“Alla Lega serve un nuovo leader”. A pronunciare quella che suona come una sentenza contro Matteo Salvini è stato Umberto Bossi a Gemonio (Varese)in occasione della festa per i 40 anni del Carroccio. “Serve un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia, che rimetta al centro la questione settentrionale”. Perché, ha detto ancora, “non mi pare che Salvini abbia mostrato attenzione” a questi temi. E a chi ha provato a incalzarlo sul sostituto, citando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha replicato: “E’ uno bravo, ma non dico niente se no lo massacrano. Se la base non approva i programmi, non vai da nessuna parte. Diventa una bolla di sapone”.
A proposito dell’attuale leader della Lega ha però anche detto: “Non voglio parlare di Salvini, ha preso la sua strada. Quando uno perde la strada, le idee vanno avanti sulla gambe degli uomini ed evidentemente non può riprendere la strada che abbiamo battuto”, ha aggiunto. “Non l’ho sentito. Mi aspettavo che senza dire niente comparisse”.
Poi, incontrando i militanti, ha continuato: “Oggi sono molto contento, ho visto tanta gente che non vedevo da anni, è la Lega di 40 anni fa”, ha detto. “Salvini ha preso la sua strada, ciascuno prende la sua strada, ci vuole un po’ di testa. La Lega di allora era radicata nella base popolare, in consiglio a Varese si parlava in dialetto. Se le radici sono forti, è difficile che si fermino. Sicuramente abbiamo fatto un grande sforzo, era un mondo diverso, c’era necessità di nuovo e chiunque avesse intuito politico l’avrebbe capito. Lì siamo nati noi”. E ha ribadito: “Oggi serve un’altra spallata per cambiare le cose, la Lega deve essere uno sprone”. Parlando inoltre del governo, il fondatore del Carroccio ha dichiarato: “È un governo che purtroppo non ha i soldi e quindi senza soldi è difficile fare tante cose. Quando governi, devi dare dei risultati, ed è molto difficile”.
Infine, Bossi ha parlato dei primi anni della fondazione del partito: “Il ricordo più bello? Quando andavamo sul Po, le ampolle le conserva ancora Calderoli”. A Bossi, Marco Reguzzoni ha portato una bottiglia di vino da accompagnare alla torta di cioccolato con la scritta ‘Caro Umberto ti vogliamo bene’ e ha partecipato alla festa anche l’autista dell’ambulanza che soccorse il Senatur quando venne colpito da un ictus nel 2004.
Politica
Bossi contro Salvini: “Alla Lega serve un nuovo leader. Giorgetti può sostituirlo? È uno bravo”
“Alla Lega serve un nuovo leader”. A pronunciare quella che suona come una sentenza contro Matteo Salvini è stato Umberto Bossi a Gemonio (Varese)in occasione della festa per i 40 anni del Carroccio. “Serve un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia, che rimetta al centro la questione settentrionale”. Perché, ha detto ancora, “non mi pare che Salvini abbia mostrato attenzione” a questi temi. E a chi ha provato a incalzarlo sul sostituto, citando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha replicato: “E’ uno bravo, ma non dico niente se no lo massacrano. Se la base non approva i programmi, non vai da nessuna parte. Diventa una bolla di sapone”.
A proposito dell’attuale leader della Lega ha però anche detto: “Non voglio parlare di Salvini, ha preso la sua strada. Quando uno perde la strada, le idee vanno avanti sulla gambe degli uomini ed evidentemente non può riprendere la strada che abbiamo battuto”, ha aggiunto. “Non l’ho sentito. Mi aspettavo che senza dire niente comparisse”.
Poi, incontrando i militanti, ha continuato: “Oggi sono molto contento, ho visto tanta gente che non vedevo da anni, è la Lega di 40 anni fa”, ha detto. “Salvini ha preso la sua strada, ciascuno prende la sua strada, ci vuole un po’ di testa. La Lega di allora era radicata nella base popolare, in consiglio a Varese si parlava in dialetto. Se le radici sono forti, è difficile che si fermino. Sicuramente abbiamo fatto un grande sforzo, era un mondo diverso, c’era necessità di nuovo e chiunque avesse intuito politico l’avrebbe capito. Lì siamo nati noi”. E ha ribadito: “Oggi serve un’altra spallata per cambiare le cose, la Lega deve essere uno sprone”. Parlando inoltre del governo, il fondatore del Carroccio ha dichiarato: “È un governo che purtroppo non ha i soldi e quindi senza soldi è difficile fare tante cose. Quando governi, devi dare dei risultati, ed è molto difficile”.
