Nella sua adorata città, Firenze, è morto oggi il grande stilista Roberto Cavalli. Aveva 83 anni, gli ultimi li aveva trascorsi entrando e uscendo dagli ospedali. Lascia una famiglia numerosa, con sei figli. Il più piccolo, Giorgio, di poco più di un anno, porta il nome del padre dello stilista, ucciso dai nazisti in una rappresaglia a Cavriglia (Arezzo) quando il futuro stilista aveva appena tre anni. La compagna Sandra, con cui ha condiviso gli ultimi 15 anni di vita, gli è stata vicina nelle ultime ore. Una notizia, quella della sua scomparsa, che sconvolge il mondo della moda. Anche se nel 2015 Cavalli aveva ceduto l’azienda nata negli anni Settanta dalla sua straordinaria creatività, rimane un’icona ineguagliabile e il suo stile inconfondibile sulle passerelle. Era un anticonformista, un designer che ha saputo rendere il Made in Italy unico osando abbinamenti e accostamenti molto innovativi per l’epoca. Utilizzando il denim in modo davvero originale e inventando le stampe animalier. Oltre alle sue collezioni culto aveva creato anche il marchio RC Menswear e la linea Just Cavalli, lanciata nel 1998: un must per i giovani appassionati di fashion.
Nato a Firenze nel 1940, Cavalli viene da una famiglia vicina all’arte. Suo nonno era un pittore, un macchiaiolo che aveva partecipato a diverse esposizioni alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Era cresciuto in un ambiente creativo da cui aveva ricevuto stimoli importanti per la definizione della sua futura identità di designer. Studente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Cavalli scopre prestissimo la sua vocazione per la moda. E inizia il suo percorso collaborando con i più grandi. Valentino fra tutti. Ma anche Hermès e Pierre Cardin, i primi a interessarsi ai suoi lavori. Nel 1970 presenta al Salon du Prêt-à-Porter di Parigi la sua prima collezione. Porta sulle passerelle della Sala Bianca di Palazzo Pitti, e poi su quelle di Milano Collezioni, le sue creazioni sensuali e di grande personalità.
Fonda, così, il suo marchio di abbigliamento che attira l’attenzione degli esperti e operatori di tutto il mondo. E’ lui il primo a inventare il jeans stampato: una vera e propria rivoluzione nel settore. Audacia ed eleganza graffiante sono i suoi segni distintivi. Il successo internazionale lo raggiunge nei primi anni Duemila. Ma già alla fine dei Novanta il suo marchio è distribuito in 36 nazioni. Nel 2002 inaugura la prima boutique-café a Firenze. A Milano apre il Just Cavalli Café e una boutique in via della Spiga. Sono celebrità come Jennifer Lopez, Madonna e Beyoncé, molto affini nel modo di essere al suo stile, ad indossare i suoi capi in segno di adesione a quell’idea di creatività così sensuale e lussuosa ma al tempo stesso giovane e fuori dagli schemi. Questione di dettagli, decorazioni, patchwork di materiali, elementi che riconducono subito a una visione della moda unica.
Il marchio Cavalli si estende poi a profumi, accessori, occhiali da sole e persino all’arredamento d’interni. Il suo stile distintivo è per tutti la stampa animalier, di cui lui diventa il re. E Firenze? Il legame con la sua città natale ne rafforza l’immagine di creatività, non solo come centro internazionale di arte ma della moda. Anche la sua vita privata, oltra alla carriera, è un viaggio intenso, a più tappe. Per poi fermarsi. Due matrimoni. Il primo quando era molto giovane, naufragato poco dopo, da cui ha avuto due figli. Nel 1980 sposa in seconde nozze Eva Maria Düringer, seconda classificata a Miss Universo, che diventerà la sua principale collaboratrice. La pace sentimentale la trova però con Sandra Nilsson, eletta donna più bella di Svezia nel 2006. Hanno 45 anni di differenza. Insieme diventano genitori del piccolo Giorgio, il sesto figlio dell’imprenditore. La sua eredità nel campo della moda continuerà a ispirare le future generazioni di designer.
