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Strasburgo, rifiuta la lavoratrice perché indossa il velo. Polemiche (e minacce) per la decisione in un negozio Geox

Aveva rifiutato una lavoratrice perché indossava il velo. È quanto accaduto in un negozio del gruppo Geox, a Strasburgo. In un video, diventato virale e visto già milioni di volte su X e altri social network, si vede il direttore del negozio rifiutare una lavoratrice precaria che indossa il velo islamico. Nel filmato, realizzato dalla stessa lavoratrice all’interno della boutique – e trasmesso da BfmTv – si vede il direttore chiamare l’agenzia di collocamento per segnalare che la donna indossa “il velo e non intende toglierlo”. E poi aggiunge: “Lei non ha la tenuta adeguata, non posso tenerla qui senza tenuta adeguata”. Per poi concludere: “Siamo in Francia signora, questa è la legge“. Immediata la replica della lavoratrice: “Lei non è un poliziotto e questo è un Paese laico. Sul mio contratto non è scritto che io non debba indossare il velo”. E lasciando il negozio, la ragazza conclude: “Le auguro una giornata eccellente. E che possa cambiare mentalità“.

Il video è balzato immediatamente sulle pagine dei quotidiani ed è stato accompagnato da polemiche che non sembrano placarsi. Dopo il filmato, Le Figaro fa sapere che il gestore del negozio ha ricevuto “minacce di morte” e c’è chi evoca una “fatwa” contro di lui. Contattata da Le Figaro, l’azienda Geox non commenta come anche la filiale di Strasburgo. Secondo la legge francese, un datore di lavoro ha diritto di imporre divise o vietare l’uso di alcuni indumenti, in particolare nel settore del commercio. Non solo. Il ministero del Lavoro, con la legge dell’8 agosto 2016, ha stabilito che “il regolamento interno (di un’azienda) può contenere una clausola di neutralità, in particolare, per quanto riguarda le convinzioni religiose, che può avere conseguenze sulle norme vestimentarie“. È quanto si legge nella “Guida Pratica del fatto religioso nelle aziende private”.