Infine, Bossi ha parlato dei primi anni della fondazione del partito: “Il ricordo più bello? Quando andavamo sul Po, le ampolle le conserva ancora Calderoli”. A Bossi, Marco Reguzzoni ha portato una bottiglia di vino da accompagnare alla torta di cioccolato con la scritta ‘Caro Umberto ti vogliamo bene’ e ha partecipato alla festa anche l’autista dell’ambulanza che soccorse il Senatur quando venne colpito da un ictus nel 2004.
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Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "L'idea dello scudo penale è inaccettabile, noi sosteniamo il lavoro delle forze dell'ordine che nella stragrande maggioranza di casi usa la forza nel rispetto delle leggi invece con lo scudo penale passa l'idea che eccessi siano consentiti, è un'idea pericolosa. L'appriccio del governo è sempre repressivo, mai di prevenzione". Così Elly Schlein a Di Martedì su La7.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Noi abbiamo lavorato in questo anno uniti mai come prima nel Pd e ci interessa costruire un'alternativa a questo governo. Ci stiamo impegnando. Quest'anno abbiamo fatto molto. Non faremo mai abbastanza finchè non manderemo a casa questo governo. Non mi avete mai visto spendere un minuto in polemiche con le forze di opposizione, il nostro avversario è la destra". Così Elly Schlein a Di Martedì su La7.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "L'alternativa esiste, certo bisogna costruirla ancora di più. Siamo stati insieme in Emilia e in Umbria e abbiamo dimostrato di avere idee in comune". Così Elly Schlein a Di Martedì su La7.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - Il presidente Sergio Mattarella ha assistito al Teatro dell’Opera di Roma alla rappresentazione dell’opera lirica 'Tosca' di Giacomo Puccini in occasione dei 125 anni dalla prima messa in scena.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Cosa fanno la Presidente Meloni e il Ministro Salvini per arginare il disastro che hanno creato sul trasporto pubblico? Con la loro gestione stanno paralizzando l’Italia, con effetti devastanti sulla vita quotidiana dei cittadini e danni incalcolabili all’economia e al turismo del Paese. Dopo una stagione estiva segnata da caos e disorganizzazione e un periodo natalizio caratterizzato da continui disservizi, la situazione rimane critica. Ogni giorno si registrano ritardi, mancanza di informazioni per i viaggiatori e rimborsi bloccati. Questo è un Paese che ogni giorno parte con un’ora di ritardo, non ce lo possiamo più permettere”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Roma Termini, oggi. A conclusione di una giornata di ritardi di ore e ore. Giornata in cui, sui suoi profili social, il ministro dei Trasporti ha pubblicato tre post: uno su dei rapinatori rom in fuga, uno su un 36enne nordafricano espulso e uno su Matteo Viviani de 'Le Iene'. Presidente Meloni, a che ora dimissiona un ministro dei Trasporti che fa tutto meno che il ministro dei Trasporti? Anche lei è in già in ritardo. Persino più dei treni". Lo scrive sui social il deputato dem Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali.
Roma, 14 gen. (Adnkronos) - Che razza di Ministro è lei, signor Nordio, che non ha neanche il coraggio di difendere le ragioni della propria riforma in Parlamento?" Con queste parole Federico Gianassi, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Giustizia della Camera, ha attaccato frontalmente il Ministro della Giustizia Carlo Nordio durante l’esame della riforma sulla separazione delle carriere.
Il deputato dem ha denunciato il comportamento imbarazzante del Ministro e della maggioranza, che durante tutta la seduta non hanno proferito parola: "La maggioranza ha messo il bavaglio ai propri parlamentari e, fatto ancora più grave, agli stessi esponenti del Governo. Nordio è rimasto in silenzio in aula, nonostante le ripetute sollecitazioni a spiegare e difendere un provvedimento che cambia radicalmente i principi fondanti della nostra Costituzione."
Gianassi ha sottolineato la gravità di questo precedente: "Siamo di fronte a un comportamento mai visto, che rappresenta un grave attacco al ruolo del Parlamento e al principio del confronto democratico. Questo atteggiamento è inaccettabile in una democrazia parlamentare”.