Jannik Sinner regala perle sul campo da tennis. Adriano Panatta e Paolo Bertolucci non sono da meno durante “La telefonata”, il podcast di Fandango disponibile su Spotify. Le loro conversazioni sono ormai un must per appassionati e non, soprattutto all’indomani delle partite dell’azzurro numero 2 del mondo. E ovviamente non poteva mancare un commento del duo anche sulla semifinale tra Sinner e Stefanos Tsitsipas all’Atp Masters 1000 di Montecarlo. Un match vinto dal greco al terzo set anche grazie a una clamorosa svista arbitrale, su un punto che avrebbe portato Sinner in vantaggio per 4 a 1 e servizio nel parziale decisivo.
Bertolucci già durante la telecronaca su Sky aveva espresso il suo stupore e disappunto per una non chiamata così grave da parte della giudice di sedia Aurelie Tourte, che pure è tra le più apprezzate dell’Atp Tour. E ha chiesto un commento anche a Panatta, che ovviamente non si è lasciato sfuggire l’occasione: “Cosa avrei fatto? L’avrei buttata a mare con tutto il seggiolone, il microfono, l’ombrellino”, ha detto l’ex tennista. Che ha aggiunto, più serio: “Era pure una seconda palla molto lenta: come hanno fatto? E perché l’occhio di falco non funzionava? Ce l’avevano l’inquadratura per vedere se era fuori o dentro, allora dico: perché non utilizzarla?”.
Domande legittime: perché sulla terra rossa non c’è l’occhio di falco come sulle altre superfici? Finora l’occhio del giudice è stato ritenuto affidabile. Oltre a questo però c’è anche un problema tecnico: i campi di terra rossa infatti sono più soggetti ad alterazioni della loro superficie rispetto a quelli in erba o in cemento. Dal 2025 però tutto dovrebbe cambiare (qui la spiegazione completa).
Il retroscena di Bertolucci
Panatta ha proseguito elogiando Sinner per una partita giocata alla pari con uno dei migliori interpreti della terra rossa: Tsitsipas infatti ha poi vinto Montecarlo ed è al terzo successo nel Masters 1000 del Principato. Ma sempre Panatta, tornando sul punto contestato, ha anche aggiunto: “Sinner doveva fermare la palla su quell’errore”. Cioè doveva chiedere la verifica del segno al giudice di sedia, anche a costo di rischiare di perdere il punto. Bertolucci però ha svelato perché l’azzurro non si è fermato: “Ho parlato con Vagnozzi, mi ha detto che Sinner nella risposta era in allungo e aveva mandato la palla nell’altro campo. Ha preferito proseguire, poi ha sbagliato il passante. Io dico solo che non ho dormito la notte per l’incazzatura”.