Polemica rovente a Tagadà (La7) tra la conduttrice della trasmissione, Tiziana Panella, e il vicedirettore della Verità Francesco Boorgonovo sull’emendamento presentato da Fratelli d’Italia al dl Pnrr, su cui il governo Meloni ha messo la fiducia: il testo, a prima firma di Lorenzo Malagola di FdI, prevede che “soggetti del terzo settore con esperienza nella maternità”, e quindi le associazioni pro life, possano entrare nei consultori dove le donne avviano le pratiche per l’interruzione di gravidanza.
Panella chiede a Borgonovo ragguagli, osservando al contempo che i consultori sono pubblici, mentre le figure ammesse provengono da associazioni private e aggiungendo: “La verità è che nei consultori mancano gli assistenti sociali, quindi magari più semplicemente sarebbe meglio aumentare il numero degli assistenti sociali, visto che stiamo parlando di pubblico”.
Borgonovo risponde: “Il fatto che le associazioni pro life possano entrare nei consultori è garantito dall’articolo 2 della legge 194. Il motivo per cui si deve fare un emendamento è che il Pnrr istituisce nuove istituzioni sanitarie, tipo le case di comunità. Quindi, si ribadisce che lì dentro c’è la libertà di scelta. Peraltro, è un emendamento che non comporta alcun esborso aggiuntivo di soldi. Non si capisce allora per quale motivo gli attivisti dicano che si devono aumentare gli assistenti sociali – continua – E aumentate gli assistenti sociali. Si rassegnino. C’è una legge che alle prime due righe dice che tutela la vita. La 194 non è una legge sull’aborto, ma è una legge sulla tutela della maternità che consente l’aborto, che in Italia non è un diritto costituzionale ma è una possibilità. Mi risulta poi che nessuna donna che volesse abortire non è stata in grado di farlo”.
Panella commenta: “Magari una donna si augurerebbe di non andare ad abortire con qualcuno che le sventola sotto il naso la foto di un feto. Però, sai, sono quelle piccolissime cose che fanno bene al cuore”.
Borgonovo ribatte: “È previsto dalla legge. Con quale diritto volete togliere alle associazioni la possibilità di fare quello che la legge prevede? Chi è l’intollerante?“.
Panella dà la parola al direttore del Foglio Claudio Cerasa e il vicedirettore della Verità sbotta: “Vabbè, facciamo finta di niente e non rispondiamo”.
E la giornalista risponde: “Hai detto le tue cose e ora sto chiedendo a Cerasa di intervenire. Stai sereno, come diceva qualcuno”.
“No, visto che mi fai la punta dicendo che non va sventolata la foto del feto – rilancia Borgonovo – io ti dico: magari anche sì. Perché no?“.
Panella ribatte: “Ma infatti immagino che a te faccia piacere, figurati. Posso dire la mia o ti disturba? Ti chiedo il permesso di dire la mia opinione: sventolare la foto di un feto per me è una roba orrenda. E lo sostengo a voce alta“.