“Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime ore sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento da parte dell’Iran”. Così Papa al Regina Francesci Caeli dopo l’attacco dell’Iran a Israele che ha provocato almeno il ferimento di una bambina di 7 anni: “Faccio un accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande. Nessuno deve minacciare l’esistenza altrui. Tutte le nazioni si schierino invece dalla parte della pace e aiutino gli israeliani e i palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza è un loro profondo e lecito desiderio, ed è un loro diritto”.
Sabato dopo diversi altert degli Usa sulla reazione di Teheran all’attacco all’ambasciata a Damasco. La reazione dell’Iran era data per scontata. “Due Stati vicini”, ha ribadito il Pontefice. “Si giunga presto a un cessate il fuoco a Gaza e si percorrano le vie del negoziato, negoziato (ha ripetuto, ndr), con determinazione – ha proseguito -. Si aiuti quella popolazione precipitata in una catastrofe umanitaria. Si liberino subito gli ostaggi rapiti mesi fa. Quanta sofferenza!”. “Preghiamo per la pace – ha concluso Francesco -: basta con la guerra! Basta con gli attacchi! Basta con la violenza! Sì al dialogo e sì alla pace”. Nel corso del tempo il pontefice ha più volte rivolto appelli per il cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi cercando una soluzione sia per il conflitto tra Israele e Hamas, sia per la guerra tra Russia e Ucraina. L’ultimo proprio il giorno di Pasqua il 31 marzo scorso.