È stato recuperato il corpo dell’ultimo lavoratore ancora disperso nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana, gestita da Enel Green Power. Mancava all’appello il 68enne napoletano Vincenzo Garzillo, che è la settima vittima della strage. Dopo oltre due giorni di ricerche incessanti e in condizioni proibitive, i sommozzatori hanno trovato il suo corpo, come gli altri intrappolato a oltre trenta metri di profondità sotto terra, al nono piano del palazzo rovesciato della centrale Enel.

Chi era Garzillo – Il 68enne napoletano era in pensione da un anno e aveva un profilo professionale alto, da vero esperto, quello di “commissioning manager”. Secondo fonti sindacali, lavorava per Enel nella Centrale di Presenzano (Caserta) e si occupava della riattivazione dei macchinari delle centrali idroelettriche. Compito che da un anno svolgeva per la Lab Engineering, ditta di Ortona (Chieti), che si occupa di metanodotti, impianti di perforazione e produzione di olio e gas, e di tecnologie innovative. Nella sua qualità di esperto era stato mandato a Suviana per supervisionare alle operazioni di riattivazione delle macchine.

Le ricerche – Giovedì i soccorritori avevano hanno individuato i corpi di altre tre vittime: Adriano Scandellari, 57enne dipendente di Enel Green Power nato a Padova e residente a Mestre. Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano. Era un tecnico della Abb. E Alessandro D’Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli, un paese della provincia di Pisa, e residente a Cinisello Balsamo (Milano). In tutto erano 15 gli operai che stavano lavorando alla messa in opera della turbina prima che l’esplosione di martedìcausata forse da un cortocircuito – trasformasse la centrale sommersa in macerie e acqua. Altri tre operai sono morti nello scoppio. Una esplosione tremenda, che ha fatto arrivare un pezzo della turbina fino al livello -4, cioè 15-20 metri più in alto rispetto al suo posizionamento originario, al piano -8. Ora che sono terminate le operazioni per recuperare gli operai dispersi, sarà possibile valutare, oltre ai danni alla struttura, anche le potenziali cause dell’accaduto.

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