L’ex ministro della Giustizia Claudio Martelli, il giuslavorista ed ex parlamentare del Pd Pietro Ichino, l’ex capogruppo di Forza Italia (e molte altre cose) Fabrizio Cicchitto, il direttore di Radio Deejay Pasquale Di Molfetta che tutti conoscono come Linus. Sono alcuni dei primi firmatari del manifesto “Per Mario Draghi presidente della Commissione europea” pubblicato sul sito di Adesso!, un movimento di proposta e progetto di “media activism” fondato da Tomaso Greco, editore della casa Bookabook. “I partiti – spiega Greco – ci dicano in modo chiaro come si schierano di fronte all’ipotesi Draghi. E che futuro vogliono per l’Europa”.
“Mario Draghi – si legge nel manifesto che su Adesso.news si invita a sottoscrivere – ha dimostrato una caratura istituzionale e una credibilità internazionale che non ha pari nel nostro continente. La sua lucidità e la sua determinazione alla guida della Bce hanno ristabilito nei momenti più delicati la fiducia nelle istituzioni europee, rafforzando la coesione tra gli Stati membri”. Il testo sottolinea che “la sua leadership, messa al servizio dell’Italia in un momento particolarmente critico assumendo l’incarico di presidente del Consiglio nello spirito del civil servant ha restituito credibilità e peso internazionale al nostro Paese”. Per questo Draghi rappresenta “una straordinaria opportunità per un’Unione Europea impegnata a realizzare i progetti ambiziosi che gli Stati membri si sono dati e a riaffermare il proprio ruolo a livello globale”. Tra gli altri firmatari del manifesto pro Draghi ci sono la regista Andrée Ruth Shammah, la giurista Maria Alessandra Sandulli, l’ex deputato Pd Fausto Raciti e diverse personalità vicine al vecchio e al nuovo partito socialista: l’ex segretario Riccardo Nencini, l’attuale leader dei giovani socialisti Niccolò Musmeci, l’ex senatore Gennaro Acquaviva.
Come noto il meccanismo di scelta del capo dell’esecutivo europeo prevede un’indicazione prima delle elezioni di quelli che vengono definiti con una parola tedesca Spitzenkandidaten, i candidati di punta, per ciascuna famiglia politica dell’Europarlamento. Tuttavia per la nomina a presidente della Commissione Ue è necessaria una maggioranza tale che è certo che anche nella prossima legislatura servirà ricorrere alle larghe intese che partono dalla base dei popolari e dei socialisti. E non è secondario nemmeno l’accordo tra i vari Paesi membri dell’Unione. In questo percorso gli aderenti al manifesto sperano che il nome di Draghi possa avere una chance.