Mentre in Israele rimane l’allerta massima per le minacce di rappresaglia mosse dall’Iran, dopo il bombardamento di Tel Aviv sul consolato della Repubblica islamica a Damasco, dal Libano Hezbollah ha lanciato tra i 40 e i 50 missili verso il nord di Israele, in gran parte intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Non una mossa isolata, però, secondo alcuni osservatori indipendenti: questo primo attacco potrebbe essere un tentativo di limitare l’efficacia del sistema anti-missile israeliano e il preludio a un’offensiva ben più imponente. Secondo funzionari americani, Teheran sta pensando di attaccare con più di 100 droni e decine di missili diretti verso obiettivi militari all’interno del Paese, con Tel Aviv che avrebbe difficoltà a difendersi da un attacco di tale portata. E dello stesso parere sembra essere anche il presidente americano, Joe Biden, che ha dichiarato: “Non voglio entrare nel merito di informazioni sicure, ma mi aspetto che l’Iran tenti di colpire Israele nel breve termine, più prima che dopo”, ha detto chiedendo a Teheran di tornare sui suoi passi.
Twitter: @sentdefender
Altre fonti interpellate dal Wall Street Journal confermano che Tel Aviv si sta preparando a un attacco diretto dall’Iran nelle prossime 24-48 ore. Fonti informate “dalla leadership iraniana”, spiega peraltro il quotidiano statunitense, confermano che mentre si discute dei piani di attacco, non è stata presa alcuna decisione definitiva. Altre fonti affermano che ci sarebbero stati contatti con la Cia, in cui Teheran ha parlato di una modalità di attacco tesa a limitare i rischi di escalation. Ma Washington ha comunque deciso inviare rinforzi in Medio Oriente: “Stiamo spostando risorse aggiuntive nella regione per rafforzare gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la protezione delle forze armate statunitensi”, ha affermato un dirigente del Pentagono.
In mattinata il ministero degli Esteri francese ha invitato i cittadini transalpini ad evitare viaggi in Iran, Israele, Libano e Territori palestinesi, ultimo di una serie di avvisi delle cancellerie che temono l’evolversi della situazione. “La situazione in Iran è molto tesa e osserviamo con apprensione quello che accade e lavoriamo per una de-escalation”. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, in conferenza stampa a Berlino, ricordando il colloquio di ieri della Ministra degli esteri Annalena Baerbock con l’omologo iraniano. “Una difesa legittima, con lo scopo di punire l’aggressore è una necessità” ha affermato il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian durante una telefonata con l’omologa tedesca Annalena Baerbock“. Il capo della diplomazia di Teheran ha poi tenuto una conversazione telefonica anche con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: nel colloquio, a quanto si apprende, Tajani ha rivolto un forte appello alla moderazione all’Iran, sottolineando che una rappresaglia contro Israele provocherebbe una contro-reazione dello Stato ebraico. E questo potrebbe innescare un conflitto ancora più ampio e pericoloso per tutti gli Stati della regione. Nella nottata di venerdì la Farnesina ha rinnovato a tutti i cittadini italiani la richiesta di evitare viaggi non essenziali nella regione e ha verificato i collegamenti con i cittadini residenti. Le ambasciate hanno predisposto ulteriori misure per rafforzare la protezione del personale, dei connazionali e delle sedi.
“Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele” ha avvertito nella notte italiana il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, in una conversazione telefonica – la seconda in pochi giorni – con il capo del Pentagono Lloyd Austin. I due – secondo una nota ufficiale – hanno discusso della “preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione“. Austin, da parte sua, ha assicurato che Israele può contare sul pieno appoggio americano. Con l’occasione, per la verità, Austin si è anche lamentato con Gallant del fatto che Washington non era stata informata dell’attacco aereo del primo aprile contro l’edificio del consolato iraniano a Damasco, ampiamente attribuito a Israele. “La minaccia dall’Iran contro Israele è ancora presente, reale e credibile. Gli Stati Uniti faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi“, ha ribadito venerdì il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Kirby ha aggiunto che gli Usa, negli ultimi giorni, hanno visto Israele “fare quello che si era impegnato a fare”, riguardo all’apertura di “ulteriori valichi per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza” aggiungendo che comunque “bisogna far di più”. Le Forze di Difesa israeliane (Idf) dicono comunque di essere “fortemente preparate in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia. Siamo in guerra e da circa sei mesi siamo a un elevato livello di preparazione – ha spiegato il capo di stato maggiore dell’esercito, Herzi Halevi – L’Idf continua a monitorare da vicino ciò che sta accadendo in Iran e nei vari ambiti, preparandosi costantemente ad affrontare le minacce esistenti e potenziali in coordinamento con l’esercito degli Stati Uniti. Le nostre forze sono preparate e pronte in ogni momento e di fronte a qualsiasi scenario”.
