Una lunga chiacchierata con Giulia Innocenzi per raccontare e approfondire i temi trattati nel suo documentario “Food for profit“, un vero e propio caso cinematografico, che sta raccogliendo applausi nelle sale di tutta Italia e non solo. Un successo di pubblico non scontato viste le difficoltà riscontrate durante la produzione di questa inchiesta che ha richiesto anni di lavoro e di fatica. La giornalista ne parla con il vicedirettore de ilfattoquotidiano.it Simone Ceriotti e la collega Luisiana Gaita.
Food for Profit è il primo documentario che mostra il filo che lega l’industria della carne, le lobby e il potere politico. Al centro ci sono i miliardi di euro che l’Europa destina agli allevamenti intensivi, che maltrattano gli animali, inquinano l’ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie.
In questo documentario investigativo con approccio cinematografico, Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi compiono un viaggio in giro per l’Europa, confrontandosi con allevatori, multinazionali e politici. Con loro una squadra di investigatori che ha lavorato sotto copertura negli allevamenti dei principali paesi europei, svelando la realtà che si cela dietro le eccellenze della produzione di carne e formaggio. A Bruxelles, un lobbista è riuscito a portare con sé una telecamera nascosta là dove le decisioni vengono prese, raccogliendo informazioni sconvolgenti.