Jannik Sinner riesce a superare anche i giochi mentali di Holger Rune. È servita una battaglia lunga tre set, due ore e 42 minuti, per guadagnare la semifinale del Masters 1000 di Montecarlo. Ora lo aspetta il greco Stefanos Tsitsipas, ma intanto questa vittoria significa molto per Sinner: con i punti guadagnati, resta matematicamente alla posizione numero 2 del ranking mondiale Atp. Significa molto anche perché, al contrario di un anno fa, è riuscito a superare un avversario che ha provato in tutti modi a distrarlo e a buttare in caciara la partita. Lo “show” di Rune sul finale del secondo set, le proteste con l’arbitro e con il pubblico, hanno contribuito a indirizzare il successivo tie-break verso il danese, che comunque ha dovuto annullare due match point. Nel momento di maggiore difficoltà, a metà del terzo set, Sinner però ha ritrovato la concentrazione e ha vinto tre game consecutivi, portando a casa una delle vittorie più sofferte del suo 2024 fin qui trionfale.
Il punteggio finale recita 6-4, 6-7, 6-3. Più delle statistiche, che sono quasi tutte a favore di Sinner, racconta bene perché questa partita può diventare una pietra miliare del processo di crescita impressionante che l’altoatesino ha avuto in questi primi mesi dell’anno. Esclusa ovviamente la sua unica sconfitta stagionale contro Carlos Alcaraz a Indian Wells, solo la finale degli Australian Open contro Daniil Medvedev aveva visto Sinner finire così spalle al muro, prima di riuscire a rialzarsi. Per mettere nuovamente in difficoltà il numero 2 al mondo ci è voluto il miglior Rune d’annata, capace di giocare a tutto braccio ogni colpo, di spezzare il gioco tra palle corte e accelerazioni.
Un Sinner impeccabile e imperscrutabile ha vinto il primo set sfruttando l’unico passaggio a vuoto della partita del danese, numero 7 del mondo. Al termine di uno scambio massacrante, Rune ha affossato il rovescio che ha regalato il break all’altoatesino. Un vantaggio difeso anche grazie a una prima di servizio in media sopra i 200 km/h. Poi nel secondo parziale la partita è diventata una battaglia di livello altissimo. Rune ha tentato in ogni modo di spezzare il ritmo di Sinner, di togliergli tempo e certezze. L’azzurro ha avuto comunque tre palle break consecutive, senza riuscire a concretizzare. Il danese, tra vincenti e gratuiti, è riuscito in qualche modo a portare la partita nella sua arena. Sul 5 pari ha annullato altre tre palle break: in quel momento ha raggiunto il livello massimo anche il suo teatrino, tra gesti al pubblico e infinite discussioni con l’arbitro. Rune però ha la capacità di uscire dal caos da vincitore: nel tie-break ha annullato due match point, il primo con un dritto magnifico, per poi chiudere 8 a 6 e portare la partita al terzo set.
Ed è qui che è venuta fuori ancora più forte la tenuta mentale di Sinner. L’inerzia sembrava a favore del danese, invece l’azzurro è riuscito a superare la tempesta (annullando anche una palla break), per poi tornare all’improvviso implacabile, non appena l’avversario ha mostrato il fianco. Due risposte monumentali nell’ottavo game gli hanno regalato il break decisivo, gestito nell’ultimo turno di servizio grazie a un missile di dritto e a un rovescio lungolinea. Il terzo match point è stato quello decisivo, quello della liberazione. Rispetto a un anno fa, questa volta Sinner è uscito vincitore dal campo Ranieri III di Montecarlo. Come un anno fa, è di nuovo in semifinale. Di fronte, sabato 13 aprile, avrà Stefanos Tsitsipas, numero 12 al mondo, due volte vincitore nel Principato. Il greco su questi campi è sempre in grado di esprimere il suo miglior tennis. Per Sinner sarà un’altra sfida probante, ma intanto si può godere il numero 2 al mondo. Ha respinto l’assalto di Carlos Alcaraz, dalla prossima settimana – comunque vada il weekend – può puntare ancora più in alto.