Cronaca

Corteo pro Palestina alla Sapienza di Roma, scontri tra studenti e polizia, feriti e due arresti. Meloni: “Non è manifestare ma delinquere”

Scontri e disordini al corteo di martedì 16 aprile di fronte all’Università La Sapienza di Roma contro la collaborazione tra le università e Israele. Due gli universitari arrestati, un ragazzo e una ragazza. Gli studenti stazionano sotto il commissariato. Secondo la Questura, tutto è nato quando un gruppo di circa 300 manifestanti ha tentato di fare irruzione nel Rettorato dell’Università La Sapienza dove era in corso il Senato Accademico e sono stati respinti dagli agenti in servizio di ordine pubblico. I manifestanti si sono quindi mossi in corteo all’interno dell’Università. Uno degli arrestati è saltato su un’auto della polizia danneggiandola. Successivamente molti manifestanti hanno tentato di fare irruzione nel Commissariato Università senza riuscirvi. Sono stati fronteggiati dagli agenti in servizio e un dirigente della Polizia di Stato è stato aggredito da un manifestante che è stato tratto in arresto.

“Piena condanna per le violenze avvenute oggi da parte dei collettivi a Roma. Devastazioni, aggressioni, scontri, assalti a un Rettorato e a un Commissariato, con un dirigente preso a pugni. Questo non è manifestare, ma delinquere. La mia solidarietà al dirigente della Polizia aggredito, a tutte le Forze dell’ordine e ai docenti”, scrive in un post su X, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Esprimo ferma condanna per le azioni di odio e violenza dei collettivi studenteschi”, dice il presidente del Senato Ignazio La Russa. Condanna per l’accaduto anche da parte del presidente della Camera Lorenzo Fontana. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha sentito personalmente il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per sincerarsi delle condizioni di salute degli operatori delle forze di polizia aggrediti “esprimendo loro la propria vicinanza e solidarietà”. La ministra dell’Università Anna Maria Bernini scrive sui social: “La mia vicinanza alla rettrice, Antonella Polimeni. Quello che sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione”.

Secondo quanto raccontano i ragazzi della Fgc (Fronte della gioventù comunista) diversi ragazzi sono stati feriti negli scontri. “Quanto avvenuto oggi all’Università La Sapienza è vergognoso. Sono mesi che noi studenti ci mobilitiamo e che non riceviamo altra risposta se non la repressione da parte dell’ateneo. Oggi avevamo convocato uno sciopero per richiedere una presa di posizione da parte dell’ateneo contro il genocidio in Palestina ed il recesso degli accordi militari stipulati da sapienza con aziende belliche e università israeliane. La risposta che abbiamo ricevuto è quella di una Rettrice che conosce soltanto il manganello come metodo di gestione del dialogo con gli studenti”, dicono gli studenti del Fronte di gioventù comunista che annunciano un’ assemblea con gli studenti già da domani alle ore 13 nel cortile di Scienze Politiche per programmare nuove iniziative di lotta e chiedono le dimissioni della rettrice.

Gli universitari si erano riuniti al grido di ‘Fuori la guerra dall’università‘, una protesta in linea con le occupazioni dei rettorati e le manifestazioni diffuse in tutta Italia da alcune settimane. I partecipanti hanno esposto bandiere e cartelloni (in uno si vede la Meloni e Netanyahu che si stringono le mani insanguinate). “In tutta Italia gli studenti si stanno mobilitando, c’è una comunità che non vuole sporcarsi le mani di sangue. La rettrice ed il Senato accademico devono dimostrare che vanno tagliati i ponti con la guerra, solo così si possono costruire ponti per la pace”, ha spiegato Filippo Girardi di Cambiare Rotta. Un corteo proseguito fino al fermo, per ragioni ancora da accertare, di alcuni partecipanti.

“Durante il corteo hanno fermato due compagni, vogliamo raggiungere la questura ma la polizia ci impedisce di passare e carica gli studenti. Inoltre il Senato accademico delibera condannando il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazione per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompere la complicità con il genocidio. La risposta del Senato alle nostre richieste è vergognosa. E sono vergognose le cariche della polizia” affermano e poi scrivono sui social i giovani del Coordinamento Collettivi Sapienza. Gli studenti hanno anche postato su Instagram un video in cui si vedono le spinte e i momenti di tensione con le forze dell’Ordine.

La Conferenza dei rettori “accoglie con seria preoccupazione le notizie di nuovi scontri fra studenti e forze dell’ordine alla Sapienza”. Come ribadito più volte nelle ultime settimane “la violenza non è mai accettabile, da nessun punto di vista e in nessuna forma – ha detto Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui – È ancora più irricevibile quando tenta di forzare una decisione assunta democraticamente da un organo di governo di una università. Gli atenei italiani sono e saranno sempre il luogo di confronto di idee e cultura. La rettrice Polimeni ha tutta la mia solidarietà”.