione al maggiorenne invece decadrà l’obbligo di cambiare il cognome.

La nuova disciplina riconosce pure le tradizioni delle minoranze che vivono in Germania. Stefan Seidler dell’associazione degli elettori dello Schleswig meridionale che rappresenta l’etnia danese e frisone ha dichiarato: “La nostra gente adesso si potrà chiamare veramente col proprio nome”. I cognomi, infatti, potranno in futuro accogliere il nome proprio di un genitore, ad esempio Jansen quando il padre si chiama Jan. Saranno anche ammesse le forme dei cognomi declinate come vale per i Sorbi, che aggiungono al femminile il suffisso “-owa”.

La CDU, pur votando a favore della riforma ne ha criticato le complicazioni per lo stato civile, in contraddizione con l’obiettivo di ridurre la burocrazia. Per il Ministro della giustizia Marco Buschmann (FDP) si tratta però di modernizzare il diritto tedesco, restrittivo nel confronto internazionale, “alle diversificata realtà della vita odierna” e soddisfare i bisogni delle famiglie.

Il Bundestag ha approvato anche la legge voluta dal Governo sull’autodeterminazione del genere sessuale (Selbstbestimmungsgesetz o SBGG) con 372 voti a favore, 252 contrari e 11 astensioni. Scardina lo scoglio previsto dall’attuale legge sui transessuali che obbliga ad una costosa e travagliata procedura di due consulenze psichiatriche e una decisione del tribunale: in futuro basterà una mera dichiarazione davanti all’ufficio di stato civile, modificabile annualmente. Già dal 1° agosto 2024 le persone transessuali, intersessuali o non binarie potranno fare domanda per il cambiamento della registrazione anagrafica, anche se la nuova legge sostituirà definitivamente quella del 1980 solo dal 1° novembre 2024. Gli individui che alla nascita sono iscritti all’anagrafe con genere “diverso”, o nessuno, potranno comunque sempre chiedere di avere passaporto con l’indicazione di “maschio” o “femmina”.

L’iscrizione del cambio di genere dovrà essere richiesta con tre mesi di anticipo e per un anno non potrà essere domandato un nuovo cambiamento. I maggiorenni potranno autocertificare all’anagrafe la propria indicazione di genere -maschio, femmina, diverso, o nessuna indicazione- con l’adattamento obbligatorio del nome proprio. Per i minorenni fino a 14 anni l’istanza potrà essere presentata solo dai tutori legali, precisando che il minore ha avuto accesso ad una consulenza. Dai 14 anni il minorenne potrà procedere da solo, anche se previa autorizzazione dei tutori, dichiarando di essere stato consigliato. Necessario in ogni caso il suo consenso, dai cinque anni di età in su, innanzi all’ufficiale dell’anagrafe. I tutori non potranno poi chiedere la modifica della nuova registrazione senza l’assenso del minore, o dietro intervento del Tribunale della famiglia. Non ci sarà trasferimento automatizzato dei dati ed anche i familiari saranno tenuti a non diffondere notizia del cambiamento anagrafico, senza il permesso dell’interessato, per arrecagli danno.

L’opposizione CDU/CSU ha già fatto sapere di voler cancellare la nuova legge se andrà al Governo: per tutelare le scelte individuali è escluso che gli uffici di stato civile trasmettano i dati anche alle forze dell’ordine per confrontarli con quelli dei procedimenti pendenti, rischiando di facilitare ai ricercati di sottrarsi all’arresto, e manca un vero e proprio obbligo di consulenza per i minori. Obiezioni in questo senso anche dalla AfD e da Sahra Wagenknecht che ha motteggiato: “Una volta all’anno poter scegliere di cambiare sesso liberamente, questa grandiosa libertà è stata sicuramente attesa da anni da milioni di cittadini e cittadine, soprattutto in un Paese in cui in futuro non potranno decidere liberamente secondo i propri voleri sul riscaldamento o la motorizzazione della propria auto”.

Il Commissario per le persone queer del Governo, Sven Lehmann (Verdi), ha sottolineato invece che è un giorno importante per i diritti civili: “La legge non toglie nulla a nessuno, ma rende la vita più dignitosa e più facile per una piccola minoranza”. Una legge sull’autodeterminazione d’altronde esiste anche in Argentina e Uruguay. Mentre in Europa è prevista in Danimarca, Irlanda e Portogallo. Anche la Svizzera dà libertà di iscrizione anagrafica del genere sessuale, pur ammettendo sui documenti solo le diciture “maschile” e “femminile”.

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