Lilli Gruber ha partecipato all’ultima puntata di “Che Tempo Che Fa” per presentare il suo nuovo libro “Non farti fottere – Come il supermercato del porno online ti ruba fantasia, desiderio e dati personali”. Il titolo non lascia adito ad altre interpretazioni ed è una analisi precisa e analitica di cosa accade agli utenti che visitano i siti porno e non solo.
“La professoressa Graziottin, ginecologa e oncologa – ha continuato – mi ha raccontato, tra le altre cose, che c’è un aumento di ragazze che vogliono ricorrere alla chirurgia plastica genitale perché o i loro fidanzati glielo chiedono ma anche loro, perché ormai anche le ragazze vedono i porno, vedono queste vagine rasate, vogliono essere depilate così e vogliono che da un punto di vista estetico sia come quella delle pornostar”.
“Le grandi piattaforme hard, come XVideos, XNXX, xHamster e Pornhub, sono tra i siti più visitati in assoluto. Il problema è l’accesso ai minorenni. Se un adulto vuole vedere sette ore di film porno sono fatti suoi, ammesso che faccia bene. Noi facciamo passare l’educazione sessuale attraverso il porno tra i giovani. La media dei minorenni è tra i 10 e i 12 anni quando ha il primo accesso ai porno. Il 30% che passa sulle nostre connessioni Internet sono immagini esplicite. Indovinate chi sono le protagoniste principali del porno online? – ha chiesto la giornalista – Le donne, che hanno un ruolo degradante, sono sottomesse, malmenate. Il tema concerne tutti. Non possiamo delegare al porno l’educazione sessuale e sentimentale dei nostri ragazzi (…) Così si costruisce un immaginario pericolosissimo. Io non demonizzo nulla, voglio solo consapevolezza. Possiamo avere l’educazione sessuale e sentimentale nelle scuole come materia d’obbligo? Per favore, politici, date l’educazione sessuale come materia obbligatoria nelle scuole italiane”.