Mondo
Biden: “Mi aspetto che l’Iran attacchi Israele a breve”. Hezbollah lancia 40-50 razzi sul nord del Paese. Gli Usa inviano rinforzi
Mentre in Israele rimane l’allerta massima per le minacce di rappresaglia mosse dall’Iran, dopo il bombardamento di Tel Aviv sul consolato della Repubblica islamica a Damasco, dal Libano Hezbollah ha lanciato tra i 40 e i 50 missili verso il nord di Israele, in gran parte intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Non una mossa isolata, però, secondo alcuni osservatori indipendenti: questo primo attacco potrebbe essere un tentativo di limitare l’efficacia del sistema anti-missile israeliano e il preludio a un’offensiva ben più imponente. Secondo funzionari americani, Teheran sta pensando di attaccare con più di 100 droni e decine di missili diretti verso obiettivi militari all’interno del Paese, con Tel Aviv che avrebbe difficoltà a difendersi da un attacco di tale portata. E dello stesso parere sembra essere anche il presidente americano, Joe Biden, che ha dichiarato: “Non voglio entrare nel merito di informazioni sicure, ma mi aspetto che l’Iran tenti di colpire Israele nel breve termine, più prima che dopo”, ha detto chiedendo a Teheran di tornare sui suoi passi.
Twitter: @sentdefender
Altre fonti interpellate dal Wall Street Journal confermano che Tel Aviv si sta preparando a un attacco diretto dall’Iran nelle prossime 24-48 ore. Fonti informate “dalla leadership iraniana”, spiega peraltro il quotidiano statunitense, confermano che mentre si discute dei piani di attacco, non è stata presa alcuna decisione definitiva. Altre fonti affermano che ci sarebbero stati contatti con la Cia, in cui Teheran ha parlato di una modalità di attacco tesa a limitare i rischi di escalation. Ma Washington ha comunque deciso inviare rinforzi in Medio Oriente: “Stiamo spostando risorse aggiuntive nella regione per rafforzare gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la protezione delle forze armate statunitensi”, ha affermato un dirigente del Pentagono.
In mattinata il ministero degli Esteri francese ha invitato i cittadini transalpini ad evitare viaggi in Iran, Israele, Libano e Territori palestinesi, ultimo di una serie di avvisi delle cancellerie che temono l’evolversi della situazione. “La situazione in Iran è molto tesa e osserviamo con apprensione quello che accade e lavoriamo per una de-escalation”. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, in conferenza stampa a Berlino, ricordando il colloquio di ieri della Ministra degli esteri Annalena Baerbock con l’omologo iraniano. “Una difesa legittima, con lo scopo di punire l’aggressore è una necessità” ha affermato il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian durante una telefonata con l’omologa tedesca Annalena Baerbock“. Il capo della diplomazia di Teheran ha poi tenuto una conversazione telefonica anche con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: nel colloquio, a quanto si apprende, Tajani ha rivolto un forte appello alla moderazione all’Iran, sottolineando che una rappresaglia contro Israele provocherebbe una contro-reazione dello Stato ebraico. E questo potrebbe innescare un conflitto ancora più ampio e pericoloso per tutti gli Stati della regione. Nella nottata di venerdì la Farnesina ha rinnovato a tutti i cittadini italiani la richiesta di evitare viaggi non essenziali nella regione e ha verificato i collegamenti con i cittadini residenti. Le ambasciate hanno predisposto ulteriori misure per rafforzare la protezione del personale, dei connazionali e delle sedi.
“Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele” ha avvertito nella notte italiana il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, in una conversazione telefonica – la seconda in pochi giorni – con il capo del Pentagono Lloyd Austin. I due – secondo una nota ufficiale – hanno discusso della “preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione“. Austin, da parte sua, ha assicurato che Israele può contare sul pieno appoggio americano. Con l’occasione, per la verità, Austin si è anche lamentato con Gallant del fatto che Washington non era stata informata dell’attacco aereo del primo aprile contro l’edificio del consolato iraniano a Damasco, ampiamente attribuito a Israele. “La minaccia dall’Iran contro Israele è ancora presente, reale e credibile. Gli Stati Uniti faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi“, ha ribadito venerdì il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Kirby ha aggiunto che gli Usa, negli ultimi giorni, hanno visto Israele “fare quello che si era impegnato a fare”, riguardo all’apertura di “ulteriori valichi per l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza” aggiungendo che comunque “bisogna far di più”. Le Forze di Difesa israeliane (Idf) dicono comunque di essere “fortemente preparate in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia. Siamo in guerra e da circa sei mesi siamo a un elevato livello di preparazione – ha spiegato il capo di stato maggiore dell’esercito, Herzi Halevi – L’Idf continua a monitorare da vicino ciò che sta accadendo in Iran e nei vari ambiti, preparandosi costantemente ad affrontare le minacce esistenti e potenziali in coordinamento con l’esercito degli Stati Uniti. Le nostre forze sono preparate e pronte in ogni momento e di fronte a qualsiasi scenario”.
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Ok del Senato all’aumento delle accise sul gasolio. Per lo Stato più incassi per almeno 170 milioni
Alkmaar, 23 gen. - (Adnkronos) - Pesante ko per la Roma ad Alkmaar contro l'Az. I giallorossi perdono 1-0 con un gol di Parrott al 35' della ripresa e dicono addio alle speranze di qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League. Per i capitolini sarà decisiva la sfida tra sette giorni all'Olimpico con l'Eintracht Francoforte per centrare la qualificazione ai playoff del mese prossimo. In classifica gli olandesi salgono a quota 11, scavalcando i capitolini fermi a 9.
Nel primo quarto d'ora di partita Hummels è decisivo in due occasioni. All'11 salva su Meerdink lanciato in contropiede e al 14' anticipa Poku a pochi metri dalla porta. Al 19' ammonito Dovbyk che, con un gomito alto, colpisce Goes. Al 22' Dybala serve Dovbyk in area ma Goes riesce a chiudere anticipando l'ucraino. Al 25' Angelino sbaglia un passaggio in uscita e l'AZ va in porta con Mijnans che si ritrova davanti a Svilar: decisivo Koné che va a chiuderlo in scivolata.
Alla mezz'ora il primo tiro dei giallorossi con Dovbyk da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea pericoli al portiere avversario. Al 35' giallo anche per Hummels per una brutta entrata da dietro su Meerdink. Al 41' Poku a sinistra scappa via e poi mette un pallone rasoterra al centro, Ndicka ci arriva e mette un piede, ma lascia lì il pallone su cui si avventa Meerdink: sinistro potente da pochi metri ma conclusione alta.
Nell'intervallo Ranieri toglie Dovbyk e inserisce Soulé rinunciando a giocare con un vero centravanti. Al 4' bella azione degli ospiti. I giallorossi costruiscono bene e con un cross da destra trovano Angelino sulla fascia opposta. Stop e cross con la 'rabona' verso il centro, dove Dybala con la girata al volo manda alto. All'8' Meerdink è il primo ammonito tra gli olandesi. Al 12' Angelino da sinistra mette in mezzo un pallone rasoterra e forte, Soulé liscia e Dybala alle sue spalle non ci arriva per poco e l'azione sfuma. Al 17' doppio cambio nell'AZ: escono Koopmeiners e Lahdo, entrano Belic e Buurmesteer. Un minuto dopo giallo per Goes per protesta dopo un fallo su Angelino.
Al 22' Saelemaekers ruba palla a destra e poi mette al centro, dove Dybala ci arriva ma contrastato non riesce a indirizzare in porta. Al 26' ammonito Saelemaekers per un fallo su Meerdink. Al 27' escono proprio Meerdink e Poku, entrano Daal e Parrott. Tra i capitolini dentro El Shaarawy, fuori Saelemaekers. Al 31' parata di Svilar su colpo di testa di Maikuma. Al 35' arriva il gol partita. Clasie dal limite, centralmente, allarga a sinistra per Wolfe che mette al centro dove Parrott, entrato da pochi minuti, deve solo appoggiare nella porta vuota. Ranieri inserisce Baldanzi per Paredes. Al 41' Soulé entra in area e da sinistra cerca il mancino incrociato ma la palla finisce larga. Nel recupero tentativo di Dybala da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea particolari problemi al portiere di casa.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Perchè dobbiamo tenerci le bollette più care d'Europa? Facciamo un gruppo di acquisto pubblico che abbassi le bollette alle famiglie e alle imprese e scolleghiamo il prezzo dell'energia da quello del gas, che è il più caro". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1.
Sulla Sanità, la segretaria del Pd ha poi spiegato: "Abbiamo richiesto più risorse per assumere medici e infermieri perchè ci sono quattro milioni e mezzo di persone che non riescono a curarsi".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "La legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori per cui la Cisl ha raccolto centinaia di migliaia di firme è un atto importante per dare senso e futuro al lavoro nel nostro Paese e attuazione all’art 46 della costituzione". Lo dice la senatrice del Partito democratico Annamaria Furlan, componente della commissione Lavoro.
"Il testo originale purtroppo è stato indebolito dai tanti emendamenti anche soppressivi che le forze di governo hanno fatto nei lavori in commissione ma finalmente viene meno quel muro ideologico contro la partecipazione che per anni ha caratterizzato il nostro sistema industriale e produttivo -aggiunge Furlan-. Mi auguro che nelle aule parlamentari si possano recuperare aspetti importanti del testo originario, rafforzati dagli emendamenti proposti dal Partito Democratico per dare a questa legge il valore che merita. Sarebbe la strada per valorizzare l'impegno della Cisl e di tutti i cittadini che hanno condiviso e firmato la proposta".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Sul rinvio a giudizio Meloni aveva detto che avrebbe valutato, è passata una settimana e non sentiamo una parola né ottenuto le dimissioni. Incoerente anche qui". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1 sul caso Santanchè.
"Meloni sta chiusa nel palazzo, tradisce le promesse e non si occupa di chi non arriva a fine mese", ha aggiunto tra l'altro la segretaria del Pd.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Giorgia Meloni ha fondato tutta la sua propaganda sulla sua presunta coerenza ma ormai è chiara a tutti la sua incoerenza. Aveva promesso caccia ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ma ne avevano arrestato uno in Italia lo hanno liberato e lo hanno rimandato a casa. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare il perchè". Lo ha detto al Tg1 Elly Schlein, aggiungendo: "Meloni la smetta di nascondersi dietro un suo ministro e per una volta venga a mettere la faccia".
Milano, 23 gen. (Adnkronos) - La coccarda tricolore sulla toga e tra le mani la Costituzione o cartelli di protesta. I magistrati di Milano sono pronti a manifestare, prima dell'inaugurazione dell'anno giudiziario previsto per sabato 25 gennaio, contro le riforme costituzionali in corso di approvazione, tra cui la separazione delle carriere. L'appuntamento è per le ore 9.15 davanti a Porta Vittoria, l'ingresso con la scalinata di uno dei Palazzo simbolo della giustizia in Italia.
L'iniziativa di protesta e sensibilizzazione, che saranno ripetute in ogni distretto di corte d'Appello, durerà fino alle 9.45 quando inizierà la cerimonia ufficiale nell'aula magna, con gli interventi istituzionali. "Al momento dell'intervento del rappresentante del Ministero, i magistrati, indossando la toga e la coccarda tricolore oltre che tenendo la Costituzione in mano, abbandoneranno temporaneamente l’aula (uscendo dalle porte laterali), rientrandovi immediatamente al termine di questo intervento, di modo da poter partecipare al resto della cerimonia".
L'auspicio degli organizzatori della protesta, la sezione milanese dell'Anm, è di avere "una massiccia partecipazione di tutte le colleghe e di tutti i colleghi: si tratta di un momento davvero importante, più di tanti altri, nel quale è fondamentale che la magistratura, tutta, si mostri unita e compatta anche agli occhi della cittadinanza, per far comprendere appieno le ragioni della nostra protesta. Se mai le riforme dovessero essere approvate, potremo almeno dire di aver cercato di opporci anziché restare inermi e lamentarci - inutilmente - a cose fatte".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Oggi si è concluso nelle Commissioni finanze e lavoro della Camera l’esame della proposta di legge sulla “partecipazione dei lavoratori” alla gestione e ai risultati di impresa. Il testo originario, frutto di una iniziativa popolare, contemplava un modello di “co-gestione” dei lavoratori nell’impresa che aveva una sua coerenza. La versione uscita dalle Commissioni, confezionata dalla maggioranza di governo a suon di emendamenti, costituisce un nuovo obbrobrio e l’ennesima presa per i fondelli dei lavoratori". Lo scrive sui social Giuseppe Conte.
"In sostanza questa maggioranza, dopo avere detto no al salario minimo, dopo avere scelto la strada della massima precarizzazione dei rapporti di lavoro, adesso attribuisce alle aziende il potere di decidere, unilateralmente e arbitrariamente, di pagare il premio di risultato (che è una retribuzione accessoria se non strutturale, che permette al lavoratore di beneficiare dei contributi previdenziali), con delle azioni. Azioni che - in caso di tensione finanziaria o di stato prefallimentare - potrebbero rivelarsi anche una sonora fregatura. Ma dove le studiano queste soluzioni, chi le suggerisce alla maggioranza? La ministra Santanché?", scrive tra le altre cose il leader del M5s.
"Come sempre Meloni e soci, quando incrociano i 'poteri forti', indietreggiano con l’inchino", sottolinea Conte che poi aggiunge: "Fidatevi: questi sono talmente incapaci da essere pericolosi